Chiudi gli occhi per un momento ed immagina il tuo posto ideale per andare in bici. Io sognerei montagne rocciose, single trail, boschi verdi e un lago dall'acqua cristallina in cui fare il bagno a fine giro. Nell'ultimo weekend a pedali ho trovato tutto questo e credo che ti chiederai se sto scherzando quando ti dirò dov'è. Vista l'immagine stereotipata che si ha della Lombardia, operosa e dedita soltanto a business, commercio e vita mondana, pensare che possano esistere oasi di quiete e verde proprio qui, non è facile.
In realtà il weekend in bici al lago di Como e in Brianza mi ha mostrato entrambi i volti della regione, facendomi conoscere luoghi incantevoli fuori dalle rotte trafficate ma anche grandi classici del ciclismo italiano come la salita alla Madonna del Ghisallo. Tra una pedalata e l'altra abbiamo trovato anche il tempo per un tuffo nel lago e per un gran finale all'autodromo di Monza, per assistere alla partenza della crono decisiva del centesimo Giro d'Italia.
Il lungo weekend che ci ha visti vagabondare, in sella e non solo, nella terra di mezzo tra il lago di Como e la Brianza, è iniziato con una serata particolare, immersi tra le innumerevoli bottiglie de "La Cantina di Arnaldo". Tra un boccone di Michin de Bager (panino della tradizione di Baggero) con salumi classici brianzoli ed un calice di ottimo Chianti, Andrea ci raccontava degli incontri tra Arnaldo - suo padre e patron del ristorante "Corazziere" - e Gioânn, in arte Gianni Brera, il più grande giornalista sportivo che il Belpaese abbia avuto. Come spesso accade, le amicizie nate in cantina sono quelle più profonde e sincere.
Sarei rimasto tutta la notte lì sotto, tra le bottiglie di vino impilate sulle mensole in legno, sorseggiando un buon bicchiere di vino rosso ad ascoltare i racconti di Andrea e magari a condire anch'io con qualche aneddoto la piacevole serata. Ma l'indomani incombeva, con il suo trofeo di bici e montagna da andare a conquistare!
I panorami del Monte Barro in MTB
Sarà Cristiano di LakeComo Bike a condurci alla scoperta del dedalo di sentieri all'interno dei confini del parco regionale del Monte Barro, un'area naturalistica affacciata sul lato lecchese del lago di Como e sui laghi minori che si estendono tra la pianura a sud e le colline del triangolo lariano.
Pronti via e la salita è subito impegnativa, ma oggi la fatica non si fa sentire... sarà perché pedaliamo con delle ottime e-MTB? Il motore ci aiuta, il gruppo è agguerrito e si sale che sembra di volare. Non posso però fare a meno di fermarmi quando imbocchiamo una piacevole sterrata in quota e il bosco si apre lasciandoci ammirare il panorama. Davanti a noi si estendono i laghi briantei: in primo piano spicca il lago di Annone mentre più lontano, per ora, si intravvede il lago di Pusiano. Continuiamo a salire ed una serie infinita di tornanti ci porta a conquistare la vetta del monte Barro. Il panorama si apre verso nord e lo sguardo spazia su Lecco e le austere montagne alle sue spalle tra cui trionfano il Resegone e le Grigne. Lo specchio liscio del lago è punteggiato di coriandoli bianchi e colorati: chi possiede una barca a vela o un surf in una giornata così non si è lasciato sfuggire l'occasione per lasciarsi trasportare dal vento.
Non vorremmo più andarcene, estasiati dalla vista e dalla frescura della quota, ma lo stomaco ci richiama all'ordine e ci invita a scendere, richiedendoci di essere riempito. Il versante occidentale del monte Barro ci regala ancora panorami mozzafiato: dall'alto possiamo scorgere alcuni laghi minori ed oltre ad Annone e Pusiano in lontananza si vede il lago di Alserio mentre quello di Montorfano e il lago del Segrino restano celati dalla vegetazione.
Stringiamo le stringhe dei caschi, assicuriamo la presa sui freni e ci gettiamo a capofitto in discesa... il sentiero inizialmente è tecnico e divertente per poi diventare più scorrevole e veloce. Dopo un paio di tornanti sull'asfalto lasciamo nuovamente la civiltà per tuffarci nel mezzo della vegetazione su un altro single trail da urlo. Il giro si conclude sulle sponde del lago di Annone dove ci rilassiamo e mettiamo qualcosa sotto i denti prima di riprendere l'avventura a Lecco.
Il primo tuffo dell'anno
Lasciamo le bici per un pomeriggio all'insegna della gastronomia. Lecco è la nostra prima meta ed Elena di LakeComoFoodTours ci guida alla scoperta delle Botteghe antiche del centro storico. Passiamo dalla formaggeria alla macelleria per concludere in enoteca ma le degustazioni sono solo l'inizio! Un motoscafo ci attende al molo e sotto questo sole, il vento fresco in faccia ci da un po' di sollievo. Scendiamo l'Adda nel breve tratto che unisce il lago di Como al lago di Garlate, passando sotto al ponte Azzone Visconti e sostando di fronte alle case colorate di Pescarenico, paesino caro al Manzoni. Tornati poi nel bacino principale il motore sale di giri e la velocità aumenta mentre passiamo al largo del triangolo lariano. Indossiamo gli occhiali da sole Salice che ci hanno accompagnato durante il viaggio (questo il sito), per proteggerci da luce e vento prima di rallentare vicini alla nostra meta. Sulla sponda lecchese ci avviciniamo alla spiaggia di Abbadia Lariana e, controllati dall'imponente sagoma della Grigna, ci tuffiamo per la prima volta dell'anno nelle acque di un lago: che spettacolo!
Il tempo però corre veloce e così è ora di mettersi al lavoro: Laura, collega di Elena, ci conduce da MammaCiccia, ristorante ed albergo diffuso di Mandello del Lario. Ci aspetta Silvia e dalla bici, passiamo alle braci... in realtà gli strumenti del mestiere nel pomeriggio saranno mattarello e frusta con cui dovremo cimentarci nella preparazione di tiramisù, tagliatelle e ravioli. La brutta notizia è che al termine della preparazione, la nostra cena sarà cucinata con quanto avremo ottenuto! In realtà ci si diverte, ci si sporca le mani e si chiacchiera in compagnia così alla fine anche le imperfezioni della nostra cultura da chef un po' in erba vengono mascherate dall'allegria.
Salita alla Madonna del Ghisallo in bici
Sopravvissuti alla cena "home made", il mattino seguente siamo già esaltati e pronti a pedalare di nuovo. Il Ghisallo sta al ciclismo come il Mugello sta al motociclismo e quindi poter raggiungere la chiesa che domina i due rami del lago di Como in bici è motivo di esaltazione per il gruppo di ciclisti. Vista l'agguerrita compagnia con cui mi trovo a confronto, temo una debacle storica, anche perché non salgo su una bici da corsa da tre/quattro anni. In realtà, seppur il ritmo sia sostenuto, i ragazzi di Fly Cycling Holidays si dividono i compiti egregiamente ed il paziente Amedeo mi scorta, ultima ruota del carro, fino in cima. La chiesetta, il panorama ed il museo del ciclismo sono una ricompensa più che sufficiente alla fatica fatta e devo dire che mi sono pure divertito un bel po', anche nel traffico a cui un biker come me non è più abituato (in realtà le strade del lario meridionale sono deserte se paragonate a quelle di metropoli che abbiamo attraversato in viaggio, come Città del Capo o Bangkok). Poiché abbiamo affrontato la scalata dal versante meno nobile, una proposta indecente aleggia nell'aria: scendiamo fino a Civenna per ammirare il panorama e risaliamo i tornanti della salita "vera" da Bellagio: nessuno si tira indietro e la sfida è accettata: il balcone panoramico di Civenna è una degna ricarica per gli sforzi che ci attenderanno nella risalita.
Un pranzo leggero in quota ci riempie lo stomaco e non resta che fare due passi fino al museo del ciclismo per digerire, prima di scendere verso il lago del Segrino e quello di Annone e fare rientro alla base.
Gran finale di Giro del Centenario
Dopo la serata Cult City a Monza, il gran finale di questo weekend in bici al lago di Como e in Brianza è andato in scena all'autodromo di Monza.Domenica infatti si concludeva il 100° Giro d'Italia e ci siamo spostati nel capoluogo brianzolo per vedere la partenza della cronometro decisiva.La scusa del Giro è stata ottima anche per visitare la Villa Reale di Monza i cui giardini di rose in fiore ci hanno travolto con colori e profumi incantevoli.
Il passaggio del Giro è sempre una grande festa e nonostante io non sia un agonista mi sono fatto prendere dallo spirito patriottico tifando spudoratamente per Nibali... è andata come è andata ma perlomeno ci siamo goduti l'atmosfera per qualche ora!
In definitiva questi tre giorni trascorsi grazie al progetto InLombardia365 mi hanno dato l'occasione di conoscere una zona che avevo già attraversato in bici, ma su cui non avevo mai particolarmente concentrato le mie attenzioni. Puoi immaginare dunque il piacevole senso di soddisfazione provato nello scoprire nuovi angoli ciclabili della nostra bellissima Italia.
Per avere maggiori informazioni su itinerari, percorsi e servizi bike friendly in Lombardia puoi dare un'occhiata al sito inbici.in-lombardia.it.
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