Proprio così, è arrivato anche il primo boccone amaro da ingoiare. Ed è arrivato in quella Melbourne che è il rifugio ideale di molti italiani in Australia. Dopo una settimana di infruttuose ricerche ho deciso di lasciare la capitale del Victoria e spostarmi nel Queensland, a Brisbane, in cerca di nuova fortuna, di un lavoro e soprattutto della serenità perduta.
Ero giunto infatti a Melbourne al termine del lungo anello che mi aveva portato a visitare la East cost ed il Red Centre con gli amici venuti a visitarmi dall'Italia. Ero giunto pieno di entusiasmo, sicuro di trovare in pochi giorni un lavoro ed una casa, stabilirmi per un po' prima di ripartire. Ero giunto a Melbourne sereno, soddisfatto del viaggio con Alessandro e Nicola, pronto a rituffarmi nella completa solitudine in una nuova avventura.
Sono ripartito deluso, depresso, sconfitto. Sono fuggito da tutto ciò e molti forse criticheranno questa mia decisione, atribuendomi la colpa di fuggire di fronte alla prima difficoltà. Io rispondo: è vero! Fuggo, ma non per codardia o per paura. Fuggo semplicemente perchè non voglio, finchè posso, far diventare quella del lavoro un'ossessione. Sono in Australia prima di tutto per imparare la lingua (che tante difficoltà mi sta dando) ed in secondo luogo per scoprire questo magnifico paese: il lavoro è un mezzo, non il fine.
Per la durata di questa sempre più unica avventura, non voglio provare sensazioni negative come quelle che stavo provando negli ultimi giorni in città. Brisbane mi offre la possibilità di un nuovo inizio e le prospettive di trovare qualcosa da fare sono buone (come lo erano a Melbourne). Inizialmente ero tentato di spostarmi a Darwin, nell'unica zona australiana che non ho ancora visitato, ma dopo una rapida ricerca in internet ed una consultazione con altri viaggiatori, ho optato per il Queensland e la sua capitale che sembrano offrire maggiori opportunità... alla ricerca della serenità perduta.
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