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Passo Tremalzo da Ledro e sentiero del Rinalt MTB
La salita al passo Tremalzo con panorami sul lago di Garda, tra le province di Trento e Brescia, è uno di quegli itinerari sempre verdi e di cui non ci stanca mai. Oggi ti propongo uno tra i giri MTB più classici, per anni teatro della gara Rampiledro, con partenza proprio dalle sponde del lago di Ledro in Trentino.
In questo articolo
MTB al passo Tremalzo da Ledro
Questo percorso super panoramico sul lago di Garda è uno dei giri mountain bike più classici dell’Alto Garda, con salite toste, sentieri divertenti e panorami inimitabili sul lago e sulle montagne nei suoi dintorni. La zona è un paradiso per la mountain bike e per il gravel e le opportunità di salita al passo sono svariate. Tra quelle in cui mi sono cimentato anche io si trova la salita, tostissima, dalla val di Pur con discesa a Leano dal passo Guil oppure il classicissimo anello bresciano da Vesio di Tremosine, fattibile anche in gravel.
Il tracciato che abbiamo deciso di seguire oggi invece è un classicissimo e ricalca il percorso di una gara MTB a cui, a cavallo tra gli anni '90 e 2000, ho partecipato svariate volte, la Rampiledro. Oggi questo itinerario è segnalato e fa parte della rete di itinerari MTB del Trentino: si tratta del n° 779 Tremalzo Big Tour, pedalato in senso orario e con la variante 779a Caset-Rinalt di cui ti darò conto più avanti. Se deciderai di seguire il percorso classico senza varianti, lo potrai fare anche con la bici gravel, sia nel senso da noi seguito, con discesa su asfalto, che in senso antiorario con salita asfaltata e discesa sterrata.
Dal lago di Ledro a Bocca dei Fortini
Si parte dal lago di Ledro, in Trentino. Gli amici Michi e Enzo hanno dormito nel loro van a Pur e per questo decidiamo di iniziare proprio da lì il percorso. Imbocchiamo subito la strada lungolago che torna a Molina di Ledro e prima di raggiungere il museo delle Palafitte, svoltiamo a destra in via dei Pastei. Già qui si trovano le indicazioni del percorso 779 che seguiremo, iniziando subito una salita impegnativa.
Dopo poche centinaia di metri l'asfalto si trasforma in cemento e il percorso inizia un caratteristico andamento a strappi nel bosco con rampe in cemento e tratti sterrati più respirabili.
Il primo valico che si raggiunge è Bocca dei Fortini, che segna anche l’ingresso nel parco dell’Alto Garda Bresciano. Tenendo la sinistra al bivio si imboccherebbe il sentiero verso Passo Guil, Passo Rocchetta e Pregasina mentre noi proseguiamo dritti.
Passo Nota e passo Tremalzo
La breve discesa conduce al passo Nota (1208 m) e al rifugio degli Alpini, ex caserma militare della finanza è del tutto illusoria. Infatti dopo una sosta per rifocillarci con una buona fetta di torta alle noci e riscaldarci davanti al caminetto acceso viste le inattese rigide temperature settembrine, l'ascesa riprende senza scampo. Da qui in avanti ci attendono i chilometri più spettacolari dell’intero anello.
La salita al passo Tremalzo infatti è una strada militare scavata nella roccia a picco sul lago di Garda che solca la val Marza, con panorami sempre meravigliosi e passaggi pirotecnici tra gallerie e tornanti stretti protetti da paracarri ormai consumati dal tempo. Il fondo è ghiaioso ma le pendenze restano costanti, senza eccedere ma senza nemmeno scendere sotto l'8-10%.
La strada sembra interminabile e la visione del tunnel sommitale (1850 m) che attraversa il corno della Marogna porta sempre un sentimento misto di orgoglio e liberazione. Appena oltrepassata la galleria, sulla destra si staglia la sagoma inaspettatamente aguzza del Caré Alto (3462 m) con quel che resta dei ghiacci perenni e più lontano il Monte Adamello (3539 m).
Bocca di Caset e trail del Rinalt
Due chilometri di veloce discesa sterrata conducono al rifugio Garda dove sale, dal lato trentino, la strada asfaltata. Se vuoi mangiare, ti suggerisco di procedere sull'asfalto per un chilometro circa e raggiungere il ristorante "Da Richetto", meno turistico e con servizio non da catena di montaggio.
Si segue la strada asfaltata in discesa per un paio di chilometri, prima di lasciarla raggiungere un tornante dove, sulla destra, si trovano le indicazioni per le varianti al percorso 779 che scenderebbe al lago d'Ampola dalla strada. Sia la variante 779a che la 779b seguono il sentiero che si inoltra nel bosco e poco più avanti si ricollega alla strada che sale verso Bocca di Caset. Un chilometro circa di risalita porta nei pressi di un’importante stazione di inanellamento degli uccelli nella riserva naturale delle alpi ledrensi.
Proprio qui si trovano le due alternative di discesa: noi scegliamo di evitare la val di Pur per proseguire verso la cima Rinalt sulle cui pendici scende un sentiero mai troppo tecnico ma in cui prestare attenzione per la presenza di radici e sassi. Ti suggerisco di prestare attenzione perché proprio distraendomi un attimo sono caduto su una roccia lussandomi un dito e rovinando un po' il finale di giornata.
Il trail, a parte possibili inconvenienti, prosegue divertente per un po' fino a raggiungere una strada forestale che scende verso Tiarno di Sopra ripida e velocissima. Giunti a valle si imbocca subito il percorso ciclabile tra il lago d'Ampola e il lago di Ledro per tornare sulle sponde di quest'ultimo, dove potrai fare un tuffo rinfrescante se la temperatura lo permetterà.
Da Pieve a Pur potrai seguire in parte la strada e in parte il sentiero ciclopedonale che costeggia il lago sulla sua sponda destra orografica per chiudere questo anello tra i più classici della zona.
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Leo
ITA - Cicloviaggiatore lento con il pallino per la scrittura e la fotografia. Se non è in viaggio ama perdersi lungo i mille sentieri che solcano le splendide montagne del suo Trentino e dei dintorni del lago d'Iseo dove abita. Sia a piedi che in mountain bike. Eterno Peter Pan che ama realizzare i propri sogni senza lasciarli per troppo tempo nel cassetto, ha dedicato e dedica gran parte della vita al cicloturismo viaggiando in Europa, Asia, Sud America e Africa con Vero, compagna di viaggio e di vita e Nala.
EN - Slow cycle traveler with a passion for writing and photography. If he is not traveling, he loves to get lost along the thousands of paths that cross the splendid mountains of his Trentino and the surroundings of Lake Iseo where he lives. Both on foot and by mountain bike. Eternal Peter Pan who loves realizing his dreams without leaving them in the drawer for too long, has dedicated and dedicates a large part of his life to bicycle touring in Europe, Asia, South America and Africa with Vero, travel and life partner and Nala.
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