Questa branca della
fotografia naturalistica è sicuramente quella che prediligo e che mi dà più soddisfazione anche perchè il mio scarno corredo fotografico ben si adatta a scatti di questo genere. La varietà di
paesaggi presenti nella nostra penisola ed in generale sul globo rende possibile avere una enorme fucina di scorci e soggetti a disposizione. Personalmente, abitando a due passi dalle
dolomiti, credo di avere una grande fortuna che sfrutto comunque meno di quanto dovrei. Ora veniamo al punto: fotografare il paesaggio è tutt'altro che semplice. Ottenere scatti originali richiede preparazione, pazienza ed un minimo di conoscenza tecnica, anche se, come ho già ribadito e ribadirò spesso in futuro, la sensibilità ed il senso artistico personale fanno la differenza. In seguito cercherò di dare qualche indicazione per quanto riguarda i primi punti, per il resto...bè, sta a voi testare le vostre qualità.
Ottenere una buona foto di paesaggio è un'operazione che richiede qualche conoscenza tecnica ma soprattutto un grande amore per la natura e l'ambiente, la disponibilità ad immergersi e trascorrere alcune ore all'aria aperta allenando lo sguardo a cogliere composizioni e inquadrature particolari ed originali, anche in un luogo "banale".
La prima regola, valida per qualsiasi tipo di fotografia, ma fondamentale per quella paesaggistica, è saper gestire e inseguire la luce migliore. Mentre in uno studio essa può essere manipolata a seconda della necessità, nella natura si deve utilizzare quella presente e sfruttarne i cambiamenti. La peggior giornata per un fotografo paesaggista è probabilmente quella in cui il cielo è terso, senza nuvole ed il sole si trova alto all'orizzonte. La luce è dura e, nonostante si possa ottenere degli ottimi scatti anche con questa luce, essa non ci rende le cose facili. In questo caso a mio parere si deve cercare di includere meno cielo possibile oppure provare qualche scatto in completo controluce inserendo il sole nell'inquadratura (magari schermandolo parzialmente con un soggetto in primo piano). Questo potrebbe rompere la monotonia. In questi casi, se avete un filtro polarizzatore, usatelo: migliora la resa del cielo aumentandone il contrasto.
Gestire la luce
La luce migliore per la foto di paesaggio si ha nelle prime e nelle ultime ore del giorno quando il sole si trova vicino all'orizzonte, la temperatura della luce cambia repentinamente e dominano tonalità calde. Queste ore regalano il maggior effetto cromatico ed anche un paesaggio pochi minuti prima poco significativo, può assumere aspetti interessanti e "appetibili" al nostro obiettivo. Lo sforzo maggiore consiste nel trovarsi sul luogo che abbiamo deciso di immortalare ad ore inconsuete (tramonto ed alba), costringendoci ad alzarci di buon'ora o ad andare a dormire tardi. Cerchiamo di giungere sul luogo un pò prima che il sole sorga per studiare quali inquadrature siano le migliori. Inoltre si possono ottenere ottimi scatti anche poco prima dell'alba. Allo stesso modo, non andiamocene appena il tramonto sarà sceso all'orizzonte ma attendiamo e facciamo qualche scatto anche dopo, soprattutto se in cielo sono presenti delle nuvole che possono catturare la luce riflessa.
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Definizione, nitidezza e profondità
Dal punto di vista tecnico la fotografia paesaggisitica si dovrebbe distinguere per definizione, nitidezza e profondità. Per ottenere queste caratteristiche, oltre a possedere lenti di qualità, si dovrà impostare la fotocamera in maniera corretta. Utilizziamo quindi diaframmi chiusi per massimizzare la profondità di campo ed abbassiamo il più possibile l'ISO per ottenere la massima resa dei dettagli. Con questi accorgimenti potrebbe sorgere un problema di mosso in quanto i tempi di esposizione tendono ad allungarsi. Fondamentale risulta perciò possedere un cavalletto treppiede con cui stabilizzare la macchina. Scattiamo con l'autoscatto se non disponiamo la prolunga per lo scatto remoto: in tale maniera eviteremo vibrazioni dovute al click di scatto escludendo la possibilità di inserire del micromosso nell'immagine. Per quanto riguarda gli obiettivi, sicuramente quelli più efficaci per questo tipo di foto sono i grandangolari con cui riusciremo ad includere nell'inquadratura una porzione maggiore della scena che abbiamo davanti, catapultando l'osservatore all'interno dell'ambiente stesso. Con medie focali o teleobiettivi è possibile ottenere buoni scatti escludendo eventuali elementi di disturbo che con gli obiettivi grandangolari verrebbero inclusi nell'immagine. In questo caso si dovrà prestare molta attenzione ad eventuale mosso che potrà insorgere se utilizzeremo tempi di scatto troppo lenti.
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Primo piano e regola dei terzi
Per evitare che l'occhio si perda all'interno dello scatto è buona cosa inserire un primo piano forte negli scatti di paesaggio, che attiri l'attenzione senza però oscurare lo sfondo su cui l'occhio dovrà scorrere gradualmente, attirato da linee compositive adeguate. Le varie regole dei terzi e delle diagonali (di cui parlerò più approfonditamente prima o poi) possono aiutare e vanno di norma rispettate, sempre considerando che esistono le eccezioni.
Tornare nello stesso posto
La caratteristica principale del paesaggio è la sua mutevolezza. Ciò significa che lo scatto che facciamo oggi è completamente differente da quello che faremo domani. Questo è un grande vantaggio in quanto potremo tornare a fotografare lo stesso luogo decine e decine di volte e le immagini che porteremo a casa, se sapremo leggere e interpretare bene l'ambiente, saranno sempre differenti ed originali. Torniamo a scattare su uno stesso posto in stagioni differenti, prima di tutto perchè mano a mano che trascorriamo del tempo in un ambiente impariamo a conoscerlo e a trovare le inquadrature migliori e poi perchè ad ogni stagione corrisponde una atmosfera completamente differente.
Ottime fotografie paesaggistiche si ottengono sfruttando tutte le condizioni atmosferiche, quindi sole, pioggia, nuvole, nebbia, neve... sono tutti ottimi soggetti.
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Simmetrie ed elementi umani
Utilizziamo le simmetrie che la natura presenta per creare effetti ottici piacevoli che attirino l'attenzione e sperimentiamo il più possibile uscendo nei boschi, sulla costa, al lago, in montagna, in campagna, al mare... qualsiasi paesaggio merita di essere immortalato e nessuno di essi è banale, si deve soltanto riuscire a darne una interpretazione personale e soggettiva. Per avere qualche scatto differente proviamo ad inserire un elemento antropico nelle nostre inquadrature, cercando di farlo fondere nell'ambiente senza che esso prevarichi il paesaggio stesso.
Anche se la fotografia è un'arte e c'è chi ha più talento di altri, un costante "allenamento" permette di migliorare notevolmente e raggiungere buoni livelli anche senza avere "il dito caldo".
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