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Val d'Ossola in MTB: l'Alpe Devero e la traversata del Grande Est
La Valle Devero, tributaria della Valle Antigorio, si trova nella parte più settentrionale del Piemonte all'interno della provincia del Verbano – Cusio – Ossola, confinante con il cantone svizzero del Vallese. Proprio in questa piccola area si sviluppa un entusiasmante giro ad anello in MTB in Val d'Ossola tra alpeggi, vaste praterie alpine e grandi panorami sui colossi di tremila metri.
In questo articolo
Alpe Devero: un piccolo gioiello in quota
Dalle finestre della casa di Dandi, graziosa casa – vacanze posta nel piccolo paese di Trasquera, il tempo non promette nulla di buono, ma ciò nonostante nutriamo la speranza che il cielo si rassereni in breve tempo...e così sarà! La nostra destinazione è l'Alpe Devero, che dovremo raggiungere con l'auto attraverso una strada tortuosa che si inerpica in una valle molto selvaggia e quasi inospitale. Inforcate le nostre MTB all'altezza di un parcheggio posto all'uscita di un tunnel dall'andamento curvilineo, cominciamo a pedalare su asfalto, attratti da una bellissima cascata spumeggiante. Dopo poco più di due chilometri asfaltati raggiungiamo l'Alpe Devero, che si trova a 1640 m di altitudine all'interno del Parco Naturale Alpe Veglia e Alpe Devero, area protetta dell'Ossola istituita nel 1995 con lo scopo di tutelare la naturalità di questo settore alpino. La piana, attraversata da diversi ruscelli dalle acque cristalline, è costellata da piccoli nuclei e abitazioni che conservano lo stile architettonico originario: tetti in pietra, alcune strutture lignee e persino i balconi fioriti. Insomma, un ambiente totalmente diverso da quello di fondovalle! Pedalando con tranquillità lungo la pianeggiante strada sterrata che collega i diversi nuclei e rifugi, possiamo gustarci la bellezza di questo luogo scattando una moltitudine di fotografie. Giunti al termine di questo breve anello lungo l'alpe, svoltiamo a sinistra imboccando una sterrata che inizia a presentare il suo conto! La pendenza si mantiene sostenuta e sempre a due cifre sia su fondo sterrato che lastricato. Quando finalmente il bosco cede lo spazio al prato, ecco che si presenta davanti ai nostri occhi il bellissimo borgo di Crampiolo, un gruppo di edifici rurali attorno ad una piccola chiesa. Le sporadiche costruzioni in legno sono la testimonianza di un'influenza d'oltralpe che richiama le architetture Walser, di cui la contigua Val Formazza possiede diversi esempi.
Il lago di Codelago
Stringendo ancora i denti saliamo all'interno di un bosco di abeti sino a raggiungere il lago di Devero, detto anche Codelago. Tale bacino, posto a 1856 m di quota e dalla capacità di circa 16 milioni di metri cubi d'acqua, ha una forma articolata ed è sbarrato da due dighe le quali hanno permesso il suo sfruttamento per scopi idroelettrici a partire sin dai primi decenni del Novecento. Con una successione di saliscendi sulla sua sponda orientale ci dirigiamo verso la parte più a nord del lago, dove i panorami si aprono sulle sorprendenti creste e guglie delle Alpi Lepontine. Proseguendo su fondo lastricato molto impegnativo raggiungiamo il punto più panoramico sul lago, con una vista che spazia sulle montagne che separano l'Alpe Devero dall'Alpe Veglia.
L'Alpe Forno e il formaggio Bettelmatt
Dopo una sosta per riposare e per godere di una visuale così privilegiata, decidiamo di ripartire per affrontare l'ultima parte di salita. Davanti ai nostri occhi si eleva con i suoi 3235 m la Punta d'Arbola, cima alpinistica ancora innevata che separa la Valle Devero dalla Valle Formazza. Sfortunatamente sta sopraggiungendo il brutto tempo dalla vicina Svizzera e conseguentemente il cielo si sta facendo minaccioso. Senza esserne influenzati, visto che non si tratta di un temporale o di un evento troppo rischioso per poter proseguire, superiamo il pianoro occupato dal lago di Pianboglio e ci armiamo di buona volontà per superare i micidiali tornanti che consentono di raggiungere l'Alpe Forno Inferiore (2222 m). È curioso notare come nella prima parte di questo tratto ripidissimo il fondo sterrato sia costellato di piccoli minerali, probabilmente per via della vicinanza con l'elvetica Valle di Binn, famosa per la presenza di giacimenti mineralogici rarissimi. Arriviamo all'alpeggio completamente bagnati dalla pioggia ed entriamo nella casera per asciugarci e far compagnia al mandriano, che proprio in quel momento sta producendo il Bettelmatt, formaggio tipico di un areale molto ristretto che comprende solo nove alpeggi tra Valle Formazza e Valle Antigorio....e la tentazione di acquistarlo è stata talmente forte da non poter resistere!
Il Grande Est: un'entusiasmante traversata
Siamo perfettamente a metà strada, con la fortuna di esserci lasciati alle spalle la parte più faticosa, sebbene molto gratificante a livello paesaggistico. Quello che ora ci apprestiamo ad affrontare è il premio per la nostra tenacia: una traversata in quota di circa sei chilometri su un single trail che attraversa vaste praterie alpine poste ad una quota variabile tra i 2000 e i 2200 m. La parte iniziale si sviluppa su un sentiero in falsopiano che si insinua tra le varie ondulazioni della prateria alpina punteggiata da mucche al pascolo, prima di raggiungere uno specchio d'acqua da cui possiamo ammirare i dirimpettai pizzo Diei e monte Cistella.Proseguendo in leggera salita e aggirando i minuscoli laghetti della Satta giungiamo nel punto dove si può ammirare in tutta la sua bellezza il sottostante lago di Devero. Davanti a noi il sentiero scende con qualche tornante sassoso fino alla grande stalla dell'Alpe la Satta (2193 m), prima di incanalarsi nello stretto intaglio in cui scorre spumeggiante il rio della Satta. Questo può definirsi l'unico e breve tratto veramente tecnico dell'intero giro, dove il sentiero, esposto e alto sulla vallata, si presenta a gradoni rocciosi da superare con attenzione. Aggirando successivamente la costa della montagna su sentiero terroso e liscio superiamo un ponticello su un torrente, in prossimità dell'Alpe della Valle (2083 m). Qui bisogna accompagnare in salita la bicicletta per circa cinque minuti per poi ridiscendere, ma questa volta sui pedali, lungo il pascolo chiamato localmente Curt Tavan. Proseguendo lungo il sentiero perveniamo ad un pascolo pianeggiante, retaggio di un antico lago ormai prosciugato, che ospita la Corte Corbernas (2007 m). Circondati dai silenzi della natura ci concediamo un'ennesima pausa; dai sorrisi dei nostri volti si evince la soddisfazione per questa giornata memorabile sui pedali, che però non è ancora terminata! Con un ulteriore slancio ci portiamo su un piccolo dosso che anticipa la breve discesa all'Alpe Sangiatto (2010 m), alpeggio caricato con mandrie di mucche e alcuni maiali. Superati i due laghetti adiacenti la casera decidiamo di seguire lo sterrato di servizio dell'alpeggio lungo una bella discesa nella selva fino alla Corte d'Ardui, decidendo all'ultimo di intraprendere una variante su sentiero che ci condurrà in breve all'Alpe Devero. Questo sentiero rappresenta un brevissimo tratto della Via Arbola, un'antica via di comunicazione commerciale tra Italia e Svizzera attraverso la Bocchetta d'Arbola (2409 m), ora valorizzata con un trekking transfrontaliero di tre giorni tra la Valle Antigorio e il canton Vallese. Raggiungiamo il parcheggio dopo qualche minuto su asfalto, in una giornata in cui le fatiche sono state ben ricompensate da questo spettacolare giro ad anello tra l'Alpe Devero e il Grande Est in MTB.
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Leo
ITA - Cicloviaggiatore lento con il pallino per la scrittura e la fotografia. Se non è in viaggio ama perdersi lungo i mille sentieri che solcano le splendide montagne del suo Trentino e dei dintorni del lago d'Iseo dove abita. Sia a piedi che in mountain bike. Eterno Peter Pan che ama realizzare i propri sogni senza lasciarli per troppo tempo nel cassetto, ha dedicato e dedica gran parte della vita al cicloturismo viaggiando in Europa, Asia, Sud America e Africa con Vero, compagna di viaggio e di vita e Nala.
EN - Slow cycle traveler with a passion for writing and photography. If he is not traveling, he loves to get lost along the thousands of paths that cross the splendid mountains of his Trentino and the surroundings of Lake Iseo where he lives. Both on foot and by mountain bike. Eternal Peter Pan who loves realizing his dreams without leaving them in the drawer for too long, has dedicated and dedicates a large part of his life to bicycle touring in Europe, Asia, South America and Africa with Vero, travel and life partner and Nala.
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Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico