L'itinerario in bici che conduce al lago Albano inizia da Roma, la capitale d'Italia, una città che può essere davvero caotica e frenetica ma che sa regalare anche angoli silenziosi e piacevolmente verdi.
Attraversando il Parco regionale della Via Appia Antica lungo l'antica via di comunicazione e seguendo successivamente il tracciato della Via Francigena del sud che lascia Roma in direzione di Brindisi, si giunge nel Parco regionale dei Castelli Romani. Il lago Albano rappresenta una delle attrazioni più gettonate dell'area. Il giro del lago Albano, con un fondo in fuoristrada variegato, non richiede particolare tecnica ma solo attenzione a qualche passaggio con radici e... tanta voglia di divertirsi.
Il parco regionale dell'Appia Antica
L'itinerario MTB al lago Albano inizia da Roma e più precisamente dal quartiere Quadraro dove si può alloggiare presso il B&B Martini bed, la struttura bike friendly di Paolo.
In poche pedalate, seguendo il breve tratto promiscuo già descritto nel percorso ad anello sull'Appia Antica, si raggiunge l'ingresso del parco di Torre del Fiscale, una zona verde che precede l'area degli acquedotti all'interno del Parco regionale dell'Appia antica. Si pedala fuoristrada su gobbe divertenti e tratti pianeggianti ritrovandosi ben presto di fronte a Tor Fiscale, un appostamento eretto nel luogo in cui si incontrano l'acquedotto Marcio e l'acquedotto Cludio. Il nome della torre si riferisce con tutta probabilità al fatto che fosse proprietà del tesoriere pontificio nominato anche "fiscale".
Una breve sosta per ammirare l'edificio è d'obbligo prima di inoltrarsi su un tratto di collegamento sterrato che mette in comunicazione il parco di Torre del Fiscale con quello dell'Appia Antica. Da lontano già si notano i resti della Villa delle Vignacce, costruita tra il II e il IV secolo d.C. Proseguendo all'interno dell'area degli acquedotti, lungo il nostro itinerario ci si ritrova a costeggiare il ben conservato acquedotto Marcio prima e il Casale Roma vecchia poi. Dal Casale ci si allontana velocemente da questa zona di Roma che, tra resti romani e acquedotti più recenti, lascia davvero a bocca aperta. Si lascia l'area degli acquedotti e si affronta un tratto promiscuo per avvicinarsi alla Via Appia Antica.
Oltrepassiamo il campo da golf e poco più avanti, appena prima dell'attraversamento dell'Appia Nuova, ritorniamo su asfalto. Poche decine di metri e al bivio con insegna dell'Appia Country si svolta a sinistra tornando su sterrato ed emergendo infine sulla Via Appia antica, in prossimità della Villa dei Quintili.
La Via Francigena del sud
Gli acquedotti del parco sono già alle nostre spalle quando giungiamo sulla Regina Viarum, la celebre Via Appia Antica.
Sulla storica strada, che vanta ancora alcuni tratti pavimentati con i basoli originali in pietra vulcanica, si svolta a sinistra in direzione sud. L'itinerario della Via Francigena che collega Canterbury a Roma, prosegue anche oltre la capitale in direzione di Brindisi prendendo il nome di Via Francigena del Sud. All'uscita dalla città Eterna la Via Francigena del sud segue la Via Appia Antica fino al suo inglobamento nella Via Appia nuova.
La Via Appia Antica è un vero e proprio museo a cielo aperto con resti di ville, tombe e altari a ridosso del passaggio di ciclisti e pedoni.
Pedalando verso sud però, i reperti storici lasciano lentamente spazio all'aperta campagna ed a scorci inaspettati sui vigneti della zona. In quest'area si producono vini di qualità come il XI miglio. Il percorso sterrato supera qualche attraversamento dove prestare la massima attenzione prima di giungere all'XI miglio, in corrispondenza dell'abitato di Santa Maria della Mole. Il vecchio tracciato della Via Appia Antica termina sulla Via Appia Nuova, trafficata e, se possibile, da evitare in bicicletta.
Oltre l'incrocio con l'Appia Nuova a Frattocche, in bici si segue la segnaletica bianco-rossa della Via Francigena del Sud lungo strade secondarie asfaltate che, in circa 4 km, salgono con decisione alla galleria del lago Albano, nel comune di Marino.
Il giro del lago Albano
Sormontato dal Monte Cavo il lago Albano mostra con orgoglio la sua fisionomia ovale: solo un lembo di terra lo divide dal fratello più piccolo, il lago di Nemi, anch'esso di orgine vulcanica. Il perimetro del lago Albano è tutto percorribile in mountain bike (anche con una bici da turismo dotata di pneumatici tassellati) tra tratti di forestale sterrata e single trail veloci e divertenti. Dal percorso della Via Francigena del sud che raggiunge il lago Albano in prossimità di Marino si segue lo specchio d'acqua in senso antiorario portandosi a pedalare sulla sponda occidentale. L'itinerario passa subito in prossimità di Castel Gandolfo, uno dei borghi più belli d'Italia e residenza estiva dei papi. In prossimità di una rete che si deve oltrepassare, l'itinerario diventa sterrato e si consiglia di prestare attenzione alla possibile caduta di detriti, soprattutto dopo periodi piovosi. La forestale, fresca e piacevole, pian piano si stringe mentre ci si avvicina al tratto più meridionale del lago. L'impegno richiesto non è mai eccessivo e il divertimento, oltre ai piacevoli scorci sull'acqua e sui paesi che la sovrastano, è garantito. A monte del percorso, nella sua parte più orientale a strapiombo sul lago Albano, nell'XI secolo venne edificato il convento di Santa Maria ad Nives di Palazzolo, al quale, nel corso dei secoli, fu affiancata la chiesa. Dal lago è possibile salire all'edificio seguendo la Sp71 e un tratto di sentiero.
Ancora qualche pedalata nella frescura e si giunge al tornello che decreta il ritorno alla civilità: sul lungolago orientale sono presenti diversi chioschetti o ristoranti dove assaggiare qualche pietanza tipica della zona come la porchetta, per tradizione piatto rappresentativo di Ariccia, una località situata nei dintorni all'interno del parco dei Castelli Romani.
Dopo uno spuntino il rientro al punto di partenza avviene per lo stesso percorso dell'andata con la possibilità di allungare ulteriormente l'itinerario lungo la Via Appia antica fino alle catacombe di San Callisto e, poi, lungo la Valle della Caffarella per rientrare al Quadraro.
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