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Viner VR 5.5...una MTB in viaggio
L'anello attorno a Bangkok è completato, il viaggio non è terminato ma i primi cinque mesi se ne sono andati, volati lungo gli oltre 6000km tra Thailandia, Laos e Cambogia. E' tempo di tirare qualche conclusione, seppure non definitiva...e da cosa partire se non dalla bicicletta che è stata la nostra casa per questo periodo e lo sarà ancora per un pò.
Questa mini-recensione è stata scritta dopo cinque mesi di viaggio durante il progetto Downwind. Se volete leggere il diario di viaggio, ecco qui tutti gli articoli dei nostri dieci mesi in bicicletta nel sud est asiatico
Come detto, la Viner VR 5.5 si è comportata egregiamente, risultando comoda e adeguata anche a percorrere lunghe distanze, restando in sella per molte ore. L'assetto decisamente più basso rispetto ad una bici da touring può essere il principale motivo per cui optare per quest'ultima nel caso di problemi alla schiena o per ottenere il massimo comfort sulle strade classiche ed asfaltate, ma nel nostro caso abbiamo tratto beneficio da esso lungo i molti chilometri (oltre 1000) di offroad su strade spesso martoriate dai monsoni. In questo caso molto utile è risultata anche la forcella ammortizzata Rock Shox Dart 3 dotata di dispositivo di blocco al manubrio.
La leggerezza della bici (13-14 kg circa), nonostante i freni a disco, ci ha permesso qualche lusso extra nel bagaglio. Le ruote da 26'' (il nostro modello è Fulcrum red metal 5) sono di gran lunga le più diffuse nel continente asiatico e questo ci ha permesso di trovare facilmente un raggio di ricambio quando l'ennesimo traforo nell'asfalto laotiano ne ha fatto cedere uno sotto il peso delle nostre borse (pur pedalando senza un raggio per circa 200km, la ruota Fulcrum non ha dato segno di essere scentrata se non minimamente).
I freni a disco (Shimano Alivio, così come tutto il gruppo) sono senza ombra di dubbio più performanti dei "vecchi" V-brake e ci hanno garantito tranquille e divertenti discese nel nord del Laos e della Thailandia. Un paio di pastiglie di scorta acquistate a casa (o in un negozio di una grande città thailandese) vi eviteranno ricerche a volte difficili e lunghe in Laos e Cambogia.
Le noti dolenti, giustificate, sono venute dai copertoni Kenda Small Block Eight, designati al puro fuoristrada e caduti oltre 30 volte dinnanzi alle sporchissime (vetri, chiodi, plastiche...) corsie d'emergenza delle strade asiatiche. Sono comunque resistiti per 7000 km e contiamo di farne ancora 400-500 in attesa dei "leggendari" Schwalbe Marathon.
Non ultimo è da considerare l'aspetto estetico che non pone paragoni tra una bici da trekking e la fotogenica Viner (quanti apprezzamenti e sguardi di ammirazione hanno ricevuto!) oltre ad un possibile utilizzo per gli appassionati mountain bikers anche al ritorno dal viaggio.
In conclusione gli aspetti positivi dell'utilizzo di una mountain bike Viner per uno scopo ben diverso da quello a cui essa è designata, sono di gran lunga superiori a quelli negativi e non possiamo che essere soddisfatti e ringraziare ancora una volta l'azienda pistoiese per la fornitura delle due VR 5.5.
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Leo
ITA - Cicloviaggiatore lento con il pallino per la scrittura e la fotografia. Se non è in viaggio ama perdersi lungo i mille sentieri che solcano le splendide montagne del suo Trentino e dei dintorni del lago d'Iseo dove abita. Sia a piedi che in mountain bike. Eterno Peter Pan che ama realizzare i propri sogni senza lasciarli per troppo tempo nel cassetto, ha dedicato e dedica gran parte della vita al cicloturismo viaggiando in Europa, Asia, Sud America e Africa con Vero, compagna di viaggio e di vita e Nala.
EN - Slow cycle traveler with a passion for writing and photography. If he is not traveling, he loves to get lost along the thousands of paths that cross the splendid mountains of his Trentino and the surroundings of Lake Iseo where he lives. Both on foot and by mountain bike. Eternal Peter Pan who loves realizing his dreams without leaving them in the drawer for too long, has dedicated and dedicates a large part of his life to bicycle touring in Europe, Asia, South America and Africa with Vero, travel and life partner and Nala.
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Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico