Qualche settimana fa abbiamo trascorso un
week end nel Tirolo orientale visitando anche
Salisburgo. Come dice il nome stesso della città, essa ha costruito la sua fortuna e la ricchezza dei suoi principi-vescovi, sulle
miniere di sale d'Austria presenti nell’area. Già all’epoca dei Celti si era iniziato a sfruttare questa preziosa risorsa scavando cunicoli nelle montagne poco distanti dal fiume Salzach, nella zona conosciuta come Dürrnberg: quelle che un tempo erano preziose miniere di sale, oggi sono state convertite in un interessante e divertente percorso turistico sotterraneo che vi condurrà alla scoperta della preziosa spezia che tutti i giorni fa capolino sulle nostre tavole.
Dopo aver visitato la
città di Mozart abbiamo deciso di dedicarci alla scoperta delle
miniere di sale del Dürrnberg dirigendoci verso Hallein per poi risalire le colline alle sue spalle. Dopo l’ennesima curva si incontra l’ingresso del percorso didattico che conduce all’interno delle miniere di sale un tempo utilizzate per estrarre il prezioso conservante. Lasciamo l’auto nell’ampio parcheggio e paghiamo il “salato” biglietto d’ingresso. Scesi nella sala d’attesa, ci vengono consegnate delle tute bianche con cui coprirci per ripararci dall’umidità e dalla polvere delle gallerie. Addobbati come dei piccoli chimici, ci avviamo verso la prima tappa di questo percorso in queste miniere di sale d'Austria: una
monorotaia ci conduce verso le tenebre delle gallerie. Dopo la discesa negli inferi della terra, scendiamo per una passeggiata in un ampio tunnel le cui pareti sono morbide e… salate. La gentile guida si prodiga per tradurre in inglese, italiano e tedesco le sue spiegazioni e noi ascoltiamo curiosi la storia di Salisburgo e del Dürrnberg, legate a doppio filo. Entriamo in uno stretto cunicolo che ci conduce in una sala adattata con un enorme proiettore: un
cinema sotterraneo in cui ci dilettiamo ad ascoltare curiosità e metodologie di estrazione. Lasciamo l’ampia sala per percorrere ancora qualche decina di metri a piedi: ci vengono mostrate le condizioni di lavoro dei poveri minatori che, muniti di piccozza e torcia, vivevano la loro esistenza scavando questi labirinti sotterranei per arricchire i
vescovi della città, ricavandone a malapena di che vivere. Per poter risalire i numerosi piani di queste miniere, si dovevano salire scalinate a pioli scivolose e pericolose mentre per scendere si sfruttavano scivoli in legno che vengono fatti provare anche a noi…
il divertimento odierno è il calvario del passato. Un’altra sosta ci permette di scoprire le celebrità giunte fin qui per rendere omaggio ai signori di
Salisburgo, non ultimo l’imperatore Francesco Giuseppe. La perla di questo itinerario è il passaggio in un’enorme sala: questo era il vero cuore della miniera. Il metodo di estrazione studiato era molto ingegnoso: si creava un enorme buco (cinque metri di profondità per cinquanta di lunghezza e venti di larghezza) che veniva riempito d’acqua. Il sale si dissolveva nel liquido che, una volta condotto all’esterno evaporava lasciando il prezioso bene al suolo, pronto ad essere raccolto. Oggi la sala, in parte ancora allagata, viene fatta percorrere su una barca in legno, mentre le
sinfonie di Mozart, accompagnate da luci soffuse, creano un’atmosfera davvero fatata. Riemersi dalle tenebre degli abissi, concludiamo la visita alle miniere di Dürrnberg con una passeggiata attraverso le vie di un piccolo
villaggio di Celti ricostruito all’uscita della miniera.
Questa esperienza nelle miniere di sale si è rivelata divertente oltre che istruttiva ed è indicata anche per le famiglie. L’unica pecca è il prezzo tutt’altro che lowcost, giustificato solo in parte dalle due ore di visita e dalle diverse attività proposte: 18€ a testa!
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Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico