La bicicletta può essere un mero mezzo di trasporto, talvolta pure arrugginito, utile solo a trasportare fino al posto di lavoro, può essere un strumento di rivalsa e di rivoluzione, di emancipazione e orgoglio, può avere un'anima e dimostrarsi una fedele compagna di viaggio.
Per Stefano Bruccoleri, nomade sulle strade d'Italia, artista e scrittore, la bicicletta è stata per lungo tempo un posto sicuro dove custodire i propri sogni sui pedali...
A volte capita che tutto vada storto, che la notte gelida scenda buia sui pomeriggi primaverili, a volte capita di ritrovarsi di fronte ad un bivio, una scelta importante che può cambiare la nostra esistenza: arrendersi, desistere, rinunciare, lasciarsi inglobare dal sistema malato che crea reietti ed emarginati oppure no, urlare contro il cielo, scegliere di resistere, combattere...
Nel 2004 per Stefano Bruccoleri inizia un periodo difficile: perde i familiari, la banca lo priva della casa-laboratorio dove, con maestria e passione, riparava le biciclette, scopre di essere sieropositivo. Il giovane decide di afferrare la vita per il colletto della camicia inamidata, di spogliarla di quell'apparenza ingannevole dietro la quale si cela la realtà in tutta la sua semplicità e bellezza. Coglie la sfida, decide che è finalmente arrivato il momento che aspettava da tempo: inforca la bicicletta, quelle favolose due ruote in cui aveva riposto i suoi sogni da bambino e parte per conoscere l'Italia e per trovare se stesso.
Jack Kerouac diceva che la strada è vita e Stefano lo sa: la strada è la sua nuova casa. Non servono mura ingrigite dalla solitudine o dallo smog, un tetto sopra la testa, mobili e oggetti superflui: bastano le stelle, la fidata bicicletta e la grande passione per la scrittura, il resto lo regala la strada.
In giro per la nostra bella penisola, amara a volte, è vero, ma anche così schietta, autentica, vera, in 7 anni Stefano ritrova un pizzico di quella felicità che sembrava perduta nell'oblio imprevisto della vita. La strada è maestra saggia e sapiente: insegna, agevola l'incontro, lo scambio e la condivisione, non impone mai una direzione precisa, è un dolce labirinto di sensazioni ed emozioni, la strada è vita!
Stefano Bruccoleri è un uomo libero e sulla sua bicicletta ha cominciato ad assaporare quello che i giorni avevano (e hanno ancora) da regalargli.
Per raccontare la propria storia il cicloviaggiatore nomade ha scritto un libro intitolato Via della casa comunale n°1, l'indirizzo che viene assegnato a chi non ha fissa dimora e che garantisce di mantenere comunque l'assistenza sanitaria. Dal libro edito Ediciclo è nato anche uno spettacolo teatrale...
Per conoscere un pochino meglio Stefano Bruccoleri puoi leggere il suo blog Analkoliker o la sua intervista su Ediciclo oppure acquistare il libro Via della casa comunale n° 1, no?
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