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Pedalando Aotearoa - l'isola del Nord
Downwind Photographers
 
 

Nell'inverno 2008 ho effettuato un viaggio che mi ha profondamente segnato. Un viaggio lento, meditato, sofferto ed entusiasmante. Dopo aver trascorso nove mesi in Australia sono volato ad Auckland, Nuova Zelanda, ho acquistato una mountain bike, due borse, una tenda e sono partito all'esplorazione delle due isole principali del paese. Dopo due mesi e mezzo giungevo a Christchurch cambiato. Non solo fisicamente (credo di aver perso 7-8kg) ma soprattutto mentalmente. Il viaggio mi ha portato a vivere a contatto con la natura, a restare per gran parte del tempo solo con me stesso.

Ho affrontato condizioni climatiche difficili, strade impegnative, mi sono ritrovato a dormire a bordo strada e nel mezzo della foresta. Ho gioito di un'alba spettacolare sul Fox glacier a Natale e di un tramonto mozzafiato sul mount Cook. Ho visitato luoghi turistici come Wai-o-Tapu in cui la gente si ammassava per entrare, ma sono anche restato solo ad attendere il calar del sole su Curio bay mentre i pinguini dagli occhi gialli rientravano da una giornata di pesca in mare aperto.

Ho deciso di raccogliere tutto in un libro (e-book?!?) per cercare di condividere le emozioni provate ed anche guidare chi deciderà di esplorare nella stessa maniera la Nuova Zelanda. Il libro non vuol essere né una guida né un romanzo, ma soltanto il racconto di un viaggio in bici. Per il momento ho completato soltanto il racconto del tragitto seguito nell'isola del Nord e quindi il libro è per ora un mezzo-libro. Non so quando e se concluderò mai anche il racconto dell'isola del Sud ma per ora potete scaricare la prima parte.

Il file pdf è assolutamente gratuito, in formato A5, stampabile fronte-retro. Se ne avete voglia, condividete con gli amici, lasciate un vostro commento qui sotto, sulla nostra pagina facebook o su instagram, riportando critiche e consigli. Grazie e buona lettura!
Per avere un'idea di ciò che è contenuto nel libro, di seguito riporto le prime pagine.

Capitolo 1: Il paradiso dei cicloviaggiatori

Sono trascorse sette ore da quando ho lasciato Omarama questa mattina di buon'ora. La sera precedente il cielo sovrastante il paese mi aveva regalato il piu' commovente tramonto degli ultimi due mesi: le nuvole che lo coprivano a macchia di leopardo si erano infuocate con il calar del sole all'orizzonte. Nell'arco di un'ora accesi colori estivi si erano susseguiti sulla mia testa passando dall'arancio intenso della polpa di una succosa nettarina appena colta al rosso carminio del sangue di una ferita profonda, terminando il loro spettacolo cromatico con un tenue violetto dei freschi campi di lavanda della Provenza. Il vento che soffiava imperterrito aveva modellato i nembi plasmandoli in fantasiose forme neorealiste raffiguranti festosi volti umani, spaventati animali in fuga e contorti alberi frondosi.

Ero andato a dormire ottimista come sempre ma consapevole che i forti venti da nord-ovest che da circa una settimana spazzavano la regione del Central Otago ed il MacKenzie Country avrebbero soffiato costantemente anche il giorno seguente, rallentando la mia avanzata e facendola divenire piu' dura e sofferta. La simpatica e chiacchierona receptionist del campeggio in cui pernottavo mi aveva inoltre anticipato la possibilita' di temporali e pioggia sull'Aoraki/Mt. Cook National Park, meta del giorno successivo.

Ora, dopo meno di settanta lunghissimi e lentissimi chilometri, ad oltre trenta dal villaggio che mi dovrebbe ospitare per la notte, il mio ottimismo e' crollato sotto i tacchi e la stanchezza sta' per sopraffarmi. Eppure quando il compassionevole autista di un bus si ferma per offrirmi un passaggio, io rifiuto orgogliosamente cercando di celare meglio possibile la spossatezza con un sorriso che deve essere apparso come il ghigno di un leone affamato da giorni di digiuno nella savana africana. In fondo come potevo accettare? A bordo del veicolo ci sono numerose coppie che ho incrociato al mattino, sfreccianti nel vento favorevole su tecnologici tandem colorati: Hey ragazzi, la vostra avventura all inclusive con una trentina di chilometri al giorno in bicicletta, rigorosamente nella direzione in cui soffia il vento e possibilmente con una bella discesa nel mezzo, senza nemmeno un metro di salita, con un buon pranzo servito che vi aspetta ed il bus che vi trasferisce alla meta successiva...non fa per me: io sono un duro e non mi voglio mischiare con voi ciclisti della domenica...che stupido! L'autista mi ha appena superato e gia' mi pento di non aver accettato l'offerta! Il vento piega gli alberi ad angoli acuti, facendoli apparire instabili come se da un momento all'altro si dovessero staccare dal suolo che li ospita. Da circa un'ora inoltre la pioggia ha iniziato a sferzare la valle formatasi dopo l'ultima era glaciale con il ritiro del Tasman glacier, tutt'oggi il piu' grande ghiacciaio del paese. Nel suo recedere esso ha lasciato ai suoi piedi un enorme bacino lacustre, il lake Pukaki.

La strada che conduce ai piedi delle alte vette alpine costeggia la sponda occidentale del lago le cui acque assumono una colorazione turchese irreale, effetto della riflessione della luce sulle minuscole particelle solide sospese al suo interno. Questa caratteristica mi fa tornare alla mente la meta di un altro vagabondaggio a due ruote: il lago Argentino nel Parque National Los Glaciares della patagonia meridionale, nelle cui acque brillanti si gettano i ghiacciai Perito Moreno e Viedma, ai piedi di montagne mitiche per noi italiani quali il Cerro Torre ed il Fitz Roy. Questo pensiero mi consola perche' si accompagna al ricordo della sconfitta (metaforicamente parlando) subita in Sud America in una giornata simile a quella odierna. Altro aspetto che accomuna i due luoghi e' infatti il forte vento ed anni prima avevo issato bandiera bianca dopo pochi chilometri: i quaranta ruggenti mi avevano respinto, ricacciandomi in paese dove appena arrivato alla stazione ero salito su un autobus, risparmiandomi molta fatica, ma negandomi anche la gioia e la soddisfazione che ti colgono una volta al riparo nella tua tenda alla sera.

Per il momento pero' la tenda e' soltanto un miraggio lontano, indefinito tra le nebbie che mi circondano, dominato da pensieri e domande. In momenti come questi spesso mi chiedo "perché?", chi me lo ha fatto fare di saltare in sella ad una bicicletta, buttarci sopra venti o trenta chili ed iniziare a pedalare lungo le strade sconosciute di un paese straniero? La risposta arriva solitamente inaspettata poco piu' tardi, a volte l'attesa si protrae fino al giorno seguente. Un arcobaleno che si fa strada fra le nubi, un opossum che attraversa qualche metro davanti alle mie ruote, uno stormo di anatre in formazione che mi sorvola, una cascata formata dal diluvio di cui sono vittima (o a cui ho la fortuna di assistere), un cielo azzurro come sfondo di vette innevate e ghiacciai dalle mille sfumature del blu. La natura e' sovrana e un viaggio pedalando mi rende pieno testimone della sua potenza, facendomi in un certo senso regredire a tempi pre-industriali, lenti e meditati. Se avessi potuto scegliere, avrei preferito nascere in tempi passati in cui le nostre gambe erano l'unico motore disponibile e l'unico aiuto veniva da cavalli, asini, cammelli, buoi... Il tempo non aveva il ritmo dato dalle lancette di un orologio ma era governato dalla luce del sole e dalle tenebre notturne.

Viaggiare in bicicletta crea in me l'illusione di poter rallentare il tempo, farlo scorrere secondo ritmi antichi vivi ancora in molte civilta' contemporanee ma opressi e schiacciati nello sviluppato e tecnologico mondo occidentale...

 
 
Ultima modifica: 23 Gennaio 2025
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Leo

Viaggiatore lento con il pallino per la scrittura e la fotografia. Se non è in viaggio ama perdersi lungo i mille sentieri che solcano le splendide Dolomiti del suo Trentino, sia a piedi che in mountain bike. Eterno Peter Pan che ama realizzare i propri sogni senza lasciarli per troppo tempo nel cassetto, dopo un anno di Working holiday in Australia e dieci mesi in bici nel Sud est asiatico, ora sogna la panamericana... sempre in bici, s'intende!

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  • Questo commento non è pubblicato.
    · 8 anni fa
    Ciao Leonardo. Dopo molto tempo che il titoletto è lì sul tuo sito e mi guarda dal web me lo sono scaricato e letto. L'impressione è davvero piacevole anche perchè mi immedesimo in chi, senza particolare allenamento, (dopo la sosta australiana) si catapulta in questa avventura uscendone più che bene....magari parecchio bagnato :):):).
    Unico rammarico il rimanere lì sul pontile in attesa del trasferimento sull'Isola del Sud per il proseguimento del viaggio. In altre parole.....aspettiamo il resto!
    Ti segnalo solo che il tuo .PDF, convertito in .EPUB perchè lo volevo leggere sul mio ebook risulta malamente formattato e anche con Calibre o Zamzar non si riesce a dargli la giusta impaginazione.
    Complimenti e grazie
    Ciao Giulio
    • Questo commento non è pubblicato.
      · 8 anni fa
      Ciao Leonardo. Dopo molto tempo che il titoletto è lì sul tuo sito e mi guarda dal web me lo sono scaricato e letto. L'impressione è davvero piacevole anche perchè mi immedesimo in chi, senza particolare allenamento, (dopo la sosta australiana) si catapulta in questa avventura uscendone più che bene....magari parecchio bagnato :):):).
      Unico rammarico il rimanere lì sul pontile in attesa del trasferimento sull'Isola del Sud per il proseguimento del viaggio. In altre parole.....aspettiamo il resto!

      Grazie Giulio! Sì lo so... il racconto dell'isola del sud è rimasto lì, dopo una ventina di pagine di racconto sospeso ed ormai credo che sarà difficile riprendere in mano il discorso anche se tutti i diari sono lì pronti per essere rispolverati a ricordare quell'avventura!
      Non si sa mai, magari prima o poi ci riuscirò!

      Ti segnalo solo che il tuo .PDF, convertito in .EPUB perchè lo volevo leggere sul mio ebook risulta malamente formattato e anche con Calibre o Zamzar non si riesce a dargli la giusta impaginazione.
      Complimenti e grazie
      Ciao Giulio


      Come puoi vedere il file risale al 2008 e quindi non so nemmeno se all'epoca esistesse il formato epub ;)
      Dovrei riprendere in mano il file word ma onestamente non so più dove possa essere finito :oops:

      Mi spiace ma spero comunque che non sia stato troppo un calvario leggerlo ;-)

      Un saluto,
      Leo
  • Questo commento non è pubblicato.
    · 14 anni fa
    =)
    Ciao,
    mi chiamo Mark , ho 30 anni, vivo a Cesena e sono un viaggiatore non per caso...
    mi sono imbattuto nel tuo sito che ho visitato ed apprezzato molto. Anche io ho un sito (molto amatoriale, creato da me) che raccoglie tutte le mie esperienze, avventure ed aneddoti in giro per il mondo. Ne approfitto per invitarti a visitarlo:

    Born 2 travel

    Che ne dici se ci scambiamo i link?? Io il tuo lo potrei mettere sul mio e se vuoi puoi fare lo stesso col mio.
    Aspetto tue notizie
    ciao Mark
  • Questo commento non è pubblicato.
    · 16 anni fa
    ...preferisco starmene nel letto sotto le coperte....fra una decina di giorni rientro per un breve soggiorno...spero di rincontrati....ti abbraccio forte...carlo... :zzz
  • Questo commento non è pubblicato.
    · 16 anni fa
    Leo appena ho visto il libro mi sono incuriosito molto.....e ho pensato ma sto chi nol ga' proprio en cazo da far....poi mi sono fatto prendere....lo ho iniziato a leggere...il primo capitolo....tutto d'un fiato....e ho pensato a te, quanto mi manchi, quanto sei speciale.....penso che certe emezioni si possano far profare solamente se dentro si ha qualcosa di speciale.....ho pensato che probabilmente son en mona che si accontenta della giornaliera quotidianita'....alla fine del capitolo ho pensato cavolo dovrei partire...poi sono tornato in me e ho pensato che preferisco stare nel mio letto
    • Questo commento non è pubblicato.
      · 16 anni fa
      Ciao Carletto...
      grazie delle belle parole, non ho ben capito se fossero sincere o soltanto una presa per il c...
      Conoscendoti sono più propenso alla seconda opzione. :D
      ...ci si vede fra qualche giorno allora!
      Take care.
  • Questo commento non è pubblicato.
    · 16 anni fa
    il libro l'ho scaricato, prometto di dargli una letta. spero sia ricco della solita ipocrisia (dalle prime righe però mi pare di capire che non mi deluderò...)!!!
    • Questo commento non è pubblicato.
      · 16 anni fa
      Grazie della fiducia... :D

      Effettivamente il tuo commento è serio (miracolo!!!!!!) e si capisce che hai letto il libro perchè l'unico capitolo fino ad ora revisionato è proprio il primo! :roll:

      Mi riprometto di corregere gli errori e rendere un pò più scorrevole il testo nei prossimi... anni!
      :-)

      Grande Tirapacchi!!!
    • Questo commento non è pubblicato.
      · 16 anni fa
      :-)
      ora che ho letto il libretto, mi permetto di fare -per una volta- un commento serio.
      il libro è molto bello e piacevole, in particolare il primo capitolo invoglia a leggerlo tutto d'un fiato: ne traspare l'amore per il viaggio.
      proseguendo però, sembra che il tutto necessitasse di una rilettura: in particolare il terzo capitolo l'ho trovato un po' confuso.
      la rilettura avrebbe permesso anche di togliere qualche errore di battitutra che toglie fluidità al tutto.
      infine non condivido la scelta di utilizzare l'apostrofo al posto dell'accento in buona parte del libro: per me è un errore.
    • Questo commento non è pubblicato.
      · 16 anni fa
      certo, il libro è ricco di ipocrisia!
      come piace a te.
      grazie del commento sempre positivo.
 
 
 
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