Mi sembra ieri quando ho raggiunto l'aeroporto di Malpensa con il mio biglietto in mano, emozionata e entusiasta del mio viaggio. L'aereo Emirates inizia la sua lunga traversata nei cieli d'Oriente sostando appena una volta a Dubai, per poi riprendere il suo veloce moto verso la Terra della lunga nuvola bianca: Aotearoa, in lingua Maori.
Dopo 24 ore infinite di volo atterriamo all'aeroporto di Christchurch, la città più inglese dell'intera Nuova Zelanda. Sono passati più di due anni e oggi la città non è più la stessa, oggi, in seguito al fortissimo terremoto che l'ha colpita qualche giorno fà, la città piange le sue vittime e i centinaia di edifici squartati dalla violenza della Madre Terra.
Scrivo una mail un po' agitata, ho la mano che trema, sono in pensiero: due amici che noleggiano bici, vivono a Christchurch. La commozione è tanta quando finalmente ricevo una mail di risposta: Kay mi parla di quasi 300 vittime e e più del 60% della città da ricostruire. La loro abitazione non è stata danneggiata, ma il loro negozio ha subito gravi danni.
I neozelandesi, gentili e spiritosi nell'animo, sono anche un popolo forte e coraggioso, dopotutto inizia ad esserci una grande affinità tra i guerrieri Maori e i successivi conquistatori inglesi... questo mix di usanze e tradizioni così differenti ha dato vita ai kiwis, i neozelandesi che con la loro squadra di Rugby, gli allblacks, segnano mete a tutto spiano...
Christchurch adesso è in ginocchio, ma come l'Aquila in Italia, saprà rialzarsi per ricominciare nuovamente a camminare.
Se siete interessati a scoprire questo splendido paese agli antipodi, trovate il racconto di Leo che ha trascorso quasi tre mesi per girare la Nuova Zelanda in bici oppure una serie di trekking in Nuova Zelanda raccontati dall'entusiastica Vero
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