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Da Lhasa a Kathmandu in bici: tutti gli hello del Tibet...
Scritto da Marco
1080 km percorsi in bici ad una quota media di 4500 mt. s.l.m quasi 11.000 mt di dislivello complessivi, 19 giorni consecutivi di pioggia… ma lo rifarei altre 100 volte.
Il progetto iniziale era di farlo in completa autonomia, ma la democrazia cinese non me lo ha permesso. In Tibet è obbligatorio avere una guida al seguito per poter viaggiare. Mi sono messo il cuore in pace e mi sono appoggiato a degli organizzatori Nepalesi di Kathmandu che sono stati fantastici.
Dopo tre giorni passati a girovagare per Thamel e Kathmandu in attesa di ottenere il visto abbiamo preso il volo per Lhasa. Lhasa è una città particolare dove si nota la netta separazione tra la parte tibetana, storica e bellissima, che si trova intorno al circuito del Jokang ed al Potala, e la parte moderna costruita dai cinesi che è una vera schifezza!!! Comunque non voglio dilungarmi sui comportamenti cinesi nei confronti dei tibetani perché potrei diventare volgare…
Finalmente partiamo in bicicletta da Lhasa in direzione sud lungo la Friendship Highway, ed usciti da Lhasa cominciano gli incontri con gli abitanti dell’altopiano, gente che vive di poco ma che ti cattura con sguardi profondi e sorrisi fantastici… Durante il tragitto abbiamo dormito in tenda in posti fantastici e sperduti, davanti al monastero di Rongbuk, ai piedi dell’Everest, che ci ha fatto l’onore di mostrarsi in tutta la sua maestosità, proprio nei giorni in cui lo siamo andati a trovare, vicino a passi da 5200 mt. di quota, dove gli unici esseri che incontravamo erano gli Yak ed i loro proprietari che si fermavano a guardarti come se fossi un alieno, o in hotel nelle principali citta che si trovano sul tragitto. Ma quando pedalando su una strada che scompare all’orizzonte con intorno soltanto pianure coltivate o utilizzate per il pascolo degli yak, ti sentivi chiamare da una voce squillante con un “hello”, il tuo sguardo cominciava a ruotare intorno a te alla ricerca di due piccoli occhi scurissimi, di un viso rotondo con le guance rosse screpolate da sole e freddo e di un bambino che ti correva incontro a perdifiato… quanti sono stati gli hello che ho sentito, avrei voluto fermarmi da tutti ma se lo avessi fatto a quest’ora sarei ancora in Tibet…
Marco, da grande appassionato delle due ruote e del cicloturismo, ha percorso di recente le strade dell'Armenia in bicicletta seguendo un itinerario davvero interessante...
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Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico