Percorrere il Lunigiana Trail in bici permette di cimentarsi in alcuni dei fuoristrada più panoramici e suggestivi della storica regione geografica tra Toscana e Liguria. Da Pontremoli il tracciato attraversa un territorio resiliente, dove i piccoli borghi spopolati sono tenuti in vita dai pochi personaggi che, su queste montagne, vivono dei prodotti della terra, in perfetta sintonia con essa. In bicicletta si guadagna quota sfiorando le cime verdeggianti, ma severe, del parco nazionale dell'Appennino Tosco - Emiliano. Il nostro itinerario di sei giorni può essere percorso tutto di fila oppure spezzato in due parti come noi, tagliando dal centro parco della località Treschietto per seguire un tratto della Via Francigena. Da Barbarasco, dopo aver preso fiato, si riprende a salire verso il vicino confine con la Liguria e il percorso dell'alta via dei monti liguri, per immergersi ancora una volta negli incontaminati e aspri ambienti in quota della Lunigiana...
In questo articolo
- Lunigiana trail in bicicletta
- Tappa 1: da Pontremoli a Vico
- Tappa 2: da Vico al Monte Torre Nocciola
- Tappa 3: da Monte Torre Nocciola a Monzone
- Tappa 4: da Monzone ad Aulla
- Tappa 5: da Aulla al Passo Casoni
- Tappa 6: dal Passo dei Casoni a Pontremoli
- Variante: per unire i due anelli del Lunigiana Trail "taglia" qui!
Lunigiana trail in bicicletta
Questo itinerario ripercorre principalmente il tracciato di più giorni del Lunigiana Trail ideato da un gruppo di amici toscani impegnati nella promozione del loro bel territorio. Per mancanza di tempo abbiamo "spezzato" il percorso originale percorrendolo in due momenti separati, rispettivamente due week-end lunghi di 3 giorni, collegando i due versanti montuosi di Pontremoli con un tratto di Eurovelo 5. Il risultato di questo taglia e cuci è stato grandioso: abbiamo ottenuto due trail di tre giorni nel selvaggio territorio in quota della Lunigiana passando da piccoli borghi nascosti, passi poco conosciuti, sterrate da sudare sette camice e qualche passaggio ostico da fare in portage (e con il carrellino di Nala non è stato esattamente uno scherzo????) tra una fragolina di bosco e una sosta all'ombra di fieri castagni secolari.
La percorrenza del tracciato, nonostante le tappe siano molto brevi, richiede un buon allenamento per il dislivello da affrontare, per il fondo non sempre agevole e per le giornate consecutive in sella. Nonostante l'azzardo nell'affrontare il Lunigiana trail con Nala, relativo carrellino e bici da viaggio, ti sconsigliamo di seguire il nostro esempio. Per godere appieno del tracciato senza faticare eccessivamente e divertendosi, ti consigliamo l'utilizzo di una mountain bike, anche se è fattibile con una adventure o una monstercross.
Tappa 1: da Pontremoli a Vico
35 km |1386 m |Asfalto 8 km circa
L'itinerario del Lunigiana trail in bici inizia dalla bella Pontremoli, nella provincia toscana di Massa-Carrara. Pontremoli è attraversata dal fiume Magra e dall'itinerario della Via Francigena che scende poi verso Roma, la Città Eterna.
A Pontremoli troviamo un parcheggio gratuito dove lasciare le auto, e inizia ufficialmente la nostra pedalata sul Lunigiana Trail in bici.Dalla località, che merita assolutamente una visita prima della partenza o al termine del trail, si inizia a salire davanti al convento dei Frati Cappuccini in direzione del borgo di Arzengio. Qualche dolce tornante su strada asfaltata sotto il sole cocente ci avvicina al paese, ma ci fa subito capire che la percorrenza del Lunigiana trail in bici non sarà una passeggiata. Tra le casette colorate di Arzengio, dove passa il Cammino francigeno, è presente una fontanella di acqua fresca, una vera manna per i viaggiatori a due ruote assetati nelle calde giornate estive.
Arzengio anticipa l'inizio dello sterrato, da subito abbastanza impegnativo, che costeggia il monte Carnevale salendo al passo della Crocetta. L'ampia forestale non molla: si guadagna quota ancora e con decisione in direzione di Toplecca di sopra. L'ultimo tratto prima di riemergere su asfalto costringe a scendere di sella e spingere la bici per qualche decina di metri lungo una rampa ciottolata. In cima si respira: il bosco rinfresca anche nelle giornate più calde e la presenza di insetti non è eccessiva o fastidiosa.
Siamo solo all'inizio e la sterrata che continua a salire nella vegetazione lo dimostra. Si raggiungono nell'ordine una sorgente, due rifornimenti d'acqua e poi i 990 m in prossimità del bivio per il rifugio Enrico Mattei. Dal culmine il panorama si apre verso sud mostrando le Alpi Apuane in tutta la loro selvaggia austerità... un bel regalo prima di iniziare la lunga discesa sterrata tra felci, torrenti talvolta in secca e i giganteschi castagni dell'Appennino.
Il Lunigiana trail lambisce il parco nazionale condiviso tra Emilia Romagna e Toscana in un susseguirsi di divertenti passaggi su terra battuta e sassi. La discesa fuoristrada termina nel piccolo centro di Rocca Sigillina dove una foratura ci costringe a una sosta davanti alla chiesa barocca di San Giorgio. Dalla parte più alta del paese si scende su ciottolato ripido fino all'asfalto incontrando, con un po' di fortuna, i simpatici abitanti del borgo nascosto tra i boschi. Appena oltre Rocca Sigillina l'asfalto ricomincia a salire a tornanti verso Vignolo di Lusignana.
Altro giro di ruota, altro gravel. All'ingresso del minuscolo agglomerato di case si stacca una strada sterrata che ascende decisa ai 740 m di quota. Per raggiungere Vico dove potremmo trovare dei rifornimenti alimentari, e non solo, siamo costretti a perdere dislivello un'altra volta facendoci cullare dal fuoristrada divertente, tra piccoli e rinfrescanti corsi d'acqua e grandi tronchi di castagni. La strada a Valle-Montale torna a essere asfaltata e Vico ci accoglie con il Bar trattoria Fornesi aperto. La signora Anna acconsente a farci piantare la tenda nell'erba adiacente al campetto da calcio e ci aspetta per una piacevole cena (per una cena completa servirebbe prenotare ma un piatto di affettati misti e formaggi è sempre disponibile!) annaffiata da birra ghiacciata!
Tappa 2: da Vico al Monte Torre Nocciola
31 km |1300 m |Asfalto 19 km circa
La seconda tappa del nostro Lunigiana trail in bici inizia su asfalto in direzione di Treschietto, una frazione vivace e fiorita. A Treschietto si trova una delle sedi del Parco nazionale dell'Appennino Tosco - Emiliano e l'ostello La Stele gestito dall'associazione Sigeric. Dal centro informazioni l'itinerario scende a Bagnone attraversando un fresco bosco che offre piacevoli scorci sulla ormai lontana Treschietto.
Bagnone, 1800 abitanti e un castello a dominare il borgo, è un buon punto sosta per bere un caffè, fare la spesa e acquistare uno sgabeo.
A Bagnone, come vedrai al fondo di questo articolo, puoi scegliere di "tagliare" l'itinerario del Lunigiana Trail spezzandolo in due anelli. Volendo proseguire sul tracciato originale, qui a Bagnone seguiamo la salita sui tornanti che conducono verso la località Pastina e il suo cimitero (esci dalla traccia per una fontanella).
Una sterrata bella tosta (e bella scassata) ci permette di guadagnare troppo in fretta tanti metri di dislivello.
In cima alla salita c'è chi si sdraia in strada a fotografare i compagni di avventura, chi arranca spingendo sui pedali. Ma poi una risata ce la facciamo tutti insieme, Nala compresa!
Il mantra del "si sale, si sale!" non molla nemmeno un secondo, e si prosegue su asfalto verso la ridente frazione di Apella del comune di Licciana Nardi, dove increduli assistiamo da un lato al cambio di pendenza a favore di una discesa, dall'altro alla vista mozzafiato sulle catene montuose di fronte a noi. Non possiamo che restare immobili ad ammirarle, le nostre macchine fotografiche scattano a raffica.
Allietati dalla discesa e dalla vista passiamo rapidamente a Taponecco e Tavernelle, giungendo in un batter d'occhio a Crespiano, dove una pausa caffè e spuntino è più che gradita. Da qui ci attende l'ultima fatica della giornata: una salita sterrata di 7 km che da quota 340 metri ci porterà a quota 890, oltre il passo di Torre Nocciola, dove raggiungiamo un posto tenda e possiamo concederci una sontuosa cena a base di specialità della Lunigiana acquistate durante la tappa odierna.
Tappa 3: da Monte Torre Nocciola a Monzone
50 km |1200 m |Asfalto 32 km circa
La terza giornata sul Lunigiana Trail in bici si apre inaspettatamente con una fresca e impegnativa discesa alternata a single track nel bosco di almeno 12 km, senza incontrare anima viva né fontanelle o bar dove poter fare colazione. Tienine conto nella programmazione di questo viaggio!
Una volta terminata la discesa lo sai bene, da Posara e più precisamente Ponte di Posara, riprende la salita (e che salita!) che fortunatamente dopo un paio di chilometri tocca il centro urbano di Fivizzano. Dopo una tardiva ma non meno sontuosa colazione, ripartiamo passando di fianco al maestoso Castello della Verrucola sulla Strada Statale 63 del Valico del Cerreto, in salita.
Sicuramente uno spettacolo da fermarsi ad ammirare. Proseguendo fino alla località La Funicolare, deviamo a destra su strada che dopo qualche tornante diventa sterrata... le pendenze si fanno sentire e in alcuni tratti ci costringono a scendere e spingere.
Raggiungiamo nuovamente quota 900 ed esultiamo per aver superato l'ennesimo passo. Di qui ci attendono altri 18 km abbonadanti di discesa, verso Regnano Castello, Montefiore, Castiglioncello, Reusa e terminare la discesa a Codiponte, piacevole borgo sul torrente Aulella, che attraversiamo per poi riprendere a salire (ultima della giornata!). Inaspettatamente raggiungiamo abbastanza rapidamente il punto più alto, quello che ancora oggi ricordiamo come il "bivio per Equi Terme".
Anche in questo caso il Lunigiana Trail si rivela per la sua natura: rampe belle toste ma paesaggi che ripagano la fatica appena spesa. Sotto di noi Equi Terme, che non vedremo, davanti a noi le splendide Alpi Apuane. Poco lontano Monzone, destinazione di questa terza tappa di Lunigiana Trail.
Si sta facendo buio: raggiungiamo il centro del paese e decidiamo di premiarci mangiando all'Albergo Ristorante Da Remo, dove siamo deliziati con abbondanti antipasti misti, succulenti primi piatti e un dolce di tutto rispetto.
È ormai buio: a cena abbiamo avuto modo di individuare il luogo perfetto per piantare la tenda. Senza batter ciglio e abbastanza assonnati (oltre che satolli) ci avviamo verso la zona boschiva del Circolo Acquanera, che ci ospiterà per piantare le nostre tende. Buonanotte!
Tappa 4: da Monzone ad Aulla
42 km |1060 m |Asfalto 28 km circa
Il quarto giorno, dopo una riposante notte col fragore dell'acqua del torrente che scorre accanto al nostro spot per le tende, inizia col buonumore portato da cornetti caldi e cappuccino in centro al paese. Pochi km dopo, i carboidrati assunti a colazione si rivelano subito utili: ci attendono 4 devastanti chilometri di Lunigiana Trail in bici verso Colognola, Pieve di Viano e Viano. Per fortuna attorno a noi c'è lo spettacolo delle Alpi che ci dà forza.
Terminiamo la salita, percorriamo un tratto di sterrata in discesa e siamo nuovamente in piedi sui pedali, questa volta per aggirare l'abitato di Cecina, che dall'alto ci scruta.
Passiamo questo secondo scollinamento della giornata e ridiscendiamo a quota 290 metri, per poi movimentare la giornata con un passaggio su una sterrata che si trasforma - per Vero col carrellino - in guado.
Siamo in Località Marciaso, prima di affrontare la salita verso uno dei borghi più interessanti e affascinanti del Lunigiana Trail, Fosdinovo, chiaramente riconoscibile anche da lunghe distanze per via del suo imponente e spettacolare Castello. Non perdertelo, fermati a fare quattro passi in questo borgo medievale con vista sul mare, fermati come noi a mangiare lo gnocco fritto e le focaccine con salumi: le culture liguri e toscane qui si mescolano perfettamente e sarebbe un sacrilegio offenderle.
Dopo aver recuperato le forze con un sontuoso pasto, ci attende ora la sezione più interessante di questo quarto giorno di Lunigiana Trail: una spettacolare sterrata che diventa single track e poi ritorna stradina sterrata tutta in costa, tra boschi e ginestre in fiore. Siamo semplicemente in estasi.
La "strada delle Ginestre" in costa, davvero molto divertente, ci porta a perdere quota fino a innestarsi sulla strada asfaltata che conduce ad Aulla, tappa finale di questa quarta giornata sul Lunigiana Trail.
Tappa 5: da Aulla al Passo Casoni
30 km |1150 m |Asfalto 13 km circa
Da Aulla ripartiamo carichi per questo quinto giorno di Lunigiana Trail. Dopo un breve passaggio per le vie del centro del paese, scegliamo di percorrere un tratto della vecchia ferrovia che collega Aulla a Terrarossa, per poi uscirne e attraversare il fiume Magra. Passata la località di Ponte, inizia la salita, che caratterizzerà tutta la giornata!
Alternando tratti fuoristrada a cocente asfalto, in salita si sfiorano Tassonaria e Canala dove si può decidere se continuare su sterrato o salire seguendo i tornanti fino a Campo di Sopra. Se si sceglie lo sterrato si dovrà superare una bella rampa per tornare su asfalto all'altezza del paese. Da Campo di Sopra il Lungiana Trail segue il manto stradale fino a Novegigola dove, dinanzi alla chiesa barocca di San Lorenzo Martire, si possono riempire le borracce prima di proseguire nell'ascesa. Novegigola è conosciuta anche per le tagliatelle con lardo, porri e pecorino, una prelibatezza.
L'asfalto termina al Valico dei Solini dove si incrocia la spettacolare Alta Via dei Monti liguri che preannuncia nuove grandi avventure su sterrato! Al passo si devia a destra sul proseguimento dell'alta via entrando presto in Liguria. L'ampia sterrata accoglie i cicloviaggiatori a braccia aperte offrendo ombra, sole, scorci inaspettati sul golfo di La Spezia e pendenze docili, alla portata di tutti. Presto, senza mai lasciare lo sterrato, si giunge al Passo Alpicella dove un paio di edifici ricordano che la civiltà non è poi così lontana da questi luoghi incontaminati. Il panorama presto si apre sul litorale toscano, il golfo di La Spezia e le impressionanti sagome delle Alpi Apuane.
Si sale ancora, per un breve tratto su asfalto ripidissimo, e poi nuovamente su sterrato guadagnando quota costantemente. All'incrocio con la strada sterrata Villecchia - Calice Cornoviglio si trova acqua fresca, un regalo apprezzato nelle torride giornate d'estate. Ancora salita, costante e faticosa, ancora 4 km di sterrata prima nel bosco e poi affacciata sulla conca sottostante vista mare, una sterrata meravigliosa immersa nella natura che conduce al passo dei Casoni dove ci attende la Trattoria dei cacciatori (birra fresca assicurata!). La simpatica signora Tiziana e i suoceri - il Signor Adelmo è un pozzo di informazioni e storie - ci accolgono al valico suggerendoci di campeggiare nell'area sosta vicina. Siamo affamati e fortunati: Tiziana ci propone per cena del gustosissimo cinghiale, del pollo e coniglio, il tutto con birra fresca... un finale migliore di giornata non riesco proprio a immaginarlo!
Tappa 6: dal Passo dei Casoni a Pontremoli
47 km |1000 m |Asfalto 16 km circa
Il sole filtra tiepido dalla rete della nostra tenda colpendo Nala in testa. Sono le 6:30 ed è ora di smontare la nostra casa mobile, caricare le bici e ripartire.
Dai Casoni bastano poche pedalate per riportarci sullo sterrato mangia e bevi verso il Monte Fiorito e la foce di Cavagina. In questo piacevole tratto non esistono rifornimenti di acqua quindi prima di partire bisogna cercare di riempire le borracce. In circa 8 km di sterrata panoramica in quota durante i quali la vista può spaziare entusiasta in ogni direzione, dopo aver superato la stradina per il monumento alla pace, si giunge al passo del Rastrello, a 1047 m di quota. La strada è costellata di cippi che decretavano gli antichi confini tra il Granducato di Toscana, il Ducato di Parma e Piacenza e la Repubblica di Genova.Al valico si trova un piccolo villaggio turistico oltre al passaggio dell'antica Via Regia o del Sale.
Poche decine di metri sulla Sp5 sono il preludio di un'altra breve forestale nel bosco che termina poco prima della località Frandalini. L'asfalto ci accompagna quieto al passo del Calzavitello da dove prende il via la discesa verso il torrente Gordana, al fianco del quale si trova un rifornimento di acqua. 600 metri dopo l'attraversamento del fiume l'insegna di un bar attira subito la nostra attenzione. Il locale si trova sotto la strada, in prossimità della grotta di Lourdes. La signora Rosa ci accoglie con un gran sorriso e il signor Sergio, unico avventore del bar trattoria, ci coinvolge in un'allegra conversazione sugli anziani.
Noi li osserviamo ammirati da tanta tempra e una domanda mi sorge purtroppo spontanea: "Quando la signora Rosa, già piuttosto anziana, non potrà più occuparsi del locale, chi lo farà al suo posto?". Un brivido mi scorre lungo la schiena perché in fin dei conti conosco già la triste risposta. La storia delle nostre belle montagne si ripete: lo spopolamento, quello che strappa i giovani alla terra natia, si ripropone in ogni angolo d'Italia anche se certe voci raccontano per fortuna anche storie di speranza e di cambiamento, di resistenza e resilienza!
Dopo una mezzoretta di caffè e cappuccino riprendiamo l'asfalto verso il Villaggio degli Aracci che non raggiungeremo. La traccia passa infatti ai piedi della località dopo 300 metri di ascesa costante. Non facciamo in tempo a stufarci del rovente asfalto che ci ritroviamo nuovamente su sterrato, a tratti molto impegnativo. La nostra destinazione più alta è il monte Afra, a quota 1317 m, un valico più che una cima, uno scollinamento che fatichiamo a raggiungere. Dal Monte Afra dovrebbe essere tutta discesa ma con il carrellino affrontare la prima parte dell'itinerario non sarà facile: un single trail incanalato tra i mirtilli prima e un folle ghiaione con grandi rocce mobili poi, mettono a dura prova i nostri nervi. Spendiamo più di mezzora a superare questi ostacoli tecnici, difficili da affrontare anche da enduristi, e finalmente rientriamo su una larga sterrata in discesa.
Due signori sono appena arrivati alla loro baita e ci invitano a rinfrescarsi alla fontana nel loro prato. Aumentiamo la velocità perchè il terreno battuto ce lo consente. Al bivio per Cervara, svoltiamo a destra verso la località, tagliando con il nostro itinerario l'ultima parte del Lunigiana trail mappato dai ragazzi toscani. Cervara è una frazione montana di Pontremoli situata nella valle del Verde. Isolata a quota 725 metri, cela tra gli stretti vicoli case in pietra piene di fiori dove il tempo sembra essersi fermato. Nella località abbandoniamo definitivamente lo sterrato per ridiscendere la vallata lungo il torrente Verde fino a Pontremoli e terminare il nostro anello sul Lunigiana Trail in bici.
Variante: per unire i due anelli del Lunigiana Trail "taglia" qui!
Se come noi non hai tempo a sufficienza per affrontare tutto il Lunigiana Trail in una sola volta, arrivato a Bagnone puoi scegliere di scendere verso valle anziché salire verso i tornanti che ti porteranno in quota. Bagnone si trova in posizione suggestiva, poco distante dal paese murato di Filetto al quale si accede attraverso due porte monumentali, scendendo verso Villafranca in Lunigiana. Filetto, pittoresco e ben conservato, merita un passaggio e qualche fotografia prima di riprendere il viaggio in bici verso Villafranca, il ponte sul Magra e la ciclovia Francigena.
Superato il fiume toscano ci si immerge nuovamente nel silenzio della natura solcando il cammino verso Roma per qualche chilometro. In bici si oltrepassa Lusuolo, frazione medievale del comune di Mulazzo dove il castello attira subito l'attenzione dei visitatori. Nella fortificazione del XII secolo è ospitato il Museo dell'Emigrazione della gente di Toscana. Dalla borgata l'Eurovelo 5 continua fino a Barbarasco, l'ultima località sul cammino religioso toccata dalla nostra traccia. A Barbarasco si può fare rifornimento prima di raggiungere località Ponte, il salumicifio Marsili dove assaggiare qualche affettato tipico come il filetto e il tanto atteso sterrato. Da qui puoi continuare sulla traccia proseguendo in salita verso Tassonarla, Canala, Campo di Sopra, il Passo Casoni e chiudere il tour del Lunigiana Trail a Pontremoli, senza percorrere l'anello sud del tracciato.
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