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Munda Biddi Bike Trail: in Australia in bicicletta con mio figlio
Il Munda Biddi Bike Trail è un percorso ciclabile non semplicissimo ma molto appagante: 1000 km nella natura da Mundaring (vicino a Perth) fino ad Albany, nella parte sud-occidentale dell'Australia meridionale. Fiori coloratissimi, animali vivaci, un sistema organizzatissimo di Hut per alloggiare al sicuro... una bellissima avventura affrontata assieme a Giacomo (il figlio).
In questo articolo
Munda Biddi Bike Trail: il sentiero attraverso la foresta
Munda Biddi è una parola aborigena che significa “sentiero attraverso la foresta”: l’ho imparata a Perth, dove mi trovavo nel dicembre 2012 e mi ha risuonato subito così bene che la voglia di entrare in quella foresta con la mia bici è stata immediata.
Pochi mesi dopo, il Munda Biddi Bike Trail veniva inaugurato e si presentava come il percorso bike offroad più lungo del pianeta. Più di 1000 chilometri per collegare Perth ad Albany, un percorso sfidante per chiunque, per le altissime dosi di “wilderness” con cui confrontarsi quotidianamente. Il Munda Biddi attraversa le foreste di eucalipti del Western Australia e lo fa senza mezzi termini: la continuità dell’immersione nei boschi e in aree remote è impressionante per un europeo, possono passare giorni senza incontrare umani o tracce di civiltà. L’itinerario, quasi interamente offroad, collega Mundaring (30 km da Perth) ad Albany e può essere percorso in entrambi i sensi. Il percorso si sviluppa in gran parte nelle foreste di eucalipto, in alcune aree campestri e, nella parte terminale, a ridosso dell’Oceano Indiano. La percorrenza classica è da nord a sud, con arrivo ad Albany. Per il rientro a Perth bisogna prenotare l’autobus di linea, con qualche giorno di anticipo. Il servizio è giornaliero e il ritorno avviene in mezza giornata ma i posti per le bici sono contingentati.
L’unico “comfort” che il Munda Biddi Bike Trail concede ai bikers sono le “Hut”, delle aree di campeggio libero distribuite strategicamente lungo il percorso che rendono l’itinerario accessibile anche a chi non è proprio un randonneur.
Con queste informazioni di base sono rientrata in Italia, mettendo tutto nel cassetto dei sogni. Finalmente, nel 2019 decido di pianificare e intraprendere il viaggio. Un'avventura che è iniziata molto prima di salire sull’aereo. Ho passato qualche mese a documentarmi sul percorso, a sbirciare sul web nei gruppi social, a leggere blog e recensioni. Un “passatempo” meticoloso che ho fatto con immenso piacere non tanto per ridurre le possibilità di imprevisti, ma semplicemente per iniziare a viaggiare molto prima di salire sui pedali!
Fino a oggi con la bici ho viaggiato tanto, ma il Munda Biddi è stato la mia prima esperienza “self-supporting” e così mi sono dovuta impratichire con tutte le malizie e i trucchi del mestiere, aiutata dal mio “bike guru”, un bikepacker esperto e romagnolo come me, che mi ha insegnato le buone pratiche del caso, dalla distribuzione ideale del bagaglio alla scelta del maccherone più idoneo in quanto a volume e tempo di cottura.
Finalmente il 2 novembre scorso sono partita per l’Australia e appena due giorni dopo il mio arrivo ero già sul Trail. Perth, dove sono atterrata, dista solamente 35 km dal northern terminus del Munda Biddi, nel piccolo villaggio di Mundaring. Avevo pianificato 14 tappe per raggiungere, in 1040 km, la cittadina di Albany.
Sul Munda Biddi Bike Trail con mio figlio
Ma la cosa più importante della vicenda non è ancora stata detta: ad aspettarmi a Perth c’era mio figlio Jack, pronto ad affiancarmi nel Munda Biddi con la sua MTB equipaggiata di tutto punto e con una fortissima motivazione a completare l’impresa. È stato il viaggio di famiglia più pazzo e ardito che potessimo inventarci, il nostro primo viaggio in bici assieme, un’esperienza speciale soprattutto perché vissuta da adulti, dopo tanti anni trascorsi dall’ultima vacanza comune. Jack vive a Perth dal 2011 e abbiamo cullato a lungo questa avventura che, soprattutto per lui - molto sportivo ma surfista più che ciclista - è stata una vera e propria impresa.
Nelle incognite e nella continue sorprese del “percorso attraverso la foresta” tra me e Jack sono riaffiorate antiche complicità, si è rafforzato il legame con scambi continui di fiducia reciproca e così si sono superate gli inevitabili inghippi e perplessità. Le difficoltà del Trail e i momenti di stupore hanno sprigionato un nuovo senso di coesione tra noi e una speciale energia mai provata prima. Per due settimane siamo stati soprattutto compagni di viaggio, i rapporti e i ruoli tradizionale di madre e figlio si sono sciolti in una voglia di collaborare somigliante più allo spirito di squadra che alla classica distribuzione dei compiti famigliari. Perth doveva essere raggiunta - e lo è stata - con tutta la gioia e l’energia che il Munda Biddi ci ha regalato.
Il Munda Biddi si svolge per lo più lungo piste forestali, con alcuni single trail e tratti di “pea gravel” (ghiaia grossa), dove si riesce a guidare abbastanza agevolmente anche con la bici a pieno carico. Più complicati sono alcuni brevi settori con sabbia, ma il percorso è ben pedalabile anche con la bici gravel in assetto bikepacking.
Munda Biddi Bike Trail: un'esperienza indimenticabile
Le cose che non dimentico e che a distanza di mesi sono ancora palpitanti e vive dentro di me:
- La sorpresa per aver sottostimato la durezza del percorso, soprattutto le prime tappe, piene di saliscendi incessanti da affrontare con una bici che all’inizio sembrava pesasse cento chili. Mi ci vorranno alcuni giorni per prenderci confidenza e ritrovare il piacere della guida…
- La sensazione di appartenere a una foresta sterminata e di essere benvoluta da tutti i suoi abitanti: gli uccelli che ci svegliavano all’alba con “concerti” diversi a ogni regione, canguri e wallaby in solitaria, in famiglia e in comunità. Emu e perchè no, rettili, ma soprattutto fiori! in tappeti colorati sempre più vasti ed energizzanti, man mano che avanzavamo verso il fresco del sud australiano.
- La dedizione degli australiani per lo sport e la convinta tutela che pongono verso le loro aree naturali. La simpatia che ci hanno dimostrato come sportivi e come italiani si è manifestata in mille modi, dalla condivisione di una birra all’invito a essere loro ospiti per la cena e la notte. Abbiamo pedalato e vissuto in un paese dove ancora “comanda la natura” e anche le relazioni umane hanno una reciprocità naturale! Anche questa è stata energia per compiere la nostra avventura.
- Il senso di riconoscenza e gratitudine che mi invade sempre alla fine di ogni viaggio... ma che qui è stato ancora più forte, perchè quest’esperienza è stata più di un viaggio.
Una riconoscenza che ho voluto condividere con Munda Biddi Trail Foundation, che ha ideato questo percorso, lo custodisce e aggiorna con grande efficienza e puntualità. Alla MBTF si devono gli aggiornamenti del percorso in caso di incendi programmati o altri imprevisti, immediatamente comunicati con informative in loco e su web. Senza la Fondazione il Munda Biddi Bike Trail sarebbe un’esperienza riservata a pochi australiani. Per una route cicloturistica avere un sostegno operativo così è essenziale, un esempio di progettualità anche per il cicloturismo in Italia, un modello di gestione da cui c’è tanto da imparare.
Anche da qui nasce la mia voglia di raccontare il nostro viaggio di famiglia in questo Munda Biddi Bike Trail, un po' per continuare a pedalarci dentro, un po' per diffondere la sua conoscenza nel mondo che più ci piace, quello dei viaggiatori a due ruote.
Puoi leggere un approfondimento della nostra avventura sul numero 0 di Impronte - Storie a pedali, abbonandoti a questo link.
- Donnelly River: A metà del Trail, in mezzo alla foresta degli eucalipti giganti appare sorprendentemente questo piccolissimo villaggio di casette di legno, che sembra uscito dal libro delle favole. La vita qui ruota attorno allo store-emporio ricavato nella vecchia stazione ferroviaria, dove potete trovare di tutto un po’, dalle mappe ai farmaci ma soprattutto ottime torte di giornata. Si possono gustare nel giardino, frequentato da canguri, emu e pappagalli che vi faranno buona compagnia.
- Tree top walk: Lungo il Trail tra Walpole e Denmark, la foresta ospita questo parco che ha un’attrazione molto particolare, ovvero un camminamento sospeso tra le cime degli alberi, per osservare la foresta anche da questo nuovo punto di vista. Vale la pena dare riposo alla bici per un’oretta e godersi questa insolita e area passeggiata.
- Biker’s Cafè: Anche in minuscoli villaggi si possono trovare questi bar a tema ciclistico, che testimoniano tutta la passione degli australiani per la bici e per lo sport. Uno su tutti, il MeloVelo Cafè a Nannup, dove potete avere anche il supporto di una piccola officina. Poi il Mrs Jones Cafè a Denmark, punto di ritrovo della comunità di bikers locali.
- Segnaletica: Il Munda Biddi è contrassegnato unicamente da piccole tabelle e paletti gialli con freccia blu, che indicano la direzione da seguire. Non esistono segnalazioni informative o di posizione, perciò oltre alla traccia gpx (che puoi scaricare in questo articolo) sono indispensabili le 9 mappe cartacee, con indicazioni su punti acqua, villaggi e altre informazioni molto utili.
- Allenamento: Nonostante le difficoltà tecniche contenute, il Munda Biddi non è per tutti e richiede un buon allenamento fisico e capacità di adattamento in un ambiente non pericoloso ma integralmente naturale. Mediamente, il Munda Biddi viene percorso in due settimane, le tappe più impegnative arrivano anche a 1000 m di dislivello.
- Sicurezza: Nonostante la fama di paese rischioso per via della sua fauna, non abbiamo incontrato pericoli evidenti lungo il percorso e, da blog e gruppi social, non risultano accaduti incidenti gravi. Abbiamo incontrato più volte serpenti lungo il Trail, ma con le dovute precauzioni non hanno causato pericoli reali. Per chi vuol stare super tranquillo ed eventualmente essere rintracciato e raggiunto rapidamente, è possibile noleggiare un “safety nut”, un rilevatore di posizione con segnale di allarme. L’Australia è la patria dell’outdoor e questi device si possono noleggiare in quasi tutti gli shop sportivi.
- Energia: Non sempre nelle Hut troverete campo per il cellulare, l’energia elettrica non è presente, perciò è bene avere con se il power bank. Per la parte cucina, ci siamo trovati molto bene con il fornelletto ad alocol, per non incorrere nel problema di trovare bombolette compatibili nei pochi store che si incontrano sul percorso.
- Camping: lungo il percorso si può campeggiare nelle 12 Munda Biddi Hut, dove sono a disposizione capanne di riparo e 2 mega tank da 5000 litri di acqua piovana. Le Hut sono gratuite, come possibilità aggiuntiva lungo il percorso si incontrano parchi con aree attrezzate o campeggi. Il consiglio è comunque di partire con una tenda, per precauzione e per non dover pedalare al buio in caso di ritardi.
- Acqua: Il rifornimento idrico quotidiano è basilare perchè in Australia i punti acqua scarseggiano. L’acqua che troverete nei mega tank delle Hut è da purificare, meglio con un filtro che con le pastiglie. La nostra dotazione idrica sul Trail è stata di 2 borracce da 700 ml e 2 da 500 ml a testa e una bottiglia aggiuntiva nel bagaglio, che portavamo a turno.
- Per l’energia muscolare sono stati molto comodi i chips di carne secca, molto comuni e venduti nei sacchetti come le patatine. Sono buonissimi, e altamente nutrienti, specie se sposati con una bella birra. In Western Australia con le birre sono molto creativi, ne troverete di ogni tipo e di qualità notevole. Se chiederete una “Radler” non capiranno, dovrete ordinare una “Shandy”.
- Steaks: In Australia il barbecue è una religione e la carne è mediamente di buonissima qualità, particolarmente quella bovina. Portarla con sé in trail è problematico, ma si può approfittare del transito in qualche piccolo villaggio e ordinare una bella “steak”. Si può provare anche la tipica bistecca di canguro, ma io proprio non ce l’ho fatta... Per contro, i vegani non avranno difficoltà, i cibi biologici sono molto diffusi in Australia.
- Vini e Birre: Quando passerete da Denmark, ricordate di essere in uno degli spot enologici più rinomati d’Australia. Qui c’è il miglior Riesling del continente e attorno al paese si trovano un gran numero di wineries. Una su tutte “Single File”, dove potete fare un percorso di degustazione memorabile. Vicino a Denmark c’è anche un ottimo birrificio, il “Boston Brewing”, dove troverete birre buonissime e molto particolari. Nel ristorante del birrificio, per tradizione, c’è il pizzaiolo italiano: se avete nostalgia di una buona pizza, questo è il posto giusto.
- Ostriche: Tutto il pesce crudo in Western Australia mi è piaciuto molto e la qualità media dei sushi bar è notevole. Ma quando arriverete ad Albany concedetevi le ostriche! Qui si trova l’unica “Oyster Farm” del Western Australia e le ostriche sono freschissime e piuttosto accessibili. Quale miglior modo per celebrare il nuovo status di finisher del Munda Biddi Bike Trail?
- Pianificazione: Il Trail è pianificabile anche da remoto grazie a una piattaforma web che calcola le distanze intermedie tra una Hut e l’altra e le relative altimetrie. È molto utile seguire anche il gruppo Facebook del Munda Biddi Bike Trail per avere riferimenti su equipaggiamenti, meteo stagionale e le impressioni dei bikers-on-trail. Nel gruppo vengono riportate anche notizie sulle variazioni di percorso, solitamente dovute ai “bushfire”, gli incendi programmati e a bassa intensità, molto praticati dai Vigili del Fuoco anche in Western Australia. I percorsi alternativi vengono anche tabellati in loco con prontezza grazie ai volontari di Munda Biddi Trail Foundation.
- Il già citato sito della Munda Biddi Trail Foundation (in inglese).
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Cristina Merloni
Romagnola purosangue, malata di sport fin dalla tenera età. Sono istruttrice di tennis, ho giocato a calcio femminile in serie C, praticato con continuità tutti gli sport di montagna estivi e invernali. La bici. in particolare la bike offroad, è stata un amore tardivo, ma la pratico con convinzione da più di vent’anni. Inizialmente agonista (MTB) ho pian piano virato verso la bici come strumento di viaggi, anche estremi o mixati con eventi agonistici. Di prima attività graphic designer, qualche anno fa ho conseguito il patentino di guida cicloturistica per progettare itinerari e network di percorsi nella mia Emilia Romagna.
Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico