Nella due giorni in bici gravel che ho deciso di trascorrere ai piedi del parco delle Dolomiti Friulane ho selezionato il primo percorso per includere un tracciato storico che non volevo perdermi: la Strada degli Alpini che raggiunge la forcella Clautiana. Questo anello ne segue solo un tratto per poter includere anche il rifugio Pradut e la piacevole salita nel bosco.
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Salita da Claut al rifugio Pradut
L’itinerario che percorro oggi parte da Claut, piccolo borgo ai piedi del parco naturale delle Dolomiti Friulane. Si attraversa il paese verso est, dirigendosi oltre località Mattan. Facendo attenzione sulla destra si incontra un bivio che, con tracciato in cemento, conduce sulle rive del torrente Cellina, fino a un ponte che lo attraversa. Da questo punto in poi il tracciato si inerpica nel bosco su una bella e fresca strada sterrata che a tratti presenta strappi ancora in cemento.
Dopo circa 11 km si raggiunge il culmine poco oltre i 1500 m di quota e una breve discesa conduce verso il rifugio Pradut (1450 m), dove potrai ristorarti con una bibita fresca e una torta fatta in casa oppure con un piatto di frico e polenta.
Dal rifugio a Forcella Clautiana
A stomaco pieno si prosegue con una breve discesa asfaltata (se hai una gravel con ruote non troppo tassellate e larghe e vuoi evitare il sentiero di discesa della Strada degli Alpini puoi anche proseguire su questa strada),per riprendere a salire deviando a destra su un tornante. La salita in questo caso è piuttosto dolce e permette di guadagnare 200 m in circa 4 km, fino a raggiungere il punto più alto del percorso poco oltre i 1600 m.
Una discesa breve e veloce dove si trovano un sacco di fragoline di bosco conduce fino a Forcella Clautiana, teatro di aspri scontri nella Prima Guerra e punto in cui si interseca il tracciato della Strada degli Alpini.
La Strada degli Alpini verso Claut
Proprio qui inizia il mio tragitto sulla discesa della strada degli Alpini.
In realtà in questo itinerario non si percorre tutta la carrareccia militare perché Forcella Clautiana rappresenta lo spartiacque e il punto più elevato dell'antico percorso che sale dalla Val Silisia, oltre il lago di Cà Selva. Se vorrai salire da quel versante, dovrai allungare di molto il giro e scendere in val Tramontina da Claut su strade perlopiù asfaltate.
La futura “volpe del Deserto” della Seconda Guerra Mondiale, Erwin Rommel, nel 1917 riuscì in sole due settimane a sfondare le retroguardie italiane in ritirata percorrendo una strada realizzata dagli alpini pochi decenni prima, utilizzando anche biciclette pieghevoli bottino di guerra. La strada di cui parlo è stata realizzata agli inizi del 1900.
Io tengo la sinistra verso Claut, imboccando la strada che ormai è ridotta a sentiero. Il percorso è spettacolare e panoramico, un po’ esposto ma sicuro. La vecchia mulattiera scende a tornanti aggrappata al pendio roccioso e si conclude nei pressi della Casera Casavento, vicino alla quale di recente sono state trovate anche delle impronte di dinosauro.
Proseguendo in discesa si ritrova il torrente Cellina nei pressi di un'ampia spianata rocciosa, Plan di Mea. Attraversato il corso d'acqua da qui in avanti lo si seguirà ininterrottamente, con un salto a tornanti stretti e continui, su strada inizialmente sterrata e quindi asfaltata, fino a chiudere l'anello.
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