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Uganda in bicicletta
Michele Sanna
 
 

Abbiamo incontrato Michele per la prima volta a Lecco, a Immagimondo, ormai 7 anni fa, dopo il viaggio nel Sudest Asiatico e subito, a pelle, ci è sembrata una di quelle persone con cui non smetteremmo mai di parlare... di viaggi, di vita, di possibilità di aiutare gli altri. Solo ora, tardi ma mai troppo, siamo riusciti a ritagliarci un attimo per intervistarlo, soprattutto dopo il suo viaggio "a tappe" verso le terre terremotate, fatto per ricordare a tutti che il miglior aiuto che possiamo dare è quello di tornare a visitare quei luoghi devastati e spendere qualche soldo direttamente sul territorio.

Ecco cosa ci ha detto e chi è Michele...

Michele, tu sei un cicloviaggiatore seriale... ci racconti un po' di te?

Sono da sempre appassionato di natura (sono laureato in biologia) e di viaggi. Infatti, ancora prima di scoprire la bici, avevo già girato mezzo mondo zaino in spalla. Ancora adesso, dopo 20 anni di cicloturismo, lo spirito rimane quello del viaggiatore, più interessato alla scoperta dei luoghi che all'impresa ciclistica. Inoltre, nel corso degli anni, ho perfezionato dapprima la mia tecnica fotografica e, successivamente, quella video e ciò mi ha permesso di pubblicare articoli per molte riviste (anche straniere) e di aver potuto trasmettere in televisione (su Bike Channel, di Sky) i miei documentari.alaska in bici

Perché viaggi in bici?

L'amore (e la scoperta) della bici sono dovuti ad un infortunio calcistico che mi aveva “costretto” ad usare tale mezzo per la riabilitazione: pedalando per i miei dintorni (abito poco fuori Milano) ho scoperto luoghi che avevo da sempre a portata di mano, ma che in macchina non avrei mai passato e, soprattutto, mi sono reso conto di quante cose riuscivo a vedere viaggiando con lentezza. A questo punto ho pensato che avrei potuto coniugare il mio amore per i viaggi con le potenzialità della bicicletta e, senza alcuna esperienza di cicloturismo (oltretutto vent'anni fa questo tipo di viaggi in Italia era praticamente sconosciuto e non c'era neanche internet dove informarsi), ho attraversato il Costarica.indonesia in bici

Dato che da allora non mi sono più fermato, puoi immaginare quali siano state le mie conclusioni sul cicloturismo!

Sicuramente durante i tuoi viaggi ci saranno stati molti incontri indimenticabili... ce ne racconti uno?

Viaggiando da solo ed avendo un carattere molto sociale (tante volte mi è capitato di non riuscire a partire al mattino a causa di bagordi serali) ho avuto modo di conoscere veramente tante persone incredibili, con alcune delle quali sono ancora in contatto, mentre di altre ho solo dei bellissimi ricordi. Sicuramente però l'incontro che più mi ha segnato è stato in Mongolia: ero nella capitale Ulaan Bator, aggirandomi per le strade alla ricerca disperata ed inutile di un negozio di bici per riparare la mia che si era rotta nel nord del Paese, quando ho reincontrato per caso una coppia di cicloturisti baschi conosciuti qualche giorno prima, anche loro in città perchè avevano terminato il loro giro.karakorum highway

Raccontando la mia sventura, il ragazzo mi ha guardato e mi ha detto: "Non c'è problema amico, ti regalo la mia bici!". Stava infatti pensando di non riportarla a casa e così, quando ha sentito la mia storia, ha deciso di dare una (grandissima) mano ad un suo “collega”. Inutile dire che da allora siamo diventati grandi amici e ci vediamo tutti gli anni in Italia o in Spagna.laos in bici

Tra i mille viaggi fatti, qual è la nazione che ti ha colpito maggiormente?

Come dico sempre: "ogni viaggio è bello a mamma sua", e così infatti io ho amato profondamente ogni mio viaggio, perché ognuno mi ha dato qualcosa di diverso. Devo comunque dire che il Paese che mi ha colpito di più è stata la Mongolia: vedere gente che vive ancora allo stato nomade, abitando nelle yurte che risalgono ancora all'epoca di Genghis Khan e vive di pastorizia, fa fare una sorta di salto indietro nel tempo che pochi posti al mondo ancora permettono di fare.mongolia in bici

E la strada più suggestiva?

Direi che è un duro contenzioso tra il sud dello Utah – un deserto con formazioni rocciose veramente spettacolari – e la strada che collega il nord del Laos con la capitale Vientane, per via delle suggestive montagne coniche coperte dalla giungla e, soprattutto, per l'incredibile atmosfera di tranquillità che aleggiava tutt'attorno. Anche se alcune zone delle piste ciclabili della Corea del Sud che portano da Seul a Busan, possono inserirsi nella competizione!utah in bicicletta

Di recente, prima della Corea del Sud, hai fatto un viaggio importante, quale?

Durante i weekend primaverili (in cui ho fatto delle tappe) e sfruttando il ponte del 2 giugno ho raggiunto Norcia da Milano, seguendo le ciclabili del fiume Adda e del Po fino all'Adriatico e, successivamente lungo l'Appennino umbro-marchigiano, lungo strade poco battute dal traffico (utilizzando anche le tracce GPS del vostro viaggio Transitalia).norcia in bici

Quale è stato lo scopo di quel viaggio?

Lo scopo era quello di sfruttare la mia visibilità (grazie ai social, alle riviste e alla televisione) per incentivare la gente a tornare a visitare i luoghi colpiti dal terremoto di agosto e ottobre 2016. Non è stato un viaggio nelle zone terremotate, ma verso di loro, con il messaggio che se c'ero arrivato io in bici attraversando mezza Italia, tutti quanti possono, anzi devono, tornarci (non necessariamente con questo mezzo, si è comunque ben accetti), perché il turismo era molto importante come fonte di reddito e deve tornare ad esserlo.malawi in bici

Devo dire che non è stata un'idea proprio originale, dato che ne ho viste diverse del genere, ma stavolta sono contento di non essere stato l'unico a pensarla, proprio perché deve essere un'iniziativa che coinvolge più gente possibile.

Come hai trovato le zone colpite dal terremoto?

Quando ci sono stato ai primi di giugno la situazione era molto peggio di quello che avevo previsto: arrivando da nord fino a Spoleto quasi non ci si rende conto della gravità, però subito dopo ho trovato chiusa la famosa ciclabile Spoleto-Norcia (e da quello che ho visto mi è sembrata abbandonata a se stessa...), e Norcia era ancora invasa dalle macerie (che non potevano essere portate via per ragioni burocratiche). Il viaggio si sarebbe dovuto concludere ad Amatrice, ma la strada che attraversava i Piani di Castelluccio era ancora chiusa e, soprattutto, la parte marchigiana colpita dal sisma versava ancora in condizioni peggiori, quindi ho deciso di non recarmici per non dare l'idea (facendo foto e video) di fare una sorta di sciacallaggio “mediatico”. Ripeto, lo scopo della pedalata era quello di far vedere la bellezza dei luoghi affinché la gente ci tornasse e non quello di documentare i disastri (che avevamo tutti quanti già visto in televisione).Sudafrica in bici

Consiglieresti ai nostri lettori di fare un viaggio in quelle zone? Se sì, quali sono i posti più suggestivi e meno noti?

Il vero consiglio è questo: andateci! Purtroppo non sono riuscito a pedalare lungo gli spettacolari Piani di Castelluccio, ma spero di farlo il prossimo anno e penso che se uno ami pedalare nella natura ed in splendidi panorami, quello sia uno dei luoghi più adatti per farlo.

Più che indicare località da visitare (sulle guide di viaggio si possono trovare questo genere di informazioni), vorrei dire che, come cicloturista, sono rimasto innamorato delle stradine sperdute che attraversano gli Appennini; quindi il consiglio è quello di costruirsi un itinerario che eviti il più possibile strade potenzialmente trafficate (internet in questo caso fornisce un grande aiuto, perché zoomando sulle mappe si scoprono strade sempre più piccole!). Sicuramente ci sarà da faticare, ma si avranno grandi soddisfazioni!Wyoming in bici

Quali sono i piani/sogni di viaggio per il futuro?

Al momento ho tanti progetti in testa, ma ancora nessuna destinazione in “tasca”. Però di una meta sono sicuro: a fine giugno sarò a pedalare nella Piana di Castelluccio.viaggio in bici in laos

Grazie Michele!

Qui sotto trovate il video del viaggio verso Norcia di Michele che potete guardare, insieme agli altri video di viaggio, sul suo canale youtube.

 
 
Ultima modifica: 11 Gennaio 2025
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Leo

Viaggiatore lento con il pallino per la scrittura e la fotografia. Se non è in viaggio ama perdersi lungo i mille sentieri che solcano le splendide Dolomiti del suo Trentino, sia a piedi che in mountain bike. Eterno Peter Pan che ama realizzare i propri sogni senza lasciarli per troppo tempo nel cassetto, dopo un anno di Working holiday in Australia e dieci mesi in bici nel Sud est asiatico, ora sogna la panamericana... sempre in bici, s'intende!

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