Dal candore quasi asettico della capitale Muscat, alle spiagge incontaminate e orizzonti struggenti del porto di Fujiarah khor fakkan, passando per l'enclave di Musandam. Un viaggio in Oman è una scoperta continua, un'avventura tra i contrasti di una nazione in cui lo sviluppo si integra, si scontra e si mescola alla tradizione. Sono bastati pochi giorni per farci conquistare dai colori e dagli odori dell'Oman e delle sue genti!
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Muscat, la capitale
Muscat è ritenuta e, non a torto, la capitale più pulita del mondo; ci è apparsa subito una capitale dall'aspetto concreto, non artificioso, con una storia ed un trascorso di anni, confermato alla vista dei monumenti dei Forti. Nel quartiere della vecchia zona del porto c'è il palazzo del Sultano.
Dal porto di Mina Qaboos ci dirigiamo alla Grande Moschea e rimaniamo sbalorditi dalla cura, dalla bellezza della costruzione, una opera di grande raffinatezza. Una visita la merita il souk di Mutrah, un'alternanza di antico e moderno al centro di una loggia dei mercanti del XVIII secolo, dove ci si può sbizzarrire nella scelta di pesce fresco e varie e pregiate merci.
Visitiamo anche il museo di Bait al-Zubair, costruito a scopo abitativo nel 1941 e successivamente destinato, nel 1998, a museo del patrimonio culturale omanita. Una puntata, per una veduta esterna solamente, la merita il Palazzo Al-Alam dove il Sultano riceve gli ospiti importanti. Ammiriamo giardini e piante curati in modo eccezionale, ai quali è sicuramente sconosciuta la siccità della zona, tutto è verdeggiante e fresco. Di qui si può osservare forte Mirani edificato nel 1587, come pure gli esterni del forte Jalali che è riservato ai capi di stato e membri delle famiglie reali ed ai corpi di polizia, nonché museo del patrimonio culturale omanita.
Fujiarah khor fakkan
Strategicamente importante la posizione che occupa: unico porto degli Emirati Arabi che si affaccia sul golfo di OMAN nell'Oceano Indiano con incantevoli spiagge incontaminate e rilievi selvaggi. Recentemente è stato costruito un oleodotto da Abu Dhabi a Fujiarah per caricare il grezzo del Golfo di Oman e così bypassare il Golfo Arabico per evitare i noti problemi di transito alle porte dell'Iran.
Percorrendo la strada costiera ci dirigiamo verso la più antica Moschea del paese: Al Bidiya, caratterizzata da due torri di guardia portoghesi costruite nel 1500 ca, siamo piacevolmente sorpresi da questa piccola oasi improvvisa che circonda il villaggio di Al Bidiya. Al Museo di Fujairah, abbiamo ammirato una rara collezione di monete, in circolazione prima della fondazione degli Emirati Arabi Uniti avvenuta nel 1971 e vari numerosi reperti archeologici. Di particolare effetto scenografico è stata la puntata al Forte di Fujiarah, eretto circa 300 anni fa e che ospiterà il nuovo Museo Nazionale della città.
Non tralasciamo l'Heritage Village dove ci ritroviamo immersi nel passato, osserviamo come vivevano i residenti del luogo con le loro caratteristiche case, come realizzarono i loro sistemi di irrigazione, gli attrezzi che usavano e tutto ciò che li distingueva nella vita di allora. Infine non poteva mancare una interessante pausa shopping al mercato, quello del pesce ci stupisce per la varietà e la quantità ittica esposta, ci è piaciuto anche quello della frutta con qualità che in europa non si trovano. Verso il molo di Fujairah scorgiamo uno sconfinato terminal per container, che fa ricordare i chilometrici depositi di grezzo trovati in precedenza.
Khasab
Città capoluogo della penisola di Musandam, sorge in un'enclave dell'Oman. E' separata dal resto del territorio dell'Oman da una zona orientale degli emirati.
Si trova sulla parte meridionale dello stretto di Hormuz. Fondata dai portoghesi circa nell'anno 1700 nel periodo più intenso della loro navigazione in questi non benevoli mari, sorge in una posizione a difesa naturale. A Khasab infatti i portoghesi facevano sosta per rifornimenti vari in particolare di acqua. Interessante è il villaggio Tawi dove si possono ammirare disegni di animali fatti nella preistoria, nonché guerrieri e barche scolpiti nella roccia. Khasab è chiamata la Norvegia d'Arabia per i suoi fiordi.
Non potevamo lasciare questa regione senza aver fatto una minicrociera con il dawn, tipica imbarcazione della zona, inoltrandoci nel fiordo di Oman. Attraverso montagne rocciose ed aride che contrastano con le acque fredde, cristalline e turchesi, abbiamo avuto la fortuna ed il piacere di avvistare un gruppo di delfini che nuotavano e saltavano felici al nostro fianco, una meraviglia. Raggiungiamo l'isola del Telegrafo dove gli inglesi nel 1864 avevano installato una postazione di trasmissione telegrafica per comunicare al meglio con l'Oriente.
Tutto attorno si scorgono piccoli villaggi di pescatori raggiungibili solo via mare e situati su delle brevi spiagge tra una coreografia rocciosa ed arida. Vedendo queste formazioni rocciose comprendiamo come Khasab sia al primo posto per produzione di cemento e conseguente esportazione. Trovandosi ad una cinquantina di km dall'Iran dopo la costruzione di una strada di collegamento è attuato inoltre un buon commercio di ovini che poi vengono distribuiti negli Emirati. Lasciamo Khasab e l'Oman per proseguire il nostro viaggio verso gli Emirati Arabi Uniti.
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