Dalle distese colorate di agrumi all'azzurro delle calette passando per i candidi madorli in fiore e le spiagge rosate, definire cosa vedere in Sardegna in un viaggio non è affatto facile.
Ci vorrebbero infatti interi mesi per visitare la Sardegna e le sue meraviglie , per farsi coccolare dall'ospitalità dei suoi abitanti, per assaggiare le tipicità del territorio e le prelibatezze enogastronomiche, per pagaiare lungo i tratti di costa più ammalianti, per tuffarsi nell'acqua trasparente e nuotare tra le stelle marine e i ricci di mare... Avere tanto tempo a disposizione non è facile, ma anche in una sola settimana puoi iniziare ad esplorare e a farti conquistare da questa isola meravigliosa del Mediterraneo.
Ichnusa, come la Sardegna era chiamata in greco antico, è la seconda isola più estesa del Mediterraneo dopo la Sicilia.
Decidere cosa vedere in Sardegna durante un viaggio in bici, a piedi o con mezzi motorizzati non è facile perchè, in base anche alla stagione, sono tanti i luoghi che riescono a stupire e incantare il visitatore. Prima di tutto, se hai la possibilità, non visitare la Sardegna durante i mesi di luglio e agosto, questo perchè durante l'alta stagione turistica i prezzi lievitano in modo esponenziale, le spiagge sono affollate da bagnanti, da gommoni e da barche, la temperatura supera spesso i 40° e dedicarsi ad escursioni o giri in bicicleta è davvero impegnativo e sconsigliato.In primavera, fine estate e autunno invece la Sardegna riesce a dare il meglio di sè: le giornate sono lunghe e calde, ma non bollenti, la fioritura in primavera e il foliage in autunno colorano ogni angolo, il costo della vita sull'isola non è eccessivo e le attrattive e i luoghi da non perdere sono poco affollati. Anche per praticare il cicloturismo, noi siamo stati in inverno per questioni di disponibilità, l'autunno e la primavera sono le stagioni migliori. Le cose da fare, gli highlights da scoprire, le esperienze da vivere in Sardegna sono davvero tante ma venti delle più belle che ti vogliamo consigliare sono quelle che trovi in questo articolo.
Outdoor e Natura: il nostro lato più selvaggio
Per chi ama il suono del mare e quello dei torrenti d'alta quota, per chi ama faticare, raggiungere luoghi meravigliosi e poi sdraiarsi sull'erba o tuffarsi nell'acqua...
Baunei e le sue cale
Arrampicata, kayak, trekking, ciclismo, Baunei si trova nella regione storico-geografica dell'Ogliastra ed è una delle patrie dell'outdoor in Sardegna. Con un territorio comunale meraviglioso che sfiora i 216 kmq, le attività da praticare nei dintorni di Baunei sono davvero tante: si può camminare dal paese, che si trova a quota 480 m, fino all'altopiano del Golgo e poi a cala Goloritzè, si può pagaiare da Santa Maria Navarrese, prima però non perderti gli olivastri millenari, fino a Capo Monte Santo o oltre, ci si può arrampicare sulle sporgenze rocciose o sulle falesie che caratterizzano l'area, si può pedalare fino al Passo Talana dove la vista spazia dalla costa orientale al Gennargentu. Se ti piace l'idea di conoscere questo territorio lentamente scrivi a Enrico di Wild Trails che, insieme alle altre guide, organizza spettacolare uscite canoa + trekking in Sardegna.
Il Gennargentu e i Supramonte
Il massiccio del Gennargentu occupa un'ampia area della provincia di Nuoro, nel cuore montuoso dell'isola. Punta La Marmora, una delle cime del Gennargentu, è il punto più alto della Sardegna e sarebbe un vero peccato non dedicarsi alla sua ascesa durante un viaggio sull'isola. La montagna è ricca di strade secondarie da pedalare durante un viaggio in bicicletta, segnalo Passo Correboi per esempio, di sentieri e sterrati da affrontare in MTB o a piedi, di biodiversità e di reperti archeologici come le tombe dei giganti o i nuraghe. Per visitare la zona al meglio puoi partire dal suggestivo Supramonte di Oliena o da quello di Orgosolo e lasciarti trasportare dai paesaggi incontaminati di questo spicchio di Sardegna.
Giara di Gesturi
Popolata dagli ormai leggendari cavallini selvatici, questo altopiano basaltico offre la possibilità di dedicarsi a lunghe e facili passeggiate o traversate in MTB. Partendo da Genoni o da Gesturi sarà necessario salire sulla piana per essere catapultati in un mondo incantato dove le pietre raccontano storie incredibili. Camminando tra le sughere, il lentisco e i corbezzoli potrai anche dedicarti al birdwatching cercando di scorgere il volo sfuggente di un astore o la camminata goffa di una pernice sarda.
Per esperienza personale ti suggerisco di non visitare la Giara dopo piogge intense perchè rischieresti di non goderti pienamente i luoghi data la natura basaltica del terreno che trattiene l'acqua.
Parco nazionale della Maddalena
Al largo della costa di Palau, dalla quale ci si può imbarcare, sorgono le isole dell'arcipelago della Maddalena, parco nazionale dal 1996. Le isole più importanti, Madallena e Caprera, oltre a vantare spiagge da sogno, sono punteggiate da fortificazioni in gran parte abbandonate. A Caprera, per esempio, raggiungibile da la Maddalena grazie ad un ponte, si può visitare ciò che resta delle batterie militari del Poggio Rasu superiori risalente al 1888 oppure spingersi fino alla punta meridionale dell'isola per vedere la Fortezza Bastiani e le batterie di Punta Rossa. Se hai intenzione di girare Caprera in bici non dimenticarti di fare un salto alla casa e alla tomba di Giuseppe Garibaldi. Tra le spiagge più belle da non perdere: Cala Napoletana, Cala Caprese e Cala Andreani su Caprera e Cala Spalmatore, Cala Francese e Cala Trinità su la Maddalena.
Come raggiungere: da Palau, in ogni stagione dell'anno, partono decine di traghetti giornalieri che in 15-20 minuti giungono sull'isola principale.
La gola di Gorropu
Raggiungibile facilmente da Urzulei o da Dorgali, la gola di Gorropu è il canyon più profondo d'Italia e uno dei più alti d'Europa. Nel corso dei secoli il fiume Flumineddu ha scavato la roccia e la terra creando pareti che raggiungono i 500 m e rendono il luogo assolutamente suggestivo. Per visitare la gola puoi affidarti ad una guida o intraprendere l'escursione per conto tuo informandoti prima sulle condizioni meteo e sulla percorribilità. Non scordare a casa gli scarponi da trekking.
Birdwatching a Cabras
Nel Golfo di Oristano, sulla costa occidentale della Sardegna, si trova lo stagno di Cabras, forse l'area umida più importante dell'isola. L'acqua dello stagno ha bassa salinità ed è abitata da moltissime specie ornitologiche: falco di palude, cavaliere d'Italia, fenicottero rosa, pollo sultano e molte altre. L'area è anche prestigiosa zona di produzione della bottarga, chiamata anche l'oro di Cabras. A piedi, in kayak, in MTB, lo stagno è il posto giusto per chi ama la lenta scoperta. Se sei in zona non mancare una visita al sito archeologico di Tharros, un altro luogo da vedere in Sardegna.
Capo Caccia e il lago naturale della Sardegna
Pedalando da Porto Torres in direzione di Alghero si attraversa la Nurra, un'area prettamente pianeggiante caratterizzata dalla presenza di dolci colline e dal lago naturale di Baratz , l'unico di Sardegna, che ha una profondità media di 5 m. La Nurra, caratterizzata da macchia mediterranea e gariga, comprende anche il parco regionale di Porto Conte e l'area marina protetta di Capo Caccia e Isola Piana con le bellissime vedute costiere, le grotte di Nettuno e la penisola di Punta Giglio, divertente da scoprire in MTB.Se vuoi organizzare un'uscita in kayak sulla costa della Nurra rivolgiti a Piero, a Porto Ferro, se invece vuoi pedalare scoprendo i single trail più divertenti, contatta i ragazzi di Wild Trails.
Borghi colorati e città da vivere
Per chi ama i borghi autentici, quelli dove si respira il passato, la tradizione e il profumo di pietanze tipiche, per chi ama le città marinare che guardano al futuro con un occhio alla storia vissuta...
Aggius e la Valle della Luna
Situata nel cuore della Gallura tra rocce granitiche dalle forme più strane, Aggius è un piccolo gioiello da scoprire lentamente con le sue aree museali e il centro storico curato. Dedica almeno due giorni alla visita di Aggius unendo ai musei anche un trekking e un giro in bici sulle strade della valle della luna, location di molti film western.
Alghero
Alghero, la città catalana per eccellenza della Sardegna, sorge sulla costa occidentale, all'ingresso della regione della Nurra. Con i bastioni difensivi innovati nel corso dei secoli, le architetture catalano-gotiche, la lavorazione artigianale del corallo rosso e la piacevole pista ciclabile che costeggia il litorale, per non parlare del vicino parco regionale di Porto Conte e dell'area marina di Capo Caccia, Alghero è un luogo dove trascorrere almeno un paio di giorni tra esplorazioni e degustazioni.
Bosa
Situata a 40 km da Alghero, dalla quale si può raggiungere percorrendo una panoramica strada litorale, Bosa è dominata dal castello di Serravalle voluto dai Malaspina nel XIII secolo. Lambita dalle acque del fiume Temo, Bosa vanta edifici religiosi di diverse epoche, la suggestiva area delle concerie con il Museo delle conce da dove si hanno alcune tra le vedute più suggestive dell'abitato colorato e alcune torri costiere erette per la difesa del centro. Anche chi ama il mare e il relax in spiaggia a Bosa potrà trovare quello che cerca. Dopo aver attraversato il centro di Bosa in bicicletta ti consiglio di oltrepassare il Ponte Vecchio, risalente al 1871, e percorrere un tratto di Via delle Conce e e il lungo Temo Emilio Scherer. Da questo punto potrai godere dei riflessi della cittadina nelle acque del fiume e scattare delle foto particolari.
Orgosolo e...
Il paese dei briganti, dove un tempo era quasi sconsigliato recarsi, oggi è una località accogliente con i viaggiatori. A partire dal 1975 artisti di tutte le età e nazioni hanno lasciato un prezioso contributo culturale e artistico ad Orgosolo: le pareti delle abitazioni sono ornate di colorati murales narranti storie locali e non: potresti trascorrere intere ore a leggere e ammirare i capolavori che animano le vie del borgo. Dopo una visita al centro urbano, dedicati al supramonte, l'altopiano montuoso che sormonta Orgosolo. Tra pedalate fuoristrada e trekking con vista Gennargentu passerai ore incantevoli. Oltre ad Orgosolo ti segnalo altri due paesi della Sardegna da visitare se ami i murales: Sennariolo, in provincia di Oristano, a poche pedalate da Cuglieri e San Sperate, comunenei pressi di Cagliari che diede i natali allo scultore Pinuccio Sciola. A San Sperate, oltre alla street art, non perdere il giardino delle pietre sonore.
Posada
Mentre ci si avvicina a Posada appare la sagoma maestosa del Castello di Fava che domina l'abitato di quello che fu il capoluogo storico della Baronia. In questo borgo, tra i più belli d'Italia, ci si può dedicare a visite culturali per le vie dell'abitato o ad osservazioni naturalistiche costeggiando il Parco naturale regionale di Tepilora, Sant'Anna e Rio Posada dove vivono tartarughe, fenicoteri rosa e svariate specie di uccelli acquatici.
Cagliari
La città più grande della Sardegna ad un primo approccio può sembrare caotica e inadatta ad un cicloviaggiatore. In realtà, pedalando lungo strade secondarie e nei dintorni cittadini, si possono scoprire alcuni luoghi davvero incantevoli come, per esempio, la lunga spiaggia del Poetto. Cagliari comunque si presta ad essere visitata meglio a piedi con i vicoletti stretti (e in salita), i bastioni e il castello di San Michele. Se vuoi conoscere Cagliari anche da un altro punto di vista noleggia una canoa o un kayak per pagaiare da Marina Piccola verso Cala Fighera (e se riesci Calamosca!) dopo aver aggirato la Sella del Diavolo.
Castelsardo
Risalire la collina di Castelsardo in bicicletta ha il sapore di una piccola sfida da non perdere. Mentre si guadagna quota la vista può spaziare spingendosi fino alla silhouette dell'isola dell'Asinara all'orizzonte. Pedalando si raggiungono presto i bastioni sopra i quali sorgono da secoli il Castello dei Doria (sede del museo dell'intreccio mediterraneo), la concattedrale di Sant'Antonio Abate e i palazzi storici. Nelle vicinanze potrai vedere anche la famosa roccia dell'elefante, rinomata opera d'arte della Natura.
Monumenti dell'uomo
L'uomo nel corso dei decenni ha realizzato opere geniali, ormai divenute monumenti alla memoria.
Grotta di San Giovanni
Sita nel comune di Domusnovas, nell'area dell'Iglesiente, questa grotta calcarea è percorsa in tutta la sua lunghezza da una strada ideata dalla mente umana per il trasporto delle materie prime estratte un tempo dalla miniera di Sa Duchessa. Oggi la grotta è parzialmente illuminata anche se consiglio di percorrerla muniti di frontalino o luce anteriore. Questo tunnel naturale ricco di suggestive stalattiti e stalagmiti si sviluppa lungo il corso del Rio San Giovanni. Un posto davvero particolare da vedere in Sardegna.
Porto Flavia, Nebida e il Pan di Zucchero
Pedalando lungo la costa occidentale della Sardegna, nella regione del Sulcis, ci si trova a costeggiare paesaggi che rimandano ad un passato minerario prospero.Dal vecchio villaggio di Masua davanti al quale si affaccia Porto Flavia, un porto a strapiombo sul mare costruito per l'imbarco delle materie estratte, si segue la costa verso sud raggiungendo presto Nebida. Nebida, con la sua strada panoramica affacciata sulla Laveria La Marmora e sulla roccia del Pan di Zucchero, è una tappa fissa per gli appassionati di storia mineraria. Dal belvedere si può percorrere la lunga scalinata che scende verso il mare e l'edificio della Laveria dove le cernitrici, quasi sempre donne, pulivano i materiali prima delle lavorazioni o del trasporto.
Su Nuraxi di Barumini
Il nuraghe più famoso dell'intera isola è di certo quello conosciuto con il nome di Su Nuraxi. Situato nel cuore della Marmilla, all'interno del comune di Barumini, a due passi dalla Giara di Gesturi, questo complesso nuragico è stato riconosciuto Patrimonio UNESCO già nel 1997. Scoperto negli anni '50 dello scorso secolo, Su Nuraxi è uno dei siti nuragici più grandi dell'isola. Il nuraghe è visitabile con una guida. Nei dintorni da non perdere Casa Zapata, antica dimora della famiglia aragonese, oggi museo, e ovviamente la Giara di Gesturi dove vive una specie di cavallino selvatico.
Informazioni: l'ingresso al sito è a pagamento, non è totalmente visitabile durante le giornate di pioggia e, purtroppo, non è acessibile ai cani.
Pozzo sacro di Santa Cristina
Puoi raggiungere il santuario nuragico di Santa Cristina in bicicletta da Paulilatino seguendo strade secondarie. La parte più antica del sito, quella del pozzo sacro, risale all'XI secolo a.C. e al suo interno venivano effettuati riti legati all'acqua. Nel pozzo oggi si possono scendere alcuni gradini fino a raggiungere l'acqua di sorgente al suo interno.
Informazioni: l'accesso al sito è a pagamento (5€ per gli adulti) ma rimarrai stupito dalla storia di questo luogo fuori dal tempo. E' permesso l'accesso ai cani.
Castello di Acquafredda
Se deciderai di percorrere l'itinerario della vecchia ferrovia del Sulcis ti ritroverai a passare anche dal Castello di Acquafredda, nei dintorni di Siliqua. La storia di questo maniero ruota intorno alla figura del Conte Ugolino della Gherardesca divenuto famoso per essere stato inserito da Dante in uno dei suoi gironi infernali. La leggenda vuole che il conte, durante la prigionia che poi lo portò alla morte, avesse divorato i figli.
Informazioni: dall'ingresso si segue un percorso in salita con passaggi suggestivi e viste mozzafiato fino alla parte più alta del castello. Prezo d'ingresso: 4€
Miniera di Montevecchio
Uno dei siti minerari più interessanti da scoprire nel Sulcis Iglesiente è quello delle miniere di Montevecchio. Le guide propongono 4 percorsi principali di visita della durata di circa 45 minuti ciascuno. Visitare questa grande miniera significa immergersi completamente in quella che fu la dura vita di migliaia di persone nel secolo scorso. La miniera di Montevecchio è raggiungibile in bici da Arbus o Guspini affrontando un circuito di medio impegno ma estremamente panoramico.
Informazioni: se vuoi seguire un solo itinerario pagherai 5€, due 9€, tre 12€ e quattro 14€. Da metà marzo in poi viene aperta anche la galleria anglosarda.
In più...
Le cose da vedere in Sardegna sono davvero tantissime così, oltre alle 20 già sopracitate, ho deciso di aggiungerne ancora una più due itinerari lungo due differenti vecchie ferrovie sarde.
Tonnara di Portoscuso
Affacciata sulla costa sud-occidentale, in direzione dell'isola di San Pietro, la tonnara Su Pranu di Portoscuso risale al XVI secolo e fu realizzata per la pesca del tonno rosso. Intorno alla tonnara, nel corso degli anni, furono costruite case ed edifici di vario utilizzo. Dal 2006 la tonnara appartiene al comune che sta lentamente restaurando gli edifici. Affacciandosi sul mare nei pressi della tonnara è possibile scorgere anche un'antica bastarda in legno, le tipiche imbarcazioni per la pesca del tonno.
Due ferrovie... in bici
Come nel resto dell'Italia, anche in Sardegna alcune antiche ferrovie sono state negli anni progressivamente abbandonate e dismesse. Alcune di queste vie ferrate sono state riconvertite totalmente, o parzialmente, in itinerari ciclabili o pedonali. Due esempi che abbiamo avuto il piacere di affrontare durante il nostro viaggio in Sardegna in bici sono l'ex ferrovia Monti - Caangianus in Gallura e la vecchia ferrovia del Sulcis, nel sud dell'isola.
Per avere altre informazioni su cosa fare o cosa vedere in Sardegna puoi collegarti al sito ufficiale del turismo, una vera miniera di suggerimenti e curiosità
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