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Sacco a Pelo cicloturismo: recensione MicroTech 200 Bertoni
Il nostro viaggio in bici in Italia, attraverso gli Appennini, ci ha regalato splendide giornate ed altrettanto fantastiche nottate trascorse sotto un tetto di stelle. Abbiamo trascorso circa la metà delle notti campeggiando e per l'occasione avevamo con noi due sacco a pelo forniti da Bertoni Tende insieme alla tenda Tiger Mouth. Il modello di cui vi parlo in questa recensione è il sacco letto Microtech 200 Bertoni, rivelatosi perfetto per le nostre esigenze di viaggio autunnale. Di seguito ecco caratteristiche e comportamento dei sacchi a pelo utilizzati per #transitalia.
Se stai cercando un sacco a pelo leggero potrebbe interessarti la lista dei migliori sacchi a pelo estivi che abbiamo realizzato per aiutarti nella scelta
Caratteristiche sacco a pelo Microtech 200 Bertoni
Prima di entrare nel dettaglio del nostro utilizzo e della recensione del sacco a pelo, vediamo quali sono le sue caratteristiche, così come dichiarate da Bertoni Tende.
- Misure: 180cm + 30cm di cappuccio x 80 cm
- Materiale:
- Esterno: 100% polyestere micro diamond ripstop 260T
- Interno: 100% polyestere microfibra 230T
- Imbottitura: Dural Downlike 3M ™ microfibra del peso di 200 g/m2. - Peso: 0,95 kg (i nostri pesano 905g e 928g)
- Packing: 23 cm x 14 cm di diametro
- Custodia: sacco con cinghie di compressione
- Dotazioni di serie
- tasca portaoggetti
- tasca portadocumenti
- 2 cursori a 2 vie
- velcro di sicurezza
- coprilampo imbottita
- sistema antinceppamento lampo
- gancio appendisacco
- custodia con coulisse per una chiusura più rapida - Temperature d'uso
- Comfort: +6,3°C
- Limit Comfort: +1,5°C
- Extreme: -13,7°C - Prezzo di listino: 59,50 €
Il Microtech 200 sul campo
Dopo aver elencato le caratteristiche tecniche del sacco a pelo Bertoni, vediamo di entrare nel dettaglio e raccontare un po' qual è stato il nostro utilizzo e come si è comportato il Microtech 200 sul campo.
Prima di farlo però vediamo il contesto nel quale abbiamo utilizzato il sacco a pelo Microtech 200: un viaggio in bici sugli Appennini in ottobre, con temperature che nella prima parte dell'avventura si sono tenute sopra la media stagionale aggirandosi attorno ai 20-25°C di giorno e 15-17°C di notte e che nella seconda parte sono scese bruscamente. Ci è capitato di dormire in quota con 4-5°C. Abbiamo dormito in tenda (Tiger Mouth, sempre di Bertoni Tende) e per isolarci dal suolo avevo a disposizione un materassino autogonfiante della McKinley di 2,5cm di spessore in poliestere.
Abbiamo sfruttato il sacco a pelo già nel primo giorno di viaggio quando ci siamo fermati a Ferrara nel campeggio cittadino per la notte dopo una giornata trascorsa tra trasferimento in treno e pedalata da Mirandola alla città estense. L'inizio ottobre di questo 2014 è stato un po' particolare, con temperature sopra la media e sole splendente.
Questo ci ha agevolato e nella tenda a Ferrara, con 15-17°C di notte, abbiamo dormito in mutande e maglietta ma dopo poco avevamo già caldo. In questo caso è risultato comodo aprire i due sacchi a pelo che, grazie alla conformazione rettangolare con cerniera su due lati, possono essere utilizzati come coperta. Tale caratteristica è sicuramente un vantaggio rispetto ad una conformazione a mummia, nelle occasioni in cui si raggiungono temperature un po' più alte, mentre porta ad una dispersione maggiore del calore, soprattutto nella zona dei piedi, nel caso di temperature rigide.
Nelle notti appenniniche non siamo stati sempre così fortunati: sul monte Fumaiolo, non distante dalle sorgenti del Tevere, a 1200 m di quota, le temperature erano decisamente più in linea con il periodo così come durante la splendida nottata trascorsa a Pettino, nell'Appennino umbro sopra Spoleto. In queste occasioni i termometri sono scesi intorno ai 3-4°C, con molta umidità.
Il nostro atteggiamento in questo caso è chiaramente stato diverso! Il sacco a pelo è rimasto chiuso e noi ci siamo infilati con un paio di calzini pesanti ai piedi, una calzamaglia leggera ed una maglietta. La temperatura era vicina a quella di limit comfort ed effettivamente a metà nottata ho stretto il cappuccio con il cordino apposito per evitare di avere spifferi. Le notti sono trascorse piuttosto al caldo anche se personalmente ho sofferto un po' di umidità alla schiena che mi ha fatto svegliare di tanto in tanto... tutto sommato più che accettabile per le condizioni in cui ci siamo trovati.
Pro e contro del sacco letto Microtech 200
In definitiva il mio giudizio è più che positivo: il sacco a pelo Microtech 200 Bertoni è un sacco a pelo tre stagioni, che pesa poco ed è perfetto per chi pratica cicloturismo, anche in periodi dell'anno diversi dall'estate. Per persone alte intorno a 1,75 m come me è più che abbondante, cosa che ne causa una maggior dispersione di calore accentuata anche dalla geometria rettangolare.
Viceversa però ha il vantaggio di poter essere aperto; vista la generosa larghezza alle spalle è comodo ed ha il cappuccio che avvolge bene la testa. La tasca interna in alto all'angolo è utile e permette di infilarci le chiavi del lucchetto delle bicicletta, per esempio, o comunque oggetti che volete restino il più vicino possibile a voi.
Le temperature dichiarate sono piuttosto affidabili, forse appena appena alte rispetto alla realtà: sotto i 4-5°C si dorme ancora, se la temperatura scende a segni negativi dovrete assicurarvi di infilarvi nel sacco a pelo ben vestiti! In ogni caso con quel peso e prezzo, restando su sacchi a pelo sintetici e non in piuma, fa più che egregiamente il suo lavoro.
Il packing è davvero minimo e questo per un cicloturista o cicloviaggiatore conta molto, la custodia con le cinghie di compressione permette di raggiungere dimensioni davvero ridotte. Le finiture non sono curate come nel caso di sacchi a pelo di altre aziende più rinomate ma il prezzo di prodotti di queste ultime è decisamente più alto.
E voi? Avete provato il Microtech 200 Bertoni? Diteci la vostra qui sotto...
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Leo
ITA - Cicloviaggiatore lento con il pallino per la scrittura e la fotografia. Se non è in viaggio ama perdersi lungo i mille sentieri che solcano le splendide montagne del suo Trentino e dei dintorni del lago d'Iseo dove abita. Sia a piedi che in mountain bike. Eterno Peter Pan che ama realizzare i propri sogni senza lasciarli per troppo tempo nel cassetto, ha dedicato e dedica gran parte della vita al cicloturismo viaggiando in Europa, Asia, Sud America e Africa con Vero, compagna di viaggio e di vita e Nala.
EN - Slow cycle traveler with a passion for writing and photography. If he is not traveling, he loves to get lost along the thousands of paths that cross the splendid mountains of his Trentino and the surroundings of Lake Iseo where he lives. Both on foot and by mountain bike. Eternal Peter Pan who loves realizing his dreams without leaving them in the drawer for too long, has dedicated and dedicates a large part of his life to bicycle touring in Europe, Asia, South America and Africa with Vero, travel and life partner and Nala.
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Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico