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Visitare Copenhagen ed Amsterdam in camper: il più brutto viaggio della mia vita!
Finalmente si parte! Dopo vari giorni di organizzazione e conclave per decidere meta, tragitto e tappe del nostro viaggio per il capodanno 2005, saliamo sul camper che ci porterà prima visitare Copenhagen e quindi ad Amsterdam, per trascorrere l'ultimo giorno dell'anno passato ed il primo di quello nuovo. Siamo in sei e, visto che in questo periodo sembra che gli italiani abbiano tutti deciso di trascorrere le vacanze affittando un camper a noleggio, noi ci siamo dovuti accontentare di un 5+1 (cinque persone più una, solitamente un bambino). Come dice il proverbio, "Il bel tempo si vede dal mattino...", ed infatti: la mattina del 27 dicembre di buon'ora raggiungiamo il parcheggio dell'autonoleggio, dove saliamo sul camper e lo accendiamo per riscaldarlo mentre espletiamo tutte le formalità burocratiche (e si sa, in Italia non sono poche!). Il problema è che il riscaldamento posteriore non funziona a dovere poichè la maschera che protegge la fiamma pilota si stacca facendola spegnere ad ogni respiro. Il meccanico presente sistema il danno e tutto sembra a posto. Abbiamo perso un'oretta di tempo ma almeno la nostra "casa" a quattro ruote dovrebbe tenerci al calduccio anche nel clima polare del nord europa....
Trento - Copenhagen
Così, eccitati e speranzosi come ad ogni partenza, pigiamo il pedale dell'acceleratore e ci lanciamo verso il Brennero ed oltre. Percorsi appena un centinaio di chilometri ci accorgiamo che il problema sembrava risolto, ma non lo era affatto: la maschera continua a scendere dalla sua sede e la fiamma ogni cinque minuti si spegne, lasciandoci a gelare. Inoltre, mano a mano che procediamo nel viaggio, ci rendiamo conto che lo spazio all'interno del camper è realmente esiguo ed ogni movimento ci costa una fatica immane, oltre a mille urti e spintoni tra noi (tengo a precisare che non sono uno che ama viaggiare con tutti i comfort possibili e si lamenta per un pò di scomodità ma in questo caso la mancanza di spazio era un vero problema). Subito il posto di autista e quello di "copilota" diventano ambitissimi dato il tepore e lo spazio presenti nell'abitacolo e la guerra per accaparrarseli diventa sempre più aspra e cruenta con il passare dei chilometri. All'ora di pranzo decidiamo di fermarci in autogrill e cucinare una buona dose di pasta. Si scatena un'altra guerra per sedersi a tavola e due di noi si devono accomodare nell'abitacolo perchè lo spazio è insufficiente. Dopo un agoniato caffè, ci rimettiamo in marcia: chi imbaccuccato nel proprio piumino e con ai piedi due paia di calzini di lana (nel vano posteriore) e chi invece in maniche di camicia per il troppo caldo (nell'abitacolo). Verso mezzanotte raggiungiamo Amburgo e ci mettiamo a dormire in una piazzola dell'autostrada. I posti letto, come detto, sono cinque più uno e si deve stabilire chi sarà lo sfortunato "più uno" . In realtà gli sfortunati saranno due poichè il letto più problematico è quello ottenuto nella "zona giorno" abbassando il tavolo da pranzo: dire che ciò che nasce (non ho il coraggio di chiamarlo letto) è da una piazza e mezzo vorrebbe dire fare un torto a tutti i letti da una piazza e mezzo! Decidiamo di tirare a sorte e dopo un'estrazione a dir poco pilotata, ripetuta all'incirca 15-20 volte, stabiliamo le posizioni. Una volta coricati spegniamo le luci e tutto sembra risolto ma passati appena 5 minuti sento un tonfo provenire dal basso (io ero fortunatamente finito nei posti sopra l'abitacolo) e subito dopo una serie di improperi irripetibili. Accesa una lampadina troviamo lo sfortunato Alessandro (un piccolo "ragazzino" di 1.90m) disteso a pelle d'orso sullo stretto corridoio del camper: il sostegno che doveva reggere il letto-tavolo era con tutta probabilità stato rotto e successivamente sistemato approssimativamente da chi aveva precedentemente noleggiato il camper ed appena Ale ha fatto un movimento più brusco del normale la vite che lo bloccava si è staccata facendolo capitolare. Un'altra oretta di lavoro e il danno era più o meno sistemato e si poteva tornare a dormire.
La mattina successiva, dopo aver dormito poco e male, affrontiamo un'altra tappa che ci porta a Copenhagen. Giornata tranquilla, fortunatamente.
Copenhagen, la sirenetta sotto la pioggia
Il giorno successivo, spossati dal viaggio freddo e scomodo, gioiosamente al mattino ci svegliamo con una pioggia intensa che ci accoglie e ci dedichiamo alla visita della città! Per quel che si possa dedurre da una sola giornata di visita, Copenhagen è carina ed accogliente, pulita e laboriosa. La capitale danese è situata sulla sponda orientale dell'isola di Sjaelland, più precisamente sull'isola di Amager, nell'Oresund. Vi hanno sede gli organi di potere: il Parlamento, il Governo e la famiglia reale. Il centro della città è occupato dall'isola pedonale dello Stroget, dove si trova anche la chiesa dello Spirito Santo e poco più lontano la Hojbro Place, una delle piazze più belle della città. Non perdetevi una passeggiata per questa via, soprattutto se vi trovate in città durante il periodo natalizio come è capitato a noi. La chiesa di Nostra Signora è la cattedrale di Copenaghen ma il suo simbolo si trova sul lungomare (Langeline): la Sirenetta, una scultura in bronzo realizzata nel 1913 da Edward Eriksen, ispirata alla nota favola di Andersen. Dopo una giornata di cammino nelle vie della città siamo però inzuppati fino alla testa e ci rifugiamo in un bar per riscaldarci e ristorarci. Rientriamo al camper distrutti per la lunga camminata odierna e ci prepariamo ad un'altra notte insonne ed al successivo trasferimento che ci aspetta fino ad Amsterdam, obiettivo del nostro capodanno al nord.
Ripartenza col botto!
Al mattino, sveglia presto e preparativi sbrigativi per la partenza. Ci laviamo, riapriamo il tavolo-letto, riscaldiamo il camper e siamo pronti per la partenza.
E' tutto ok? Facciamo un rapido controllo intorno al camper per vedere se lasciamo qualcosa? - dice uno
No, non serve, non abbiamo dimenticato nulla ed abbiamo fretta! - rispondo io che nel frattempo mi sono messo al volante...
Allora inserisco la prima e... crack!! Un forte rumore proveniente dal retrotreno mi fa fermare all'istante. Usciamo per controllare cosa è successo: cavolo, il filo che ci ha fornito la corrente, attaccato alla colonna esterna della piazzola del campeggio! Ci siamo dimenticati di staccarlo e quello, una volta partiti, si è impigliato nel paraurti in plastica del nostro camper distruggendolo come un pezzo di burro. Disperati, decidiamo di risistemare la colonna di proprietà del campeggio (anche quella si era un pò piegata), raccogliere i cocci del paraurti e ripartire: per sistemare il danno ci penseremo una volta a casa, sostituendo il pezzo. Ancora una volta giungiamo in città alla sera, stanchissimi, e non ci resta che riposare per girare la metropoli olandese il giorno seguente.
Amsterdam
Visitare Amsterdam, costruita su numerosi canali concentrici e percorsa da una serie innumerevole di stretti vicoli che danno alla città un'aria estremamente romantica, è un'esperienza davvero piacevole. Il centro cittadino è piuttosto piccolo ed è facilmente percorribile a piedi. La zona attorno alla Centraal Station e a Dam Square racchiude la maggior parte dei monumenti e musei più importanti. Basta poi percorrere pochi metri e ci si trova nel quartiere a luci rosse dove si possono trovare delle prostitute in vetrina accanto alla più antica chiesa della città. Questi contrasti rendono Amsterdam una città unica nel suo genere, meravigliosa e sconcertante allo stesso tempo. In questa surreale atmosfera, nell'affollatissima Dam Square, ci apprestiamo a trascorrere la fine dell'anno e finalmente ci gustiamo un attimo di festa con fuochi e balli, fin qui sconosciuti in questo viaggio "tragi-comico". Purtroppo il mattino successivo dobbiamo partire per essere di ritorno a Trento entro le 6 del mattino del 2 gennaio: un amico deve lavorare. Il rientro è una corsa contro il tempo: giusto una sosta rapida per salutare un cugino emigrante nei pressi di Stoccarda e ripartiamo alla volta di casa guidando tutta la notte. La neve ci sorprende sul Brennero ma fortunatamente giungiamo a Trento verso le 5.30, sfiniti ed inc..ati per i danni provocati e "subiti" dal camper.
Purtroppo questa che doveva essere una piacevole gita fra amici nel nord Europa si è trasformata in una corsa contro il tempo (è stato un nostro errore organizzare un viaggio così lungo), in condizioni inaccettabili (con tutto quello che abbiamo speso per il noleggio del camper) e per di più con un sovraccosto a causa del paraurti da sostituire! In definitiva lo potrei giudicare come il più brutto viaggio della mia vita dato che amo prendermi il mio tempo, almeno quando sono in ferie... anche se in fondo la compagnia è stata più che piacevole e visitare Copenhagen ed Amsterdam, due città così accoglienti, non è poi stato male, sperando di poterle scoprire con più calma in altre occasioni.
Questo viaggio verso nord non è stato l'unico vagabondaggio europeo di quegli anni... in un'altra occasione mi sono spinto fino a Budapest e Vienna a Capodanno, un altro itinerario mi ha condotto a Praga, in Repubblica Ceca mentre per giungere a Stoccolma, nella terra dei vichinghi, mi sono affidato ad un volo lowcost.
Questo articolo non contiene fotografie in quanto al momento non abbiamo ancora provveduto a scansionare le immagini scattate all'epoca in analogico. Se mai avremo voglia e tempo, procederemo a digitalizzare anche queste foto e a inserirle nell'articolo!
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Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico