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L'orso torna a San Romedio... solo turismo per la Val di Non?

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Lunedì, con un giorno di anticipo sulla data pubblicizzata, forse per evitare incursioni ambientaliste o di troppi curiosi, è arrivato all'area faunistica nei pressi del santuario di San Romedio in Val di Non, Bruno, un orso bruno dei Carpazi proveniente dal centro visite del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. Chi segue questo blog e soprattutto la nostra pagina facebook, sa quanto abbiamo a cuore la sorte degli orsi "trentini" ed in generale la sorte di questi maestosi animali che tanto rumore stanno provocando, nel bene e nel male, qui tra i nostri boschi. Lasciatemi allora fare alcune considerazioni sul ritorno dell'orso Bruno a San Romedio. 
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Personalmente ho accolto con grande positività e sono tutt'ora un sostenitore del progetto Life Ursus avviato ormai molti anni orsono (1996) in Trentino per la reintroduzione dell'orso bruno nel parco naturale Adamello Brenta, che sta portando ottimi risultati (il rapporto Orso della provincia di Trento 2012, da cui sono tratti i grafici qui sotto, dichiara un totale di almeno quarantatre orsi presenti sul territorio provinciale) nonostante l'accettazione sociale sia ai minimi storici dal suo avvio. Nell'ultimo anno sono state numerosissime le segnalazioni di avvistamenti ("clamoroso" è stato l'avvistamento di una mamma con tre cuccioli - di cui uno albino - sulla provinciale della valle dei laghi nella primavera scorsa) e incontri o scontri (due orsi, fratelli del "famoso" M13 ucciso in Svizzera pochi giorni orsono, sono morti in seguito a scontri con delle automobili): un mio collega un paio di giorni fa, in un'uscita di scialpinismo sulle Maddalene ha seguito per chilometri le enormi impronte sulla neve, segno del risveglio dell'orso.
Andamento popolazione orsi 2012 trentino
 
Insomma, la specie ha fatto ritorno sulle Alpi centrali e come è normale che sia, si disperde anche oltre i confini politici creati dall'uomo, ignaro delle diverse leggi e di conseguenza del diverso trattamento riservatogli: in Trentino sono normali e ormai frequenti le incursioni di esemplari alla ricerca di cibo (soprattutto in primavera, s'intende) in pollai o recinti di animali domestici: non per questo alle prime galline mangiate si imbraccia il fucile e si abbatte l'animale come accade oltralpe dove si agisce con ignoranza e superficialità soprattutto per ragioni politiche.
 
Orsi in Tentino, popolazione 2012
 
Tornando all'argomento di questo mio articolo, evitando approfondimenti relativi alla gestione politica della fauna selvatica che meriterebbe un post specifico, vediamo di analizzare il ritorno dell'orso nel recinto di San Romedio in Val di Non. Molte associazioni ambientaliste si sono schierate contro questo ritorno, etichettandolo come semplice promozione turistica del territorio e del santuario. Sicuramente la vicenda ha una forte valenza turistica per la valle e per il santuario di San Romedio dove è presente il recinto che ha ospitato per un breve periodo anche l'orsa Jurka, forse la più vivace e meno schiva tra le orse reintrodotte in Trentino. Dal mio punto di vista però si deve analizzare con obiettività la situazione del povero Bruno che è arrivato nel centro faunistico di San Romedio in questi giorni. Come detto, Bruno è un orso bruno dei Carpazi che nel 2001 venne sequestrato a Palestrina ad un uomo che lo teneva rinchiuso in un gabbiotto e che lo aveva acquistato illegalmente per farne un fenomeno da baraccone nelle fiere, assieme ad orsetti lavatori, una lince ed altri animali detenuti illegalmente e tenuti in un pessimo stato. Ormai oltre dieci anni fa l'orso venne affidato al parco nazionale d'Abruzzo che si prese la responsabilità e l'onere di gestire l'animale, sistemandolo nel centro visite di Pescasseroli, in un recinto di circa 400 metri quadrati. Lì, Bruno ha vissuto per oltre dieci anni in condizioni decisamente migliori di quelle a cui era abituato fin da cucciolo, quando venne strappato alla madre nella foresta dei Carpazi e venduto ad un personaggio che definire bestia potrebbe risultare offensivo per quest'ultima (la bestia, s'intende). Il trasferimento di Bruno nel recinto del Santuario di San Romedio va dunque visto, a mio parere, nell'ottica di un miglioramento nella qualità della vita dell'orso che godrà di uno spazio decisamente maggiore (il recinto è di circa un ettaro, venticinque volte più grande del suo precedente ricovero). E' vero, il Santuario di San Romedio si trova in un canyon piuttosto angusto e freddo d'inverno, ma l'orso non è di certo un animale da spiaggia! In definitiva il recinto di San Romedio a mio parere non è la sistemazione migliore in assoluto per Bruno, ma è la migliore in cui l'orso abbia mai vissuto... insomma, è come se Bruno fosse passato dal vivere recluso in una cella di isolamento per poi passare ad un monolocale e finire in un mini-appartamento: è vero, non è la villa singola con giardino e non è nemmeno la libertà che gli è stata negata, ma è comunque una sistemazione degna e piuttosto tranquilla. Ero quindi assolutamente contrario alla reclusione di Jurka nel recinto di San Romedio quando vi venne rinchiusa così come sono oggi favorevole al ritorno dell'orso a San Romedio, in virtù del miglioramento di sistemazione di cui l'orso stesso gioverà, portando certamente anche un riscontro turistico al Santuario ed in generale alla val di Non.
Chiaramente ogni opinione differente è ben accetta, nel rispetto di quelle altrui!
 
 
 
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Leo

ITA - Cicloviaggiatore lento con il pallino per la scrittura e la fotografia. Se non è in viaggio ama perdersi lungo i mille sentieri che solcano le splendide montagne del suo Trentino e dei dintorni del lago d'Iseo dove abita. Sia a piedi che in mountain bike. Eterno Peter Pan che ama realizzare i propri sogni senza lasciarli per troppo tempo nel cassetto, ha dedicato e dedica gran parte della vita al cicloturismo viaggiando in Europa, Asia, Sud America e Africa con Vero, compagna di viaggio e di vita e Nala.

EN - Slow cycle traveler with a passion for writing and photography. If he is not traveling, he loves to get lost along the thousands of paths that cross the splendid mountains of his Trentino and the surroundings of Lake Iseo where he lives. Both on foot and by mountain bike. Eternal Peter Pan who loves realizing his dreams without leaving them in the drawer for too long, has dedicated and dedicates a large part of his life to bicycle touring in Europe, Asia, South America and Africa with Vero, travel and life partner and Nala.