Un itinerario alla testa della Val Genova con spettacolari paesaggi e visioni sul ghiacciaio dell'Adamello. La Val di Genova appartiene al comprensorio del gruppo Adamello-Presanella ed è ancora una delle zone più selvagge del Trentino; una vallata di quasi 18 km che si dirama dalla Val Rendena. Deve la sua fama alla numerose cascate che dopo un bel temporale si scagliano giù veloci e senza timore dalle montagne che contornano la valle stessa, in particolare è conosciuta grazie alle cascate Nardis.
Da Trento imbocchiamo la SS45bis fino in località Sarche dove svolteremo a destra verso Tione di Trento. Svoltando nuovamente a destra nel paese, entreremo in val Rendena. Oltrepassato il centro di Pinzolo raggiungiamo Carisolo dove seguiremo le indicazioni a sinistra per la Val di Genova che percorreremo fino in fondo (malga Sadole). Circa 80 km (1h e mezzo).
Giunti a circa 2100 m si esce finalmente dal bosco e, dirigendosi ad ovest, la vista può spaziare sulla Vedretta della Lobbia che fa parte dell'immenso ghiacciaio dell'Adamello, uno spettacolo naturale impedibile. Il sentiero continua a salire con pendenze meno rigide e a tratti con corde di sicurezza. Con il primo freddo è incredibile vedere le numerose cascate, pochi giorni prima cosi vispe e rigonfie d'acqua, già ghiacciate ed immobili come striature bianche naturali delle montagne. Lungo il tracciato è addirittura gia possibile imbattersi in minacciose stalattiti di ghiaccio e ruscelli completamente gelati. Mi raccomando: guardatevi attorno con attenzione perché la zona è frequentata da stambecchi e camosci e potreste essere fortunati ,proprio come noi, nell'avvistare uno di questi favolosi animali saltellare, senza alcuno sforzo, da uno sperone roccioso ad un altro. La marcia prosegue sempre più semplice finché non si raggiunge la deviazione per un piccolo cimitero militare della prima guerra mondiale e, continuando a percorrere il sentiero principale si giunge in breve tempo ad una panoramica chiesetta e poco dopo al Rifugio Mandron Città di Trento a 2449 m di quota.
Il rifugio è dotato anche di un rinnovato locale invernale per chi si volesse fermare una notte o più anche fuori stagione.
Poco sottostanti al rifugio, si intravedono i fiabeschi Laghi di Mandron che con le prime ghiacciate assumono delle tonalità di colori veramente speciali: dal bianco neve all'azzurrino grigiastro dell'acqua gelida. Si raggiungono in 5 minuti dal rifugio avventurandosi su un'improvvisato e lungo ponticello composto da due assi di legno che permette l'intero attraversamento di uno dei laghetti. Eccoci, finalmente, al cospetto della Vedretta del Mandron, delle Lobbie e del Dosson di Genova dove ogni appassionato di fotografia potrà sfogare il proprio istinto creativo, giocando con la luce ed i colori.
Trekking nell'Adamello abbastanza impegnativo soprattutto durante la prima parte. Non eccessivamente lungo e con un pò di allenamento è percorribile con calma anche dai meno in forma. Sconsigliato per i bambini nel periodo autunnale e primaverile causa certi tratti un pò esposti, soggetti a gelate e perciò scivolosi.
Per chi avesse esperienza o si volesse affidare ad una guida alpina, un giro di gran soddisfazione di un paio di giorni è quello che raggiunge il rifugio Ai Caduti dell'Adamello (dove eventualmente dormire) percorrendo il sentiero "Matarot" dalla malga Bedole per poi attraversare il ghiacciaio fino a giungere al rifugio Mandron e scendere dal percorso qui descritto. In questo caso è necessaria anche l'attrezzatura per il ghiacciaio oltre a una buona esperienza in montagna.
Il percorso qui descritto parte dalla Val Genova, uno dei luoghi più belli dell'Adamello. Spesso abbiamo visitato questa vallata descrivendo percorsi come il trekking al lago Lares o la passeggiata di fondovalle. Per scoprire altri trekking sulle Dolomiti potete consultare la mappa degli itinerari.
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