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San Lorenzo in Banale, Lago di Nembia e l'antica strada romana in MTB
Dati tecnici
Banale in MTB | Trentino
Partenza/Arrivo | San Lorenzo in Banale |
Tempo | 2 ore circa |
Dislivello | 370 m circa |
Lunghezza | 14 km circa |
Tipologia di strada |
70% asfalto
30% sterrato/single trail
|
Difficoltà | |
Panorama |
In questo articolo
Le viuzze attraversano San Lorenzo in Banale raggiungendo rapide la strada statale 421, la via principale di collegamento tra la località, il lago di Nembia e Molveno, sull'omonimo bacino.
Si sale, ma dolcemente e il traffico è quasi inesistente. In lontananza il buco nero di una galleria fa la sua apparizione allarmandomi. Attraversare una galleria ancora utilizzata dal traffico veicolare in bicicletta non è un'esperienza particolarmente piacevole, vero?
Per fortuna i miei pensieri negativi vengono presto interrotti: la vecchia strada lascia la statale per seguirla parallela a quest'ultima, a strapiombo sulla valle.
Radici, sassi ricordo di vecchie frane, erba... la Natura stà riprendendo il controllo di questa lingua di asfalto sbiadito la cui costruzione risale al 1921.
Niente si muove, solo le nuvole in cielo appaiono sempre più minacciose, nulla più. La ruota della mountain bike scorre sui dossetti naturali mostrandomi panorami davvero piacevoli. Una galleria scavata nella roccia e poi modernizzata mi conduce di nuovo sulla statale, la vecchia strada finisce qui.
I cartelli del Dolomiti Brenta Bike, un tracciato per mountain bike a dir poco favoloso, puntano verso Molveno, ma l'itinerario ciclabile da seguire è il B 3.11 (DossDeLaCros Trail bike tour) e prosegue in altra direzione...
Il lago di Nembia
Nato da una frana oltre 3000 anni fa, il lago di Nembia nel 1953 fu completamente prosciugato. In epoca recente il laghetto è stato riportato all'antico splendore e oggi vanta una flora variegata e la presenza, anche grazie alla vicinanza con il Parco Naturale Adamello Brenta, di numerosi specie animali.
Il lago e i dintorni sono attraversati da un interessante percorso didattico che consiglio di seguire se avete un po' di tempo a disposizione.
Il bivio per Deggia è poche decine di metri prima del sentiero che permette l'accesso al lago e, prima di continuare lungo il nostro itinerario, una deviazione fino a Nembia è d'obbligo. Appena oltre il parcheggio dell'albergo si imbocca un sentiero stretto e in leggera discesa: in poche pedalate si giunge alla spiaggetta lungolago. Un ponte sinuoso attraversa uno spicchio d'acqua regalando prospettive diverse. In questo luogo tranquillo e silenzioso (un po' meno forse nei fine settimana estivi), non è difficile imbattersi in qualche volatile curioso.
Per riprendere il tracciato B3.11 bisogna tornare indietro di qualche metro fino al bivio asfaltato incontrato lungo la statale proveniente da San Lorenzo in Banale. La strada incontra quasi subito un sentiero dove un cartello non lascia dubbi: Deggia 1,7 km, Moline di Deggia 2,5 km.
Aprite la forcella e iniziate il divertente e, in certi tratti, impegnativo sentiero che scende verso Deggia. Il single trail si inoltra nella vegetazione mettendo alla prova la concentrazione e le abilità tecniche del biker.
Deggia, Moline di Deggia e il mondo che si è spostato
E' incredibile pensare che Deggia e Moline contassero addirittura 124 abitanti nel 1898.
Oggi, nel silenzio che le avvolge, solo qualche sporadico nostalgico e alcuni vacanzieri scelgono queste minuscole località per trascorrervi del tempo, l'antico splendore è svanito con gli anni.
Scampati ad un'epidemia di colera che sconvolse gran parte del Trentino provocando migliaia di morti, gli abitanti del luogo, negli anni successivi al 1858, eressero un santuario dedicandolo alla Madonna del Caravaggio come segno di riconoscenza. L'antica strada romana che attraversa Deggia e Moline permetteva di raggiungere le Giudicarie da Trento anche durante i periodi di piena dell'Adige o in caso di guerre e i due paesi, nel loro piccolo, prosperavano... poi lo sviluppo commerciale e turistico fece dimenticare questa via di comunicazione aprendone di nuove.
Deggia si trova a 619 metri di altitudine, a meno di 5 km da San Lorenzo in Banale. Moline, poco più avanti, è adagiata sul torrente Bondai attraversato dalla strada romana ciottolata. La scritta Osteria su una casa grigia appena oltre il rivolo mi trasmette una grande malinconia anche se, subito dopo, noto sull'edificio apparentemente abbandonato, un vaso abbellito da fiori rosa.
Dal Bondai inizia la salita verso San Lorenzo in Banale che nel bosco lentamente fa guadagnare quota.
L'ingresso a San Lorenzo avviene dalla parte opposta all'inizio dell'itinerario ciclabile ma questo borgo non è grande e perdere la strada vi risulterà impossibile.
Dove dormire: per trascorrere qualche giorno in zona ed esplorare al meglio i sentieri del Banale in MTB potete alloggiare al Garnì Lilly, un posto molto accogliente a gestione familiare fornito di ricovero bici.
Se vi trovate nella zona di Comano dedicate qualche giorno a visitarne i borghi e i luoghi più caratteristici in bicicletta: salite in Val d'Algone seguendo il leggendario Dolomiti di Brenta Bike o cimentatevi nel più tranquillo, ma non meno suggestivo itinerario del Passo della Morte! Per trovare altri percorsi nella zona di Comano Terme potete accedere alla sezione dedicata agli itinerari in MTB del sito ufficiale dell'azienda del turismo locale dove troverete anche i Bike Hotels presenti in zona.
Per altri percorsi in tutto il nord e centro Italia consultate la mappa degli itinerari in mountain bike, in costante aggiornamento.
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Vero
ITA - Correva l'anno 1983 quando ha sorriso per la prima volta alla luce del sole estivo. Da sempre col pallino per l'avventura, ha avuto la fortuna di girare l'Europa e l'Italia con i genitori e poi, per la maturità, si è regalata un viaggio in 2 cavalli da Milano verso la Russia. Al momento giusto ha mollato il lavoro senza alcun rimpianto per volare in Nuova Zelanda dove ha viaggiato per cinque mesi in solitaria. Nel 2007 ha provato per la prima volta l'esperienza di un viaggio in bici e, da quel momento, non ne ha potuto più fare a meno... così, dopo alcune brevi esperienze in Europa, nel 2010 è partita con Leo per un lungo viaggio in bicicletta nel Sud Est asiatico, la prima vera grande avventura insieme! All'Asia sono seguite le Ande, il Marocco, il Sudafrica-Lesotho e #noplansjourney. Se non è in viaggio, vive sul lago d'Iseo! Carpediem e buone pedalate!
EN - It was 1983 when he smiled for the first time in the summer sunlight. Always with a passion for adventure, she had the good fortune to travel around Europe and Italy with her parents and then, for maturity, she took a trip in 2 horses from Milan to Russia. At the right moment he quit his job with no regrets to fly to New Zealand where he traveled for five months alone. In 2007 she tried the experience of a bike trip for the first time and, from that moment on, she couldn't do without it ... so, after some short experiences in Europe, in 2010 she left with Leo for a long cycling trip in South East Asia, the first real great adventure together! Asia was followed by the Andes, Morocco, South Africa-Lesotho and #noplansjourney. If he's not traveling, he lives on Lake Iseo! Carpediem and have good rides!
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Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico