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Opera house a Sydney
Downwind Photographers
 
 

I miei primi giorni australiani sono stati trascorsi a Sydney, la principale (ma non ditelo agli abitanti di Melbourne) città australiana con circa 5 milioni di abitanti, ospita più o meno un quarto dell'intera popolazione del paese. La mia prima esperienza nella cittàè stata probabilmente differente da quella di molti backpackers (ah... per chi non lo sapesse, questo termine indica usualmente i viaggiatori zaino in spalla, di cui l'Australia è piena zeppa), dato che sono stato ospitato da un cugino di mia nonna, Father Frank, salesiano che vive in Australia da oltre 50 anni. In realtà lui non vive proprio in città ma ad Engadine, una cittadina situata una cinquantina di chilometri a sud di Sydney, nei pressi dell'Healthcote National Park, un'immensa distesa costiera di eucaliptus. Io ho vissuto ospite in un dormitorio per ragazzi nella cosidetta boys-town, una sorta di convitto dove vengono accolti ragazzi con problemi caratteriali o di famiglia, per essere gradualmente reintrodotti nel percorso scolastico classico...

Facendo la spola tutti i giorni con il comodo treno che congiunge Engadine alla Sydney, in Australia i collegamenti fra le cittadine più piccole e le principali sono abbastanza efficienti, ho potuto visitare tranquillamente la città, non vivendo di contro la vita da backpacker vero e proprio (rinuncia non proprio difficile da accettare per qualche giorno, se devo essere sincero!). Il cuore pulsante della metropoli si estende tra Botany bay e Sydney harbour. Il punto di partenza per visitare Sydney è stato per me la Sydney tower, non molto distante dalla fermata del metropolitana di Martin place. Dalla piattaforma panoramica si ha una visione a 360 gradi con il Sydney harbour a nord, attraversato dall'imponente omonimo ponte ai cui piedi si nota la baia di Sydney cove e The Rock. Leggermente ad est gli attracchi di Circular Quay sono costantemente affollati di traghetti che conducono nei sobborghi settentrionali, mentre le cupole dell'Opera house restano seminascoste dai grattacieli che la circondano. A sud la vista spazia fino a Botany bay dove sorge l'aeroporto ed all'orizzonte si intravede la verde distesa del Royal National Park.
Nei giorni successivi mi sono dedicato alla visita di Sydney in maniera più ecologica possibile e cioè cercando di percorrerla solamante a piedi: Opera House, i Royal botanic garden fino alla Mrs Mcquaries chair (punto panoramico), Cockle bay con l'acquario, il museo marittimo ed il wildlife center. Quindi ho percorso l'Harbour bridge fino a Milson point ed infine sono capitato nel quartiere di Kings cross attraversando Oxford street, la strada dove si svolge il Mardi Grass, popolare festa gay. Un giorno è stato dedicato alle spiagge di Bondi beach e Manly, raggiunta con un ferry.
Dopo una settimana o poco più di Sydney, ho pensato che l'Australia è così grande da non poter dedicare troppo tempo alla città più popolata e così sono salito su un bus per Shepparton, facendo una sosta di un giorno a Canberra per una rapida visita della capitale australiana.

 

 
 
Ultima modifica: 08 Gennaio 2025
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Leo

Viaggiatore lento con il pallino per la scrittura e la fotografia. Se non è in viaggio ama perdersi lungo i mille sentieri che solcano le splendide Dolomiti del suo Trentino, sia a piedi che in mountain bike. Eterno Peter Pan che ama realizzare i propri sogni senza lasciarli per troppo tempo nel cassetto, dopo un anno di Working holiday in Australia e dieci mesi in bici nel Sud est asiatico, ora sogna la panamericana... sempre in bici, s'intende!

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