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Borsa bikepacking: recensione della Water Bag della Kicking Donkey
Kicking Donkey è una realtà tutta italiana piuttosto recente. Roberto (ideatore e creatore) è un cicloviaggiatore che ha iniziato a costruirsi le sue borse bikepacking da materiali di recupero. Vedendo che soddisfacevano il loro scopo ha cominciato a prepararle anche per gli amici di pedalate. Da lì quindi, pian piano e non senza difficoltà, è nata una gamma completa. La sua compagna, Martina, collabora e sostiene questa sua "avventura"...
Valutazione
- Generale:
- Costo:
- Comodità:
- Montaggio:
- Materiali:
- Ingombro:
- Capienza:
- Usura:
Varie escursioni in montagna su sterrati e asfalto con la MTB
In questo articolo
Water Bag della Kicking Donkey: caratteristiche costruttive
Per prima cosa vediamo le caratteristiche tecniche di questa borsa da bikepacking:
- Il tessuto principale è il VX21, made in USA dalla Dimension Polyant, ditta che produce tessuti per vele.
- Resistente all'abrasione
- Fondo rigido in HDPE
- Misure - Diametro 9,7 cm – Altezza 16,5 cm – Lunghezza nastro fissaggio alla forcella 37 cm – Lunghezza velcri fissaggio al manubrio 19 cm
- Diverse disponibilità di colorazioni
- Peso:103 gr (secondo il mio bilancino) a sacca
Recensione Water bag della Kicking Donkey
Cercavo una borsa bikepacking non troppo ingombrante (ma allo stesso tempo funzionale, pratica e capiente) da attaccare al manubrio per aver a portata di mano la fascetta per le orecchie/collo, guanti e la macchina fotografica. Per prima cosa non amo viaggiare con le tasche posteriori della t-shirt strapiene (che contribuiscono ad impedire la traspirazione della schiena) e come seconda cosa non trovavo una disposizione ideale per la macchina fotografica essendo più grande di una semplice compatta, ma non così impegnativa da richiedere ogni volta l'utilizzo di uno zainetto (o simili).
Dopo alcune settimane di utilizzo e test, pedalando dalla semplice ciclabile su asfalto e arrivando ai single track sconnessi, devo dire che la water bag è esattamente quello che fa per me e sono contento della scelta fatta.
Nella guida, anche con l'utilizzo di una singola sacca (e ben carica), lo sterzo è reattivo e non sbilanciato.
Prima di avere la borsa Kicking Donkey legavo, letteralmente, al manubrio la custodia della macchina fotografica in modo antiestetico e precario, ora è ben protetta e non richiede tempo in più rispetto a prima per essere funzionale al suo utilizzo.
Quando esco alla mattina presto, mentre fa ancora freddo, utilizzo fascia per la testa e manicotti. Al primo sole poi, depongo gli stessi nella sacca avendoli subito a disposizione per la discesa successiva.
Una delle borse può essere fissata tramite una fascetta in velcro alla pipa mentre l'altra al manubrio (o, se preferisci, puoi porre entrambe sul manubrio), inoltre la borsa disponde di una cinghietta che va a stringersi sulla forcella. La clip di chiusura apparentemente sembra un po' fragile ma sicuramente contribuisce a mantenere il prodotto leggero e infatti garantisco che è leggerissima.
I materiali sono impermeabili ma le cuciture non sono termosaldate e la chiusura non è stagna quindi si comporta molto bene per una leggera pioggerella di breve durata ma non di più (e avendo l'accortezza che sia ben chiusa sulla parte superiore).
É bene (e giusto) portare con sè uno o più sacchettini impermeabili da utilizzare in caso di forti piogge per proteggere le cose contenute nella water bag Kicking Donkey.
A mio parere questa borsa da bikepacking è ideale da utilizzare anche sulle e-bike per riporvi la borraccia visto che nella maggior parte dei modelli, a causa della batteria, non hanno il porta borraccia. Aspetto meno importante, ma spesso anche l'occhio vuole la sua parte, vista la variegata disponibilità di colorazione troverai quella che meglio si abbina alla tua bicicletta.
Il prezzo è a partire da 49 € a coppia.
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kiescro
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Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico