Il mio primo viaggio intercontinentale mi porta alla scoperta del sud Brasile, uno dei paesi più ricchi di biodiversità e bellezze naturali, oltre che patria del popolo forse più allegro, pazzo ed ospitale che ci sia. Tutto questo è ciò che effettivamente ho vissuto in Brasile: natura incontaminata, spettacoli maestosi regalati dall'acqua, dagli animali e dalle piante, ospitalità gioviale, sincera e commovente... ma anche povertà, miseria, violenza e ingiustizia, sempre purtroppo presenti nelle grandi metropoli del paese. L'immensità di questa nazione-continente mi ha costretto a limitare l'itinerario percorso assieme ad un amico alle sole regioni meridionali, senza raggiungere nè la foresta amazzonica nè le splendide (almeno così dicono) spiagge e coste nei pressi di Salvador de Bahia. Non per questo però non ho potuto godere di un viaggio in Brasile emozionante, con visioni e nuovi incontri che per sempre mi rimarranno nel cuore e negli occhi...
Il percorso mi ha portato nel Brasile del sud da San Paolo fino al confine con Paraguay ed Argentina per visitare le cascate di Iguacu, per poi risalire all'interno e trascorrere una settimana entusiasmante immerso nel Pantanal, un'immensa palude ricchissima di flora e fauna, dove sopravvivono, tutt'oggi con lo stesso stile di vita di 100 anni fa, i "Gauchos". Dalla pianura, ricca di bellezze naturali, siamo passati alla montagna, custode di ricchezze ormai passate e culla di minatori-sognatori in cerca di fortuna quasi mai giunta. La chiusura del cerchio si è completata con la visita di Rio de Janeiro e della costa atlantica tra la città carioca e quella paulista.
San Paolo
All'arrivo nella metropoli brasiliana siamo attesi dallo zio di Ale (un amico che mi accompagna nel viaggio) che vive in Sudamerica ormai da molti anni. La prima notte siamo ospiti di alcuni suoi amici e noi rimaniamo commmossi quando vediamo la grande generosità con cui ci accolgono nonostante vivano ai limiti della povertà. Questa sarà una costante del nostro viaggio in Brasile: la gente qui ha un senso dell'ospitalità molto più sentito di quanto non lo si abbia in Europa! Il primo giorno a San Paolo ci scontriamo con il traffico cittadino impiegando circa due ore per raggiungere il centro con un autobus. Qui, dopo una breve passeggiata lungo Avenida Ipiranga e Praca da Republica, saliamo all'ultimo piano dell'Edificio Italia, la costruzione più alta della città, da dove vediamo l'enorme distesa urbana. Il giorno seguente, visti i pochi motivi di interesse che offre la città, ci trasferiamo a Campinas dove ritroviamo lo zio a farci da guida. Enormemente grati per l'ospitalità ci adoperiamo per trovare al più presto un biglietto su un bus per Foz do Iguacù, al confine con Argentina e Paraguay.
Le Cataratas do Iguaçù
Il viaggio di circa 1400 chilometri dura tutta la notte ed una volta svegli ci ritroviamo in una cittadina tranquilla completamente diversa rispetto alle due caotiche città viste nei primi giorni. Lo scopo di questa lunga notte di viaggio è visitare una delle meraviglie naturali più spettacolari al mondo: le Cataratas do Iguaçù, le cascate di Iguacù, formate dal rio omonimo, sono un insieme di circa 275 cascate (fino a 350 nella stagione delle piogge) che coprono un salto fino a 76 m. La loro visita richiede almeno due giorni, uno per la sponda Brasiliana ed uno per quella Argentina. L'atmosfera che si respira in questo luogo nell'estremo Brasile del sud è magica: la vegetazione tropicale, il frastuono delle cascate e l'allegria della gente sono coinvolgenti e noi, consapevoli di trovarci in un luogo unico al mondo, ci lasciamo prendere un pò dalla malinconia l'ultima sera prima di una nuova partenza.
Pantanal
Con ancora negli occhi la spettacolare visione delle cascate saliamo su un pullman che ci porterà fino a Capo Grande, nel Mato Grosso do Sul, porta d'ingresso meridionale di uno degli ecosistemi paludosi più esteso di tutto il pianeta: il Pantanal. Da qui, altre sei ore di viaggio ci conducono fino a Corumbà, al confine con la Bolivia. In questa isolata cittadina sulle sponde del rio Paraguay, l'unico lavoro che rende purtroppo è quello del contrabbandiere anche se da qualche anno il turismo sta raggiungendo anche questi luoghi e alcune fazendas che sorgono nella zona si stanno convertendo in graziosi eco-lodge. Noi abbiamo a disposizione la tenda e decidiamo di sfruttarla accodandoci ad un gruppo di australiani e brasiliani che si addentra nelle paludi. Il trasferimento sul cassone di un pick-up non è dei più comodi vista la strada sterrata ed i numerosi ponti in legno da attraversare ma lo spettacolo che ci circonda ci fa dimenticare anche il dolore al fondo schiena! Ai bordi della strada si possono vedere tantissimi gruppi di capibara, l'enorme roditore tipico sudamericano. I caimani, a quest'ora del giorno non sembrano interessati alle gustose prede che passano al loro fianco e se ne stanno immobili con le fauci spalancate a crogiolarsi al sole. Molti "pantaneiros", gli allevatori della zona che ricordano molto i gauchos argentini, nelle brevi pause del loro estenuante lavoro se ne stanno in riva ai mille stagni a pescare piranha. Nei giorni successivi facciamo un pò di escursioni nella zona: le scimmie si divertono a sfuggire alla nostra caccia...fotografica, le ormai rare ara giacinto qui si mostrano senza paura confondendosi contro l'azzurro del cielo; una mattina appena sveglio mentre sono al bagno (un albero ad un centinaio di metri dal nostro campo) faccio conoscienza con un tucano che utilizza lo stesso albero per i suoi bisogni... solo che lui è 10 m sopra di me!!! L'icontro più emozionante è con un formichiere gigante comparso dal nulla in una radura vicino alle nostre tende mentre l'elusivo puma che tanto viene odiato dagli allevatori locali è restato per noi una chimera. Il bagno in uno stagno popolato da piranha (in realtà non attaccano se non si sentono minacciati, o almeno così ci hanno detto!) e la gita notturna ad ammirare gli occhi spiritati dei caimani hanno concluso questa nostra escursione indimenticabile nel paradiso terrestre per gli amanti del birdwatching... e non solo!
Ouro Preto e le sue chiese
Il viaggio è giunto al giro di boa ed iniziamo il nostro lento ritorno verso San Paolo spostandoci dal confine sud del Brasile verso nord. La prima veloce sosta è a Belo Horizonte, punto di partenza per chiunque voglia visitare questa zona montuosa. La regione del Minas Gerais in cui ci troviamo, è il cuore storico del Brasile. Dal suo stesso nome si può capire quale sia stata la sua principale ricchezza: il sottosuolo. Le città storiche disseminate tra queste montagne sono una testimonianza intatta del periodo coloniale portoghese e noi iniziamo la nostra esplorazione della zona dalla capitale della corsa all'oro, Ouro Preto. Questa cittadina universitaria Patrimonio Artistico Mondiale sorge a quasi 1000 m di altitudine su numerose colline. I vicoli e le strette stradine che la percorrono collegano la piazza principale, Praca Tiradentes, ad una serie infinita di chiese, la più nota delle quali è la "Igreja Sao Francisco de Assis", proggettata e decorata con varie sculture in legno dal più importante artista brasiliano, Aleijadinho. Dopo aver percorso chilometri di salita e discesa ed esserci gustati dei tramonti spettacolari sulle chiese di Ouro Preto, ci trasferiamo a Mariana, città mineraria coloniale dove restiamo però delusi scoprendo che la miniera d'oro che volevamo visitare in Settembre è ancora chiusa. Per completare infine la visita delle città storiche della zona ci dirigiamo verso Congonhas do Campo dove possiamo ammirare, non prima di aver camminato per un buon chilometro in salita, la chiesa di Bom Jesus do Matosinho, opera di Alejiadinho e meta di pellegrinaggio durannte la Settimana Santa. Ancora una volta abbiamo conosciuto un Brasile che non pensavamo esistesse ed il passaggio lontani da mete turistiche tradizionali, come spesso accade, ci ha piacevolmente sorpreso.
Rio de Janeiro
Proseguendo verso Sud raggiungiamo la città carioca per ecccellenza: Rio de Janeiro. Questa metropoli sorge tra l'oceano e le montagne e rappresenta perfettamente i contrasti tipici dell'intero paese. La zona Sul è la parte maggiormente turistica, con i vari quartieri di Ipanema, Flamengo, Botafogo, Copacabana, nomi che evocano subito immagini di spiagge bianchissime, belle ragazze in bikini e enormi alberghi dove regna lo sfarzo. Le colline sono invece ricoperte dalle favelas nelle quali regna la violenza e la povertà e dove i bambini crescono sul ciglio di una strada. La nostra visita della città non può esimersi da una salita in funicolare sul Pao de Açucar, il blocco di granito che si innalza sul mare e regala una vista spettacolare delle spiagge di Rio. Raggiungiamo poi il Corcovado ed il suo enorme Cristo a braccia aperte tramite la ferrovia ma le nuvole nascondono lo spettacolare panorama. Ci prepariamo alla discesa un pò delusi quando nel giro di pochi minuti l'aria spazza le nubi e ci regala tutta l'imponenza della statua del Cristo e il panorama che egli domina.
Paratì e la costa atlantica
Il viaggio si sta avviando al termine ma prima di ritornare a San Paolo e da lì in Italia, ci concediamo qualche giorno di riposo sulle spiagge atlantiche. Decidiamo però di allontanarci dal frastuono della città per goderci la tranquillità di un paesino di pescatori che offre la possibilità di vivere maggiormente il contatto con la socievolissima gente del posto. La cittadina di Paratì è un magnifico e isolato porticciolo che nel periodo estivo raddoppia le proprie dimensioni. Fortunatamente siamo fuori stagione e il campeggio dove pernottiamo è tutto per noi. Una gita in barca ci fa scoprire le mille isolette che costellano la baia di fronte al paese e ci consente di provare anche l'emozione di un'immersione tra i pesci.
Questo viaggio nel Brasile del sud resterà scolpito nelle nostre menti per le visioni spettacolari delle cascate di Iguaçù, per gli emozionanti incontri con la fauna del Pantanal, per la visione delle storiche città del Minais Gerais e delle bianchissime spiagge di Rio ma resterà ancor più scolpito nei nostri cuori per la magnifica accoglienza riservataci da tutte le persone incontrate lungo il tragitto.
Se volete restare in Sud america, potete leggere il racconto del nostro viaggio in bici in Patagonia mentre se volete volare più a nord, potete visitare i grandi parchi del west americano
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