La Via Francigena è un "cammino" che sta guadagnando sempre maggiore popolarità: il suo punto di partenza storico è addirittura Canterbury nel Regno Unito, ma in Italia si trova la meta finale, la città di Roma con il cuore del pellegrinaggio religioso, il Vaticano. In realtà esistono numerose varianti della Via Francigena, che permettevano ai pellegrini di raggiungere il tratto centrale che attraversa Toscana e Lazio; da Roma poi si poteva proseguire ulteriormente verso i porti d'imbarco del sud Italia per la Terra Santa...
In primavera abbiamo voluto provare l'esperienza del cammino francigeno adattato al nostro stile di viaggio in bici: quindi partenza da casa, Savona, con mountain bike attrezzate per pernottamenti autonomi in tenda. In Liguria da qualche anno è stato identificato un cammino chiamato "La via della Costa", che si dirige verso la via Francigena passando dai principali santuari che si affacciano sul mare.
In realtà in bicicletta il percorso più logico coincide prevalentemente con la via Aurelia, che la stessa Via della Costa in alcuni tratti ricalca, dove non esistono alternative meno trafficate. Per fortuna in parecchi tratti ci sono piste ciclabili o vere e proprie strade alternative ricavate nell'ex sede della ferrovia costiera, che permettono di pedalare con maggiore tranquillità.
Arrivati a Levanto, alle porte occidentali delle Cinque Terre, la risalita è d'obbligo, visto che i sentieri costieri non sono adatti alle bici. Un bel percorso di mezza costa, chiamato la via dei Santuari, permette di godere di splendide vedute dall'alto dei famosi borghi marinari e degli arditi terrazzamenti coltivati a vite. Una volta scesi a La Spezia, è possibile raggiungere il tracciato della VF in prossimità di Sarzana; una bella alternativa, molto panoramica, consiste nel pedalare lungo il golfo dei poeti, con i borghi di Lerici e Tellaro, per poi salire i 266 metri del promontorio di Montemarcello e ridiscendere a Bocca di Magra.
A questo punto è facile immettersi nel tracciato ufficiale; abbiamo scelto di fare tappa a Pietrasanta, dove è stato predisposto un posto tappa all'interno della Casa Diocesana La Rocca, affacciata sulla splendida piazza del duomo. Per noi si è trattato della prima esperienza di "Accoglienza pellegrina": si tratta di strutture religiose, oppure ostelli, foresterie, persino case private che offrono sistemazioni semplici, un po' in stile rifugio, a prezzi contenuti, o addirittura con la formula "a donativo", che significa ad offerta libera. Spesso c'è l'uso di cucina, e comunque una convenzione con un ristorante per un "pasto del pellegrino" sempre a prezzo modesto.
In alcune località si trovano invece strutture di accoglienza turistica convenzionali, o case private che danno ospitalità. A noi è piaciuta l'atmosfera di condivisione tra viaggiatori nelle strutture di accoglienza pellegrina: molti stranieri, tutti escursionisti (nessun ciclista incontrato), non solo persone di mezza o tarda età ma anche per fortuna qualche giovane, mediamente in cammino per pochi giorni o settimane, ma anche qualche veterano di cammini di tutta Europa.
Abbiamo avuto la possibilità di scegliere tra l'itinerario pedonale e quello ciclistico, appena finito di segnalare con bandelle messe su pali stradali (colore azzurro, a differenza dell'itinerario escursionistico caratterizzato dal rosso). In linea di massima abbiamo seguito quello pedonale perché si è rivelato quasi sempre percorribile in MTB, grazie alla rete di strade bianche e sterrati presenti sulle colline tra Toscana e Lazio. La ciclovia, invece, passa in parte su strade asfaltate, essendo stata concepita per un cicloturismo classico, meno off road, quindi per noi meno interessante.
Forti della nostra attrezzatura per il bivacco, non ci siamo preoccupati di rispettare le tappe ufficiali, ma di fatto abbiamo quasi sempre utilizzato i posti di accoglienza, visto che sono frequenti e decisamente comodi.
In ottica ciclistica, i paesi con possibilità di trovare cibo e acqua sono sempre sufficientemente vicini da non dover fare scorte.
Dal punto di vista paesaggistico e storico l'itinerario è sempre affascinante, la sequenza dei luoghi attraversati parla da sola: Pietrasanta, Lucca, San Miniato, Monteriggioni, Siena, San Quirico d'Orcia, Bolsena, Viterbo, Sutri...e poi ovviamente Roma! Indubbiamente ogni tappa meriterebbe un giorno extra da dedicare alle visite culturali! Viaggiando in bici la velocità è nettamente superiore rispetto agli escursionisti per cui si può decidere quanto tempo dedicare alla pedalata e quanto alle soste. La nostra personalissima opinione è che questo tipo di percorso sia ancora più adatto ai ciclisti piuttosto che ai camminatori: il fatto che fino ad oggi le due ruote siano rare significa che ci sono ampi margini di miglioramento!
Riferimenti ufficiali: il sito delle Vie Francigene offre tutte le informazioni per l'organizzazione del viaggio, anche relativamente al nuovo percorso per ciclisti "Ciclovia francigena".
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