Pensare che solamente le Alpi siano fucina di itinerari che valga la pena di affrontare in bici è la cosa più sbagliata; gli Appennini sono solamente diversi, non avranno le stesse quote e le montagne così imponenti, ma custodiscono borghi molto carini e gli ambienti si presentano a prima vista selvaggi e al contempo attraenti. Poi ci sono tante salite, tanti passi poco conosciuti e dislivelli non indifferenti! Insomma, una spinta in più per voler scoprire luoghi nuovi e, in questo caso, affrontare l'anello di 2 giorni attraverso il parco dei Cento Laghi in bici tra Val d'Enza e Val Baganza, in Emilia Romagna.
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Da Langhirano al passo del Lagastrello
Ok, è un giro ad anello, ma è meglio affrontarlo in senso orario o antiorario? Beh, non saprei dirti! Sulla base delle informazioni dedotte dalla sola consultazione di un atlante stradale abbastanza dettagliato e con la volontà di voler scoprire, con gli occhi di un bambino, un'area a me sconosciuta senza l'ausilio di ulteriori informazioni, ho pensato, in fase di pianificazione, che potesse essere valida la soluzione antioraria.
Dopo essere arrivati tardi al punto di partenza a causa di una coda infinita in autostrada, io e Massimo decidiamo di rimescolare le carte in tavola e in tempo reale l'itinerario cambia drasticamente forma: innanzitutto, per via delle tempistiche più ristrette, mutiamo il verso di percorrenza ipotizzando un pernottamento in un luogo diverso da quello pianificato; poi decidiamo che avremmo valutato ogni possibilità strada facendo, comunque tenendo fissi gli obiettivi che ci eravamo posti e i luoghi che avremmo voluto visitare in questi due giorni. Sarà stata una scelta azzeccata? Andiamo a scoprirlo!
Langhirano è il paese da cui comincia questo giro ad anello attraverso il parco dei Cento Laghi in bici. Ci troviamo a una ventina di chilometri da Parma sulla sponda orografica sinistra dell'omonimo torrente, in una località famosa per la produzione del pregiato prosciutto di Parma. Lasciata l'auto in uno dei tanti parcheggi presenti sul limitare del paese, montiamo sulle nostre biciclette le borse posteriori da cicloturismo con tutto il materiale occorrente per due giorni in autosufficienza e partiamo, diretti a sud. Dopo pochi chilometri di strada principale a volume di traffico poco elevato svoltiamo a sinistra, superiamo il ponte sul torrente Parma e ci dirigiamo verso Lagrimone.
Il dislivello da affrontare in questo giro del Parco dei Cento Laghi non è elevato e la presenza di un paio di saliscendi ci permette di rifiatare. Questo ambiente collinare è veramente bello e variopinto, con fioriture gialle a bordo strada, il color nocciola chiaro degli appezzamenti di terreno appena lavorati e il monte Fuso davanti a noi. Dal paese di Lagrimone (713 m) si cambia versante e si entra in val d'Enza. Ci aspetta una bella e divertente discesa da cui ogni tanto riusciamo a scorgere la direzione prevalente della vallata che dovremmo seguire per raggiungere la meta di giornata.
Entriamo in provincia di Reggio Emilia e cominciamo ad arrancare sulla tortuosa e ripida salita dopo Selvanizza; un paio di pensionati locali ci fanno il tifo: ne abbiamo veramente bisogno! Superata questa asperità di poco più di quattro chilometri, ma con pendenze che superano il 10%, non resta che goderci gli ultimi saliscendi tra i borghi sparuti che anticipano il nostro ingresso nel Parco Nazionale dell'Appennino Tosco – Emiliano. Il tramonto sta sopraggiungendo e dobbiamo proseguire con decisione lungo gli ultimi chilometri in leggera salita! Dopo qualche decina di minuti oltrepassiamo il confine regionale ed entriamo in Toscana; il passo del Lagastrello (1200 m) è distante un paio di chilometri e le rive del sottostante lago Paduli saranno pronte ad accoglierci per un bivacco in tenda.
Nel parco dei Cento Laghi in bici
Ci svegliamo presto e ricomponiamo tutto il materiale nelle borse posteriori delle nostre bici con l'obiettivo di goderci appieno anche questa seconda giornata attraverso il Parco dei Cento Laghi in bici. Salutiamo il pescatore con cui abbiamo scambiato qualche parola e torniamo in Emilia Romagna, lasciandoci alle spalle questo piccolo e solitario angolo di Lunigiana, dove Leo, Vero, Fra e Nala hanno percorso un trail di tre giorni. Inforchiamo le nostre biciclette e ci dirigiamo verso il primo paese per la colazione.
Arriviamo a Rigoso e ci sentiamo osservati: siamo l'attrazione della giornata! Alcuni pensionati intenti a discutere al tavolo del bar sembrano straniti alla nostra vista mentre un giovane in piazza ci squadra mentre attraversiamo il paese quasi fossimo dei corridori professionisti! Ci rifocilliamo, salutiamo tutti e ripartiamo: oggi ci aspetta un interessante percorso fuoristrada nel parco dei Cento Laghi.
Dopo qualche chilometro in discesa raggiungiamo Trefiumi, frazione di Monchio delle Corti. Lasciamo la strada principale e seguiamo le indicazioni per Lagoni e il passo della Colla. La strada si stringe notevolmente fino al borgo di Valditacca, poi una volta entrati nell'alta val Cedra l'asfalto lascia il posto a una stradina sterrata. Tutto cambia e si comincia a percepire un ambiente tipicamente montano e una fascia vegetazionale ben differente da quella presente alle quote inferiori.
Lo sterrato è fattibile con una classica bici da cicloturismo che monti delle coperture a tassellatura media, come le nostre. Il percorso si snoda sul versante meridionale del monte Navert, in un bosco che ogni tanto permette di godere di una visuale sulle montagne circostanti, tra cui il monte Sillara (1861 m). Dopo qualche chilometro la strada culmina al passo della Colla (1455 m), luogo di passaggio dell'Alta Via dei Parchi e punto più alto di questo anello di 2 giorni attraverso il parco dei Cento Laghi in bici.
Dopo la foto di vetta scendiamo sul versante opposto lungo uno sterrato un po' malmesso per via della presenza di alcuni tratti asfaltati completamente distrutti, posati chissà quando e per chissà quale motivo! Ben presto raggiungiamo rifugio e lago Lagoni, che si trovano all'interno del parco regionale delle valli del Cedra e del Parma, noto ai più come parco dei Cento Laghi.
Mappa alla mano, di laghi non se ne contano cento! Il suo nome, comunque, deriva dalla presenza di numerosi specchi d'acqua, segni inequivocabili della presenza di antichi ghiacciai.
Dopo uno spuntino nell'area attrezzata esterna al rifugio, riempiamo le borracce alla fontanella e scendiamo ai Cancelli su uno sterrato molto scorrevole, concludendo dignitosamente questa parentesi offroad di circa dieci chilometri. Ritorniamo quindi su asfalto, ma su strade secondarie poco o per nulla trafficate. Se vuoi qualche info sul Parco dei Cento Laghi, cosa vedere ocome arrivare, consulta le informazioni aggiuntive sotto l'articolo!
I tesori nascosti della Val Baganza
Scendiamo o saliamo ancora? Opzione numero due! E quindi eccoci ad arrancare sulla salita del passo del Sillara (1200 m), soprattutto perché affrontato nel primissimo pomeriggio con il sole in faccia e un caldo fastidioso! Davanti a noi si affaccia Berceto e noi cerchiamo di raggiungerlo per andare alla scoperta della solitaria val Baganza. Percorreremo una trentina di chilometri, prevalentemente in discesa e con qualche tratto pianeggiante; il tempo passerà velocemente e, in un batter d'occhio, saremo a Calestano, in vista dell'ultima asperità. All'inizio della suddetta valle si oltrepassano paeselli immersi in un ambiente agreste, poi cominciano le curve sui fianchi della montagna stando alti sulla vallata, incisa da un ampio alveo. La porta di accesso a questa seconda parte è identificata dalla presenza dei Salti del Diavolo, particolari conformazioni rocciose estese in un'area molto ampia ma che qui trovano la loro massima espressione.
Altra nota di interesse di questa valle è la presenza del castello di Ravarano, fortificazione che nei secoli passati ebbe il compito di impedire le incursioni nemiche provenienti dalla vicina Lunigiana.
Giunti a Calestano facciamo un ultimo sforzo salendo agli 850 m del valico di Fragno, terra del tartufo nero.
Dopo una pausa di una ventina di minuti diamo un ultimo sguardo al panorama e scendiamo felici a Langhirano (265 m), consapevoli di aver azzeccato in pieno il senso di percorrenza di questo anello di 2 giorni attraverso il parco dei Cento Laghi in bici!
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