Eccomi giunto alla fine della mia prima settimana a Praga e mi sembra impossibile di esser arrivato da così poco.
I corsi non sono ancora iniziati, ma il fatto di abitare fuori Praga mangia molto tempo della mia giornata. Oggi ho lavorato quasi tutto il giorno al giardino, per arrivare a pranzare alle sei di sera.
Volevo sfruttare al meglio quegli splendidi raggi di sole luminosi che scaldavano l'aria frizzante fin quasi a convincermi a stare in maniche corte! Oggi era proprio una splendida giornata! Giardino? Lavorare? Fuori Praga?
Forse è meglio che faccia qualche passo indietro per raccontare la settimana. Dunque dunque, la mia facoltà è all'interno di un grande campus universitario, in un quartiere molto periferico della città, all'estremità nord.
Dove finisce il quartiere iniziano la campagna o la foresta. Jarmil, il mio ospitante, vive in un villaggio fuori Praga, il primo che si incontra una volta attraversata la foresta...
In cerca di una casa... in bicicletta!
Il mattino del primo giorno, con la faccia stravolta per l'insufficiente riposo, mi metto al lavoro: rimontare la bicicletta per poi schizzare in Università a registrare il mio arrivo.
Per il trasporto l'avevo smontata e impacchettata con dello scotch, in un telone cerato, stessa funzionalità delle sacche da bicicletta, ma decisamente più economico e versatile. Un'oretta di lavoro e qualche inconveniente dovuto alla fretta, ma la mia bicicletta è pronta: una robusta MTB degli anni 90 che un amico aveva dismesso.
Da quella mattina, la bici è il mio principale mezzo di trasporto. Con la bici attraverso la foresta quotidianamente per arrivare all'università, con la bici pedalo fino in centro e ritorno, in sella alla mia bici affronto il quotidiano.
La prima cosa da fare è iniziare a cercare casa, ma qui l'inglese non é cosí tanto usato come mi avevano raccontato, tutti gli annunci sono in ceco e questo mi rende il tutto un tantino complicato. Cosa posso fare? Cominciare a cercare sui siti internet? Cerco una maledetta bacheca sullo stile degli annunci cartacei bolognesi?
Provo un po' tutte le vie senza grossi risultati, poi un giorno, tornando in bicicletta dal centro di Praga, vedo una strada che si infila sotto la ferrovia. Mi piace, cambio direzione e la seguo.
Subito incontro una bella casa fatiscente e penso: "Bello questo posto, qui mi piacerebbe proprio!" Decido quindi di bussare e vedere se magari affittano. Mi apre un uomo dai capelli lunghi, che alla mia domanda rimane un pò basito, ma mi invita a entrare. Lui non parla bene inglese, ma d'altronde nemmeno io. Effettivamente affittano, ma lui non si capacita come io potessi saperlo "e mò, come glielo spiego?" Mi limito a sorridere, stringendomi nelle spalle.
Mi fa vedere la stanza ma mi sembra un po' troppo costosa, un po' troppo nuova ed appena ristrutturata. Prendo comunque i contatti, ringrazio e mi dileguo. Anche se la casa, per i miei gusti, era più attrante dall'esterno che dall'interno, l’idea di bussare direttamente alle case che mi piacciono e parlare con le persone mi mette di buon umore, quindi comincio a farlo un po' tutti i giorni.
La ricerca non è cosa facile!
Le giornate di pallido sole mi aiutano ed incoraggiano, facendomi gustare l'esplorazione del circondario tra le campagne, alla ricerca di una casa.
Mi piacerebbe trovare una bella ''casaccia di campagna'' abitata da studenti in stile Witzenhausen University, ma sembra che anche se qui la facoltà principale è quella di Agraria, gli studenti siano rimasti un po' urbani. Purtroppo in campagna l'inglese è parlato ancora meno, anzi per nulla!
Quindi non riesco nemmeno a chiedere se mi affittano una stanza. In uno di quei giri mi ritrovo a inoltrarmi nella foresta giungendo di fronte ad una splendida casa vecchia, stupenda. Suono la campana. Esce una signora tedesca. Qualche difficoltá comunicativa poi, capito cosa cerco, mi propone il sottotetto che ha ristrutturato a monolocale. -Wow!- penso. -Meraviglioso!- Peccato che chieda un totale di 13000 Kc al mese, che sono più di 500€! Rimango a bocca aperta un po' scioccato, lei mi sorride. La saluto e salto in sella alla bici inoltrandomi nel fango dei sentieri. Così, giorno dopo giorno, continuo ad usare il tempo libero dalle attività universitarie per la ricerca battendo la campagna e bussando di casa in casa, imbattendomi nelle persone più assurde e nelle situazioni più interessanti, ma senza risultato.
Da studente a studente-giardiniere

Nessuno scambio di soldi, nessuna burocrazia, nessun PIL. Lavoro e in cambio sto qua!
É vero, vivo un po' lontano da tutto, soprattutto dalle relazioni che sono instaurabili in un periodo di studio come questo, dove il centro città ha la sua attrazione magnetica, ma la foresta che mi separa dall'università è meravigliosa! Inoltre il fatto di esser qua mi costringerà ad assaporare sorsi di bellezza tutti i giorni! Per di più la scarsità di collegamenti con la città mi porterà ad avere meno distrazioni e concentrarmi meglio nello studio.
Sin dai primi giorni mi sono scontrato subito con l'importanza di essere sempre equipaggiato per essere pronto a tutto.
Fermarsi nel campus, più di quanto si era previsto di fare al mattino uscendo di casa, può portare a trovarsi, dopo il tramonto, a dover ancora attraversare la foresta, ma senza luci che mostrino la via. Nulla di grave se si azzeccano i sentieri giusti, ma per fortuna ho un buon senso dell'orientamento e gli anni di attività speleologica aiutano ad entrare in confidenza con il buio, ma soprattutto ho una buona stella!
Ho sempre con me la luce frontale nello zaino e spesso anche il mio caschetto speleo, che uso anche per la bicicletta. Quasi tutti i giorni attraverso la foresta dopo il tramonto. Lasciate alle spalle le ultime case, prima di inoltrarmi fra gli alberi, devo attraversare un tratto di collina in cui il sentiero supera dei campi di erba medica e da lì si gode il panorama di tutta Praga. Ogni volta quindi mi fermo spegnendo la luce del caschetto e guardando a sud, verso la città. Respiro per qualche minuto l'aria frizzante di una Praga lontana, adagiata sulle sponde del fiume.
Poi la bicicletta silenziosa sfreccia nella cupa foresta mentre qualche foglia si alza a danzare dietro di me. In questi giorni sto cercando un equilbrio sugli spostamenti, i mezzi pubblici sono efficienti ma costicchiano e integrarli con la bicicletta non è facile.
Città , foresta, casa
Avrei voluto fermarmi sul ciglio della strada e sedermi, ma faceva troppo freddo per fermarsi. Sotto la giacca ero bollente e bagnaticcio di sudore, ma le mani congelavano e la strada non finiva mai. Quando, arrivato sulla lunga strada buia che seguendo il fiume conduce al mio villaggio, ho notato le foglie ghiacciate a bordo strada, ho capito perchè stavo perdendo la sensibilità alle mani senza guanti. Allora, cantando una Mazurka di Godon, cercavo di farmi coraggio, scaldare di romanticismo le mie mani congelate e a rincuorare le gambe sfinite pedalando da solo nella notte sulla strada deserta. Questa prima settimana all'università è stata buffa: non abbiamo avuto lezione, ma diversi eventi quotidiani per aiutarci a prendere confidenza con il posto e con gli altri compagni d'Erasmus. Gli studenti cechi non si sono ancora visti. Fra le varie attività più istituzionali e curiose c'è stata una specie di caccia al tesoro ed una visita alla birreria del campus. Quest'ultima specialmente mi ha colpito: trovarsi alle nove del mattino, con un grosso boccale di birra in mano ed il professore che ti spiega il funzionamento della fabbrica: ''...questo è il fermentatore, quello è per analizzare il pH, quell'altro serve per... non l'hai ancora bevuta?'' ''Ma veramente sono le nove e non ho ancora fatto colazione!'' ''Benvenuto in Cechia! BEVILA!'' ''Ma io...'' (occhiataccia/sguardo di disapprovo) ''Si professore! glu glu glu..'' e terminare la lezione seguendo il professore barcollando... direi che la prima settimana è passata!
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Partiamo verso il 18 aprile e ...
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