Per continuare a seguire le nostre avventure nel Salento potete saltare alla pagina riepilogativa Viaggio nella Puglia più lontana. Buona lettura!
Finis terrae: giù fino a Santa Maria di Leuca
Ho rinunciato a percorrere il Sentiero dei pescatori questa mattina... il sonno e la stanchezza sono riusciti a prevalere sul mio entusiasmo esplorativo, pazienza rimedio alla delusione datami dalla pigrizia con una bella briosche ripiena di crema pasticcera e nutella dal peso approssimativo di mezzo chilo! Direi niente male per iniziare bene la giornata!!! Già che ci sono ne mangio ancora una metà e sono pronta: si parte versola fine della Puglia, verso Santa Maria di Leuca, la punta meridionale dello stivale d'Italia.
Scegliamo la strada costiera che scende verso sud e, attraversando svariati paesini fra cui Tiggiano e Gagliano nel campo, dove si può percorrere un particolare sentiero attrezzato di passerelle che si inoltra in un canyon, approdiamo al faro di Santa Maria di Leuca, la finis terrae In questa gigantesca piazza oltre all'edificio slanciato, punto di riferimento per i navigatori, si trovano anche la basilica e una caserma militare e, proprio da questo punto panoramico, si può osservare l'intero centro abitato e la punta dove la costa comincia a risalire verso nord ovest. Ci lasciamo alle spalle il promontorio roccioso e, dopo aver attraversato il paese, sostiamo a Punta Ristola dove sorge l'ultima torretta d'avvistamento del Salento. Fa caldo anche se siamo ancora nella prima metà di maggio e, visto che su nel nord Italia piove, perchè non cercare una bella spiaggia (giusto per farci invidiare) per riposarci un po'? Qualche chilometro oltre Santa Maria di Leuca, si sdraia sul mare il borgo di Posto Vecchio, bandiera blu 2009 e non poteva essere altrimenti con un mare così cristallino. La spiaggia di sabbia bianca è quasi deserta, ma purtroppo per nulla curata e piena di bottiglie di vetro, plastica ed altri rifiuti abbandonati precedentemente o riportatii a riva dal mare. Ahimè, tutto il mondo è paese per quanto riguarda la mancanza di rispetto nei confronti degli altri e della natura. Trascorriamo un'oretta sdraiati sotto il sole primaverile come lucertole, che sensazione piacevole! Il tempo passa e quando ci destiamo dalla nostra trance, è troppo tardi e ci siamo già scottati! Non importa, saltiamo in auto e proseguiamo verso Torre Pali sempre sulla costa e poi verso l'entroterra incontrando Alliste, Racale e Taviano, fino a varcare il confine comunale di Gallipoli. Un giro veloce per la città nuova ci convince ad affrontare subito il traffico per entrare nella parte vecchia dell'abitato, un colpo di fortuna e l'auto è parcheggiata sul lungomare in modo da permetterci di iniziare la nostra passeggiata da uno dei moli principali. Il tempo è variabile e la cittadina non è particolarmente affollata così possiamo gustarci quella sensazione nostalgica della quale sono impregnati i muri degli antichi borghi dei pescatori: le case bianche una addossata all'altra con i panni stesi sulla strada o direttamente in strada, una chiesa dopo l'altra, i baretti dove gli anziani si ritrovano a discutere del tempo e degli ultimi scandali regionali e la maggior parte dei parcheggi occupati dal mezzo di trasporto più diffuso, l'apecar. Per la via principale i primi timidi negozianti cominciano ad aprire le botteghe di prodotti artigianali per i pochi turisti accorsi in questo periodo a visitare Gallipoli. Girare il borgo è piacevole ed in circa un'ora ci ritroviamo nuovamente alla macchina pronti a salutare Gallipoli e a dirigerci verso Punta della Suina, una spiaggia arricchita da una curata pineta e da un bar parecchio frequentato situato a pochi chilometri dalla cittadina principale. Sostiamo venti minuti in attesa che le nuvole sopra di noi, che minacciano nervosamente pioggia, si diragano altrove. Lasciamo nuovamente la costa dirigendoci a caso verso il centro della penisola salentina e casualmente ci imbattiamo in una torre di un minareto, un castello merlettato e in una sorta di moschea con cupola dorata, dove siamo finiti? Risaliamo la collina incuriositi come non mai, ma ahimè siamo costretti a terminare la nostra indagine dinanzi ad un grosso cancello di ferro dove un cartello ci informa che siam giunti al Villaggio privato Castelforte, ma che ci è proibito l'accesso. Che sfortuna! Tornando verso Castro ripassiamo da Taviano e da Taurisano dove si respira l'autentica atmosfera del Salento con le vecchie chiese, le antiche fortificazioni ed i nonni che hanno ancora voglia di raccontare per la centesima volta le loro incredibili avventure ai nipotini seduti ad un tavolo di legno, nella piazza del paese.
Ultima modifica:
03 Giugno 2024
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