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mtb lungo il fiume Mekong
Downwind Photographers
 
 
Un tracciato alternativo alla principale arteria (Route 13) che collega le due cittadine del Laos centrale, Thakhek e Savannakhet, è quello che segue le rive del fiume Mekong.
Per i primi 55 chilometri la strada è asfaltata e attraversa numerosi villaggi di pescatori nel distretto di Nong Bok. Passato il ponte sull'affluente Se Bang Fai, nei pressi di Ban Tong, inizia una strada sterrata ampia e ben battuta che in circa 16 chilometri porta nel paese Saybuli. Personalmente abbiamo trascorso una notte in tenda qui per poi concludere il tragitto nella giornata successiva, ma è comunque possibile, partendo presto al mattino, raggiungere Savannakhet in un solo giorno.

Purtroppo il giorno prima di affrontare questo percorso il Gps ha dato i numeri e nonostante segnasse tempi e distanze, a fine giornata non ha salvato la traccia...quindi ho cercato di essere preciso nella descrizione e per stavolta, dovrete accontentarvi di quella.

Giungendo al paese di Saybuli tutti vi indicheranno come unica strada per raggiungere Savannakhet quella verso Seno, che descrive un'ampia mezza luna (53 chilometri circa) lontana dal fiume. In realtà un'alternativa più corta (13 chilometri in meno) ma soprattutto più divertente e remota, esiste. Giungendo da Nong Bok si deve svoltare a destra verso il fiume Mekong percorrendo un chilometro o poco più sull'asfalto (ed ignorando le indicazioni dei locali). Poco prima di arrivare al fiume si svolta a sinistra su sterrato dove è indicato un tempio ad un chilometro e vi sono una serie di bandiere a bordo strada. Dopo qualche centinaio di metri proseguire dritti lasciandosi sulla destra la strada verso il tempio (e le bandierine). Alcuni chilometri più avanti, trascorsi su una strada ampia e deserta, vi domanderete perchè nessuno utilizzi quest'arteria e nessuno la conosca. Poco oltre lo scoprirete: qualche cespuglio all'orizzonte desterà da prima la vostra attenzione e man mano che vi avvicinerete, capirete. Un piccolo rivolo d'acqua (nella stagione secca!) scorre pochi metri sotto i vostri piedi e la strada è scomparsa, inghiottita da questo torrentello chissà quanti anni orsono durante un monsone più potente del solito. Vi chiederete allora perchè sono qui a scrivere di una strada che non c'è più...perchè amo un po' di avventura!
Se vi piace lo sterrato, i villaggi remoti dove la gente vi accoglie come un extraterrestre e la quiete di una strada senz'auto, non sarà un problema scaricare la bicicletta, portarla a mano giù e su dal piccolo canyon tra i due tratti di strada (è presente una traccia fatta da qualche laotiano e solitamente qualche canna di bambù viene tagliata per aiutarsi ad arrampicare il tratto più ripido), ricaricarla e partire nuovamente verso l'ignoto. Qualche chilometro, un paio di persone che camminano, non si sà da e per dove, e si raggiunge un villaggio di pescatori...il fiume è la loro autostrada dato che poco più avanti un altro torrentello si è portato via la strada. Qui il guado è meno complicato e se non avete 60 chili di equipaggiamento, riuscirete a spingere la bici con borse e tenda attaccate. Ancora un villaggio ed un altro guado: questa volta però un piccolo ponte in legno è stato sistemato sul fondo e passa anche qualche motorino. Raggiunto un altro villaggio vi si presenta un bivio: a sinistra si rientra sulla strada verso Seno, a destra si prosegue per circa 500 metri prima di giungere in un'area dove apparentemente la strada muore (finisce anche la linea elettrica). Una traccia di sentiero prosegue verso sinistra e seguendola vi sembrerà di trovarvi su un single track alpino, eccezion fatta per il fondo sabbioso. Il sentiero diviene più marcato e dopo qualche chilometro di puro divertimento si sbuca su una nuova grande strada sterrata. Tenendo la sinistra, si sopraggiunge ad un villaggio e qualche metro oltre si imbocca l'asfalto svoltando a destra...fino a Savannakhet sono ora 17 chilometri di relax.

Percorso agibile soltanto durante la stagione secca. E' possibile un'alternativa più lunga e meno affascinante durante la stagione dei monsoni.

Questo articolo è frutto della nostra esperienza in Laos durante il progetto Downwind. Se volete leggere il diario di viaggio di quella splendida avventura, ecco qui tutti gli articoli dei nostri dieci mesi in bicicletta nel sud est asiatico. In particolare, il diario di viaggio del tratto descritto in questo articolo si riferisce alle grotte di Konglor, una meraviglia dei sensi.

 
 
Ultima modifica: 16 Giugno 2024
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Leo

Viaggiatore lento con il pallino per la scrittura e la fotografia. Se non è in viaggio ama perdersi lungo i mille sentieri che solcano le splendide Dolomiti del suo Trentino, sia a piedi che in mountain bike. Eterno Peter Pan che ama realizzare i propri sogni senza lasciarli per troppo tempo nel cassetto, dopo un anno di Working holiday in Australia e dieci mesi in bici nel Sud est asiatico, ora sogna la panamericana... sempre in bici, s'intende!

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