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Viaggio in bici in Europa, i primi giorni verso est
Scritto da Stefano B.
Ciao a Veronica, Leonardo e a tutti i lettori di Life in Travel,
sono ormai al 10° giorno di viaggio e mi trovo nell'Ungheria sud-occidentale. Oggi (lunedì) arriverò nella città di Pécs, dove mi fermerò anche martedì. Ecco un breve riassunto dei luoghi attraversati fino ad ora: Cornuda-Pordenone-Udine-Cormons-Gorizia-Nova Gorica-Vrhnika-Lubiana-Novo Mesto-Samobor-Zagabria-Mala Subotica-Kaposvár-Pécs.
Tutto procede alla grande: la bici, forse la maggiore incognita prima della partenza, sta reggendo bene; le gambe pure. Il tempo nella prima settimana non è stato dei migliori, con pioggia, freddo e vento, ma le condizioni sono migliorate molto negli ultimi 2 giorni.
Aneddoti da raccontare ce ne sono parecchi, ma sicuramente il più particolare riguarda il weekend appena trascorso, in cui ho attraversato la regione del Međimurje, nel nord della Croazia. Posto apparentemente insignificante, dove nemmeno avevo previsto di passare, che è stato incluso nella rotta solo grazie ad un invito di una coppia di couchsurfers.
La giornata di sabato era iniziata male, con 20 km difficili per uscire da Zagabria (città in cui la vita dei ciclisti non è affatto facile, al contrario di Lubiana, più piccola e con infrastrutture ciclabili che la maggior parte delle città italiane nemmeno si sogna). Poi però la strada statale 3 è diventata sempre meno trafficata e più verde, man mano che si inoltrava nelle campagne della regione di Varadzin. Lungo la strada mi sono stati offerti dapprima una coca-cola in un bar (dopo le domande di rito “da dove vieni?” e “dove stai andando?”), poi un paio di bicchieri di vino da parte di un gruppo di contadini, giovani e adulti, con cui mi sono intrattenuto provando a comunicare con un misto di inglese, tedesco e croato.
La foto di questo incontro inaspettato è poi finita su un paio di blog e giornali online della regione grazie ad Iva e Branko, la coppia che mi ha ospitato a Mala Subotica, che tra l'altro gestisce un blog di viaggi molto seguito in Croazia (www.putoholicari.com).
Grazie ad alcune persone che si sono aperte così tanto verso un viaggiatore sconosciuto ho così imparato molte cose su un luogo non prettamente turistico, ma per me molto suggestivo. Questo è stato il giorno migliore dal punto di vista degli scambi culturali, ma anche gli altri non sono stati da meno: a parte una serata in ostello, in tutte le altre serate sono stato ospitato da couchsurfers, con cui ho avuto lunghe e piacevoli conversazioni su viaggi, cibi tipici, lingue, politica, economia, sport...
Questo è l'aspetto che ricercavo maggiormente in questo viaggio e che effettivamente mi sta dando le maggiori soddisfazioni finora. Prossimamente rientrerò in Croazia per qualche giorno, per poi dirigermi verso Novi Sad e Belgrado. In seguito mi sposterò in Bulgaria (sempre alternando bici e treno, come fatto finora) e, a fine mese, arriverò finalmente in Grecia, dove mi tratterrò per gran parte del mese di novembre.
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Per finire vorrei ringraziare tutti quelli che, anche non conoscendomi, dopo aver letto l'intervista di Life in Travel o dopo aver trovato da altre parti delle informazioni sul mio viaggio, mi hanno scritto dei messaggi di auguri e di incitamento. Mi hanno fatto molto piacere. Spero di riuscire a raccontare molte altre storie con il procedere del viaggio e, perché no, far nascere in qualcuno la voglia di intraprendere un viaggio di questo tipo oppure di iniziare ad utilizzare la bicicletta!
Stefano
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Stefano B.
Stefano ha intrapreso il suo viaggio in Europa (A European journey) che lo condurrà prima ad esplorare i Balcani fino a giungere in Grecia per poi risalire, tagliare l'Italia, raggiungere la Francia e da lì la Spagna. Infine, dopo essere passato per il Portogallo, si dirigerà verso nord per raggiungere i paesi Bassi, la Scandinavia e ridiscendere attraverso i paesi dell'Est. Potete seguire le sue avventure sul suo blog, sulla sua pagina facebook e su Life in Travel attraverso il tag European journey.
Sito web: aeuropeanjourney.blogspot.it/
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Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico