Il Salween, fiume dal nome sconosciuto ai più, è il 26esimo corso d'acqua dolce più lungo al mondo con i suoi 2820 km.
Nasce nell'Altopiano tibetano e, dopo aver attraversato la provincia cinese dello Yunnan, provvede a delineare il confine occidentale del regno di Thailandia con il Myanmar per rientrare poi in territorio birmano e sfociare nelle acque del Mar delle Andamane.
Sulle rive del fiume Salaween nascono e crescono migliaia di piante ed animali, molti dei quali endemici, e per questo motivo è considerata una delle zone maggiormente ricche di biodiversità del mondo. (6000 specie di piante e 700 specie di differenti animali selvatici)
Lungo i suoi 2820 km, il Salween condiziona la vita di moltissimi villaggi che dipendono totalmente dal corso d'acqua e gli abitanti si tramandano da decadi, di generazione in generazione, le numerose conoscenze riguardanti l'utilizzo delle piante, le coltivazioni e le varie attività artigianali. I membri più anziani coinvolgono i più giovani fin dalla tenera età per insegnare loro ad amare e a rispettare il grande fiume portatore di vita.
Pesca, giardinaggio, fasi di coltivazione del riso, uso delle erbe, raccolta ed utilizzo del legname sono solo alcuni dei lavori che legano indissolubilmente il Salaween e le sue genti da centinaia di anni. Il fragile ecosistema funziona in maniera perfetta perchè i locali non si accontentano di ricevere benevolenza e risorse dal fiume e dalla foresta pluviale ma vivono utilizzando i doni dell'ambiente con profondo rispetto. Un'anziana Karen per sottolineare il legame fra uomo e ambiente una volta disse: "Se vivi nella foresta, conserva la foresta. Se mangi i funghi, preserva i ceppi morti. Se mangi pesce, mantieni integro l'ambiente fluviale. Se mangi rane, curati di preservare le pozze d'acqua fra le rocce."
Quest'idillio è purtroppo minacciato da situazioni incombenti come la continua guerra tra la giunta militare birmana e le minoranze etniche presenti sul territorio che ha portato alla perdita di numerose vite e di territorio coltivato per la migrazione di interi villaggi dal Myanmar alla Thailandia.
Attualmente i governi thailandese, birmano e cinese stanno pianificando di costruire cinque dighe per lo sfruttamento dell'energia idroelettrica prodotta dal corso del fiume. Questo cambierebbe notevolmente il corso del fiume incidendo in maniera devastante sull'attuale equilibrio uomo-ambiente e sconvolgendo drammaticamente la vita degli abitanti del Salween.
Abbiamo seguito parallelamente il Salween per molti chilometri, fino alla città di Mae Sariang dove è sito il Salween National Park ed abbiamo ritrovato la sua entusiasmante storia e quella delle sue genti in un meeting con mostra fotografica molti chilometri più a nord, a Mae Hong Son. Si discute della questione con i rappresentanti dei villaggi, giornalisti, fotografi, si cerca una soluzione, un sistema per far terminare questo incubo che rischia di sconvolgere l'esistenza di generazioni. Si raccolgono firme ed è stato organizzato anche un concerto per raccogliere fondi.
Noi non possiamo far altro che sostenere la causa firmando e diffondendo il loro grido di speranza in un futuro meno incerto.
Per ulteriori informazioni Salween river watch
Abbiamo visitato la mostra fotografica a Mae Hong Son durante il progetto Downwind. Se volete leggere le altre puntate del diario di viaggio, ecco qui tutti gli articoli dei nostri dieci mesi in bicicletta nel sud est asiatico
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