Questo articolo sulla fotografia naturalistica inaugura una nuova sezione del sito contenente alcuni
Tutorials di fotografia in cui cercherò di raccogliere e divulgare una serie di indicazioni tratte dalla mia (breve) esperienza in quest'ambito. Poichè spesso ho trovato molto utile per migliorare la qualità dei miei scatti i consigli ricevuti da semplici appassionati come me, credo sia interessante condividere le mie esperienze, riflessioni e conoscenze.
L'ambito a cui mi rivolgo è logicamente ristretto alla fotografia naturalistica in quanto è questo il settore a cui mi dedico e con cui mi diletto. Di seguito quindi farò una breve introduzione, cercando di definire e individuare il campo di applicazione della fotografia naturalistica, spiegando come cerco di affrontarla e quale siano le motivazioni che mi spingono a dedicarle una parte consistente del mio tempo libero.
Credo che la mia passione fotografica sia stata una naturale conseguenza della passione per montagna, sport, viaggi ed outdoor. La volontà di documentare e rendere testimoni amici e conoscenti delle bellezze che la Natura ci sa regalare mi hanno portato ad acquistare la fotocamera ed iniziare a premere sul pulsante di scatto in maniera sempre più frequente ma anche sempre più attenta e studiata. L'avvento della fotografia digitale infine, nonostante mi sia sempre ritenuto un romantico tradizionalista, ha permesso anche alla grande massa di fotoamatori di aumentare il proprio numero di scatti (i costi dello sviluppo e la obiettiva scomodità di gestione delle diapositive erano spesso un forte deterrente per molti appassionati, anche se custodisco gelosamente e con nostalgia le centinaia di dia scattate non molti anni fa) ed iniziare a gestire anche la postproduzione delle proprie immagini in camera oscura digitale con software dedicati.
Molte possono essere le definizioni e le visioni della fotografia naturalistica. A mio parere essa può essere considerata un sottoinsieme della fotografia di reportage (differente dalla
fotografia di viaggio) che, soprattutto in questi anni di forte impatto umano sugli ecosistemi e sui suoi abitanti, da una parte denuncia i repentini cambiamenti climatici e dall'altra esalta la bellezza e la forza dei
differenti ambienti che ci circondano.
La fotografia paesaggistica
Nella fotografia naturalistica in generale inoltre si possono individuare delle specifiche categorie che sono tra di esse ben distinte e comportano un approccio differente.
La
fotografia di paesaggio, quella a me più cara, si occupa di ritrarre gli ambienti e gli ecosistemi nel loro complesso o in qualche loro particolare suggestivo, dandone una visione generale o parziale, cercando comunque sempre di descrivere il luogo e l'atmosfera presente. Il paesaggio, anche se si fotografa lo stesso luogo, è ogni volta differente così come lo è l'interpretazione del nostro occhio che viene poi trasferita all'obiettivo. Un paesaggio risulterà completamente differente se ritratto in estate oppure in inverno ma anche se fotografiamo al sorgere del sole o durante il giorno. Differenti prospettive modificano uno stesso paesaggio così come diverse lenti ne danno visioni alterne. Per la sua vastità di scelte ed opportunità adoro la fotografia di paesaggio, in cui risulta spesso utile affidarsi ad
obiettivi grandangolari per avere prospettive globali più vaste possibile.
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La macro fotografia
Altra branca della fotografia naturalistica è la
macro-fotografia. Con questo termine si intende la ripresa di piccoli soggetti con forte ingrandimento. Non conosco gli esatti termini tecnici di definizione della macrofotografia ma solitamente la scala di ripresa parte da 1:1 per salire fino a valori di 5,6,10:1. Questo significa che il soggetto risulterà nello scatto di dimensioni pari o superiori a quelle reali. Per ottenere queste riprese è necessario disporre di
obiettivi macro specifici (o accessori particolari quali lenti addizionali, tubi di prolunga, soffietti...) che permettano la messa a fuoco del soggetto da distanze ridotte. Con tale fotografia è possibile ritrarre un mondo spesso sconosciuto che ad un occhio distratto e poco allenato sfugge: insetti, fiori, piccoli rettili o anfibi, particolari di oggetti, piante ed animali...
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La fotografia di animali
Un altro settore che interessa chi si occupa di fotografia naturalistica è la fotografia faunistica. Questa è dal mio punto di vista una delle più difficili ma allo stesso tempo soddisfacenti branche del settore. Fotografare animali nel loro contesto richiede buone conoscenze non solo delle tecniche fotografiche ma anche delle abitudini e dei comportamenti del soggetto che si andrà ad immortalare. Oltre a tali doti è richiesta molta pazienza (lunghe attese in capanni o appostamenti) e conoscenza dell'ecosistema in cui l'animale vive. Per questo tipo di scatti è necessario disporre di teleobiettivi di buona qualità ed affidarsi a volte a moltiplicatori di focale.
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Per ognuna di queste categorie di fotografia naturalistica vi sono criteri da seguire e regole da rispettare e di questo si parla in questa sezione del sito, ma in ogni caso credo che l'esperienza sul campo e la propensione artistica del fotografo facciano la differenza tra uno scatto normale (anche se perfetto tecnicamente) ed uno eccezionale.
Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico