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Miriam e Mirko
Miriam
 
 
C'è stato un tempo in cui la sera dopo il lavoro io, Miriam, e mio marito Mirko, andavamo in bicicletta con lo scopo di allenarci: un giorno ripetute, un altro salita e un altro ancora pianura a tutta. Ci sono state domeniche mattina di gennaio che, bardati come se dovessimo scalare l'Everest, siamo usciti in gruppo per 'fare chilometri' e preparare il fondo per la nuova stagione agonistica. Poi in primavera e d'estate partecipavamo a Granfondo, gare a cronometro, in circuito e quando andava bene conquistavamo qualche bel risultato. Non lo nego, in quel momento dentro di noi c'era una certa soddisfazione, tuttavia col passare degli anni e il presentarsi di certe situazioni in cui la vita sembra proprio volerti mettere alla prova, ci siamo accorti che stavamo perdendo il semplice piacere di salire in sella alla nostra due ruote e gironzolare senza meta, senza tempo, senza obblighi d'allenamento ma solo per la voglia di volerlo fare.
Così, quando quest'anno abbiamo tolto le ragnatele dal telaio, già a giugno inoltrato dopo più di un anno di completa inattività, abbiamo scoperto il desiderio di ripercorrere qualche passo alpino non troppo lontano da casa, senza stress o aspettativa, solo con l'obiettivo di trascorrere insieme una bella giornata.
Ci siamo ritrovati a scalare il Passo San Marco dove abbiamo conosciuto nuovi amici cicloamatori con i quali manteniamo i contatti grazie a facebook. Nelle poche giornate serene di questa bizzarra estate abbiamo domato per due volte consecutive il passo Bernina accompagnati dal lento e colorato avanzare del trenino rosso e incitati dai bambini che salutavano dai finestrini; ci siamo inoltrati nella lunga e selvaggia Val Bregaglia fino al Passo Maloja incontrando dei biker (motociclisti) gentili che si sono persino offerti di aiutarci sugli ultimi micidiali tornanti; ci siamo emozionati sul Col d'Izoard vedendo passare la carovana del Tour de France con il nostro Nibali in maglia gialla e ancor prima contemplando le centinaia di bandiere di diverse nazionalità, i camper e le migliaia di persone che per qualche ora hanno animato, colorato, rallegrato il normale silenzio e isolamento della montagna.
Infine abbiamo percorso 130 chilometri meravigliosi sospesi tra la Svizzera, l'Austria e l'Italia in un paesaggio alpino da cartolina dove i villaggi in stile hobbit, i castelli, le abbazie comparivano tra folte pinete e distese di prati verdeggianti e un solitario campanile emergeva dalle acque limpide di un lago indimenticabile.
Ecco com'è cambiato il nostro modo di andare in bicicletta. Ora apprezziamo e contempliamo i paesaggi che attraversiamo, ci spostiamo senza fretta, concepiamo la due ruote come un vero e proprio mezzo di trasporto in grado di regalarci una forma di turismo lento (che fa bene a noi), ecosostenibile (che fa bene anche all'ambiente), capace di far conoscere e unire persone le cui strade, altrimenti, non si sarebbero mai incrociate.
Quasi dimenticavo...la nostra splendida avventura, d'amore e in bici, è iniziata così...
http:// amareviaggiarescrivere.blogspot.it/2013/01/inizia-lavventura-da-qui-inizia-il.html
 
 
Ultima modifica: 03 Giugno 2024
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Miriam e Mirko
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