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Alpi francesi
Piergiuseppe
 
 

Ecco il resoconto del mio "Tour de France", weekend sulle alpi francesi all’insegna della bici e del divertimento.

Partiamo venerdì mattina alle nove da Pergine con destinazione Briançon. Arriviamo nel pomeriggio e trascorriamo un paio d'’ore visitando la città (che in verità è un paesino). Briançon è una cittadina molto carina, la parte vecchia è tutta fortificata, ma per maggiori info consiglio una visita su wikipedia : io avevo in mente solo le pedalate dei giorni seguenti.

 Cena in un ristorantino tipico, dove mi viente servita un’'orrenda zuppa di cipolle ed un’'ottima entrecote: mi sorge però il sospetto che la cucina francese sia protagonista di un falso mito.

 

Cronaca della prima tappa: Briançon - Col du Galibier

 

Partiamo tutti alle 8:30 della mattina (siamo circa 25). Si respira un po' di agonismo nell’'aria. Affrontiamo assieme ad andatura turistica il Col du Lautaret, salita pedalabile che solo negli ultimi 3-4 km (da Briançon sono in totale circa 25-30) raggiunge pendenze sul 4 - 6%. Nulla da segnalare, se non qualche accelerata dei fuoriclasse.

Sulla cima del colle i più forti si fermano ad aspettare i ritardatari, perdendo il treno giusto.

Partono Francesco e Michele: io cerco di tenerli, ma le pendenze dei primi chilometri sono ancora pedalabili e non mi facilitano le cose. Vengo raggiunto e sorpassato da due compagni di ventura. A metà salita mi riprendono in due: trascorro con loro circa un chilometro. Le pendenze si fanno un po'’ più impegnative, sicché do' un’'accelerata delle mie e ne stacco uno. Chiedo il cambio, ma il mio compagno attacca e perdo qualche decina di metri. Arriva il triangolo rosso, le pendenze raggiungono ora il 12%. Riprendo nel corso di 200 m il mio avversario e lo stacco prepotentemente. Arrivo al traguardo quinto, stremato ma soddisfatto. Sulla vetta il primo è Francesco con 10” su Michele.

I fuoriclasse giungono poco dopo di me, nonostante siano venuti su come missili.

Al ritorno ci fermiamo sul Lautaret a bere e scherzare, poi a tutta verso una doccia rigenerante. Torniamo a cena sul Lautaret, ma veniamo fregati: qualcuno, descrivendo la cena propostaci, dichiarerà “l'’antipasto più sostanzioso della mia vita” (il mio sospetto è ora una certezza…).
 

Cronaca della seconda tappa: Briançon – Col d'’Izoard

 
La seconda tappa è una salita secca, di circa 18km. Gara ad inseguimento, con i meno forti che partono verso le sette della mattina e di seguito, a scaglioni, tutti gli altri. Io parto con l’ultimo gruppo, poco prima delle otto. I fuoriclasse stavolta non deludono, imponendo un ritmo per me infernale. Io sono ultimo già al 5° chilometro, vengo su col mio passo, aspettando che la salita divenga più dura. Da metà in su le pendenze si fanno degne di tal nome, 6 – 7 – 8 e 9%. Riprendo uno dopo l’'altro quelli che patiscono le salite impegnative: in cima al colle arrivo tra i primi della seconda metà. Davanti non so bene come sia andata, ma sembra che Michele si sia preso la rivincita su Francesco. Ritorno a tutta, verso l’'ultima doccia e poi rientro a casa, stanchi ma contenti, col rammarico di aver scalato i versanti meno nobili di due salite monumento.
Con il Tour ed il Giro, la Francia e l'Italia annoverano fra le loro salite alcune delle più famose. Potete scoprirne qualcuna volando sulle Alpi Francesi per seguire la mitica granfondo La Marmotte o raggiungere Trento ed iniziare la lunga ascesa verso il Monte Bondone partecipando alla Charly Gaul.
 
 
Ultima modifica: 15 Giugno 2024
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tirapacchi
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