Un'antica abbazia con il tetto fatto di cielo, un ponte di origine romana ad arco, dolci colline e storie da ascoltare, la Val di Merse è uno di quei luoghi che sogni di scoprire per caso in bicicletta, senza fretta, assaporando ogni istante che vivi.
Poco conosciuta rispetto alla Val d'Orcia e ad altre valli della provincia di Siena, la Val di Merse è uno scrigno di itinerari ciclabili inaspettati, il posto giusto da attraversare durante un viaggio in bici o un'esperienza di cicloturismo.
La Val di Merse è un reticolato di itinerari ciclabili che si sviluppano su strade poco trafficate e di campagna. Se dovessi consigliare a qualsiasi viaggiatore un modo divertente e interessante per visitare questa area della provincia di Siena senza dubbio, e non solo perchè mi piace pedalare, suggerirei di utilizzare una bicicletta. Partendo dal paese di Orgia si può iniziare l'esplorazione di una fetta della val di Merse davvero piacevole. Ho percorso l'itinerario in sella ad una bici ibrida, a mio parere il miglior compromesso per pedalare su asfalto e sterrati semplici.
Dopo qualche chilometro di facile pedalata dalla partenza, a parte un piccolo strappo all'ingresso del paese, giungiamo a San Rocco a Pilli che può vantare la chiesa dedicata a San Bartolomeo e qualche scorcio piacevole sui dintorni. Le campagne senesi sono anche in Val di Merse spettacolari e, in una giornata di sole con cielo terso (ma non troppo, per scattare belle fotografie le nuvolette sono sempre ottimi soggetti!), vale la pena soffermarsi sui particolari dei paesi e sui paesaggi bucolici a perdita d'occhio.
Oltre San Rocco a Pilli l'itinerario ciclabile prosegue in discesa e tutto cambia: i capelli volano cullati dalla brezza collinare, i freni stridono ad ogni curva, i vigneti mi fanno venire una gran voglia di vino rosso. Superiamo Barontoli, Poggio Salvi, Cerreto Selva ed altri minuscoli avamposi della Val di Merse. In bicicletta ciò che ci circonda assume un colore diverso, più vivo, più autentico e speciale, anche le colline senesi non fanno eccezione.
Al bivio per Caldana di Sotto, svoltiamo a sinistra in direzione di Sovicille e della Pieve di Ponte allo Spino che vale una sosta di almeno mezzora.
Oltre alle trattorie che propongono menù a base di prodotti tipici senesi, la Val di Merse vanta anche un'ottima produzione di vino, dovete assaggiarne almeno un paio per rendervi conto della qualità (senza esagerare!) e poi, mi raccomando, guidate la vostra bicicletta con attenzione!
Deviazione al Ponte della Pia
Appena giunti a Rosia, dopo un paio di ore di pedalata cinti dalle colline della Val di Merse, abbiamo deciso di allungare il percorso ciclabile per raggiungere il famoso e suggestivo Ponte della Pia. Sulla strada non c'è nessuno oltre a noi: scivoliamo verso la meta senza far rumore quasi volessimo evitare di disturbare qualcuno. Il ponte della Pia è uno spettacolo dell'ingegneria umana: la sua forma ad arco è il soggetto perfetto per qualche fotografia.
Sotto il ponte di origine romana scorre il torrente Rosia e, attraversandolo, ci si ritrova sul sentiero nominato Manliana che conduce all'Eremo di Santa Lucia. Torniamo sui nostri pedali per rientrare al punto di partenza: un acquazzone ci sorprende senza lasciarsi vie di fughe, è questione di pochi secondi e siamo bagnati fradici. C'è ancora qualche chiometro da percorrere e, visto che siamo già piuttosto umidi, improvvisiamo una gara a due ruote sfrecciando fra pozzanghere e paesaggi ingrigiti dal tempo.
4 luoghi da vedere in Val di Merse
Ci vorrebbe un giorno intero per elencare tutti gli edifici storici, i luoghi naturalistici e gli scorci paesaggistici da vedere in Val di Merse.
Per questo motivo mi limiterò a consigliarvene alcuni fra quelli visitati in bicicletta ed altri che vorrei esplorare!
- Ponte della Pia: di origine romana, fu ricostruito nel XIII secolo e svolse un ruolo importante nel collegamento tra Siena e la regione toscana della Maremma. Soggetto interessante da fotografare, è un must essere ripresi mentre lo si attraversa in bicicletta!
- Abbazia di San Galgano: l'antico edificio non ha più il tetto e questa è la peculiarità che la rende unica. Non l'ho visitata personalmente ma è uno di quei posti a cui non direi di no!
- Pieve di Ponte allo Spino: edificio romanico risalente al 1189, vanta al suo interno tre navate ed un'architettura di quelle che piacciono sempre!
- Castello di Montarrenti: risalente con molta probabilità al VIII secolo, appare in lontananza mentre si percorre la SS 541. Dopo lavori di ristrutturazione è stato in parte recuperato ed oggi, al suo interno, hanno sede il CAI e l'osservatorio astronomico provinciale!
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