Era il 1 ottobre 2010 quando raggiungemmo a bordo di un furgoncino, l'aeroporto de Il Cairo per decollare alla volta di Bangkok.
Una sosta di soli tre giorni a Il Cairo per vivere il traffico sregolato egiziano che da piazza Tahrir costeggia il Nilo addentrandosi per le vie del centro storico fino al bazar di Khàn al-Khalìlì. La sera, dopo l'arsura del pomeriggio, centinaia di persone si riversano in strada per godersi la fresca brezza che durante certe notti spira dal deserto portando refrigerio e sollievo agli abitanti della città più popolosa d'Africa. Un popolo intraprendente quello egizio, curioso ed esuberante, ma comunque un popolo pacifico. Ora è il caos...sono passati solo quattro mesi da quella corsa sfrenata in aeroporto fra clacson e derapate improvvise, quando scaricammo le nostre bici dal veicolo di un gentile tassista dal volto solare e dai modi pacati, un sorriso permeato di reale gratitudine per averlo scelto come nostro driver per quella mezzora nel buio della capitale.
I militari, le forze dell'ordine ora hanno perso il controllo, hanno paura di questa folla esasperata dai sopprusi e dalle ingiustizie perpetrate per anni, dalla povertà così diffusa e dalla ricchezza del paese, in mano solo a pochi privilegiati! Gli Egiziani sono scesi in piazza per chiedere cambiamenti, per ottenere cambiamenti ed è scoppiata la violenza.
Speriamo che questo paese così ricco di tesori storici e naturalistici possa ritornare presto sulla via della giustizia e della pace...
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