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Wat Phra Kaew a Bangkok
Downwind Photographers
 
 
Dormiamo un sonno quieto e riposante dimenticandoci del lungo volo del giorno precedente. Apriamo gli occhi che sono già le 10 e il cielo è velato e grigio. Optiamo per visitare qualche tempio, i più interessanti sembrano essere il Wat Pho ed il Wat Phra Kaew. Ci incamminiamo lungo Samsen Road, ma veniamo immediatamente fermati da un thailandese alquanto chiacchierone: nel suo inglese maccheronico cerca di spiegarci qualcosa che non afferriamo totalmente. "Tuk tuk 20 baht, tuk tuk 20 baht", rispondiamo cordialmente che preferiamo camminare, ma lo strano individuo non si arrende: "Today promotion, 20 baht 20 baht". Quasi a trovare riscontro delle proprie affermazioni, giunge un tuk tuk coloratissimo e il driver inizia anch'egli a sostenere che un giro costa solo 20 baht. Siamo un po' scettici, forse perchè siamo appena stati a Il Cairo, dove ognuno tira esclusivamente l'acqua al proprio mulino a costo di imbrogliare i turisti e i viaggiatori creduloni. Dopo un buon quarto d'ora ci facciamo convincere e saliamo a bordo di questo trabiccolo instabile lanciandoci a tutta velocità nel bel mezzo del traffico cittadino. A quanto capiamo ieri è stato l'anniversario della nascita del buddismo ed oggi parecchi templi sono gratuiti!

Diamo carta bianca all'autista che ci conduce per le vie di Bangkok conosciute come le proprie tasche. La prima tappa è lo standing Buddha, un'altissima statua dorata, quasi 45 metri, davanti alla quale i fedeli pregano e lasciano ornamentali collane di fiori freschi. Seguono il Marble temple e il tempio del Lucky Buddha. Fra una visita e l'altra l'allegro autista di tuk tuk ci conduce in due differenti shops dove fanno abiti su misura e in un ufficio Tat (Turism authority of Thailand) per la promozione turistica della Thailandia dove gli addetti aiutano i turisti meno esperti prenotando le accomodations e le visite guidate e dove anche la cartina della città è venduta a caro prezzo. Siamo un po' scocciati, ma ci viene spiegato che per ogni sosta programmata, viene concesso un buono da 200 baht al conducente, mica male direi! Finalmente comprendiamo il costo irrisorio della corsa del tuk tuk governativo, altro che 20 baht, ben 620! Nei tre giorni trascorsi in città, decidiamo di recarci anche presso gli altri complessi di templi più interessanti ed importanti. Per completare una visita ci si impiega circa mezza giornata e, mentre il Wat Pho costa solo 50 baht, l'entrata al Wat Phra Kaew richiedo la spesa di ben 350 baht, ma ne vale veramente la pena. A pranzo e a cena continuiamo le nostre degustazioni culinarie di cibo thailandese e mi stupisco di come tanti ingredienti così apparentemente inavvicinabili in un piatto, possano invece coesistere attribuendo alla pietanza un gusto esotico. Per esempio le salse thai usate per cuocere i piatti: ginger e funghi, peperoncini e aglio, basilico e chili, tutte decisamente deliziose, per non parlare dei frutti stranissimi che vengono spremuti per ottenere gustosi succhi o frullati, il tutto a costo minimo! Il riso e i pad thai vengono usati al posto del pane e sono anche presenti un po' in tutti i piatti. Ogni bancarella, ogni cuoca o cuoco ha i propri trucchi da mettere in gioco per cucinare la pietanza nel modo più appetitoso.

E' la stagione monsonica ed ogni giorno ad un'ora diversa, il cielo si annuvola minaccioso e, per almeno mezzora, una fitta pioggia copiosa cade sulla città e gli abitanti si fermano, ad osservare, a chiacchierare, a lavorare (ma al coperto!). Noi ci siamo accorti involontariamente della quantità di acqua che investe la città durante ogni pioggia, infatti, un pomeriggio, trovandoci comodamente sdraiati nella nostra stanzetta d'ostello a riposare, ha iniziato a filtrare acqua dal tetto direttamente su uno dei nostri materassi. La ricerca di una bottiglia per contenere la caduta folle del liquido è stata ardua, ma alla fine ci ha aiutato a non bagnare tutto. Gli odori sono così differenti dai nostri e i colori sembrano quasi più vivaci soprattutto quando le luci si accendono e la città rivive una seconda volta in notturna. I motorini sono il mezzo di trasporto più utilizzato sia in città con i tuk tuk, sia nelle aree rurali con i pick up e raramente trasportano solo una persona, la maggior parte di questi ciclomotori riescono a portarne anche tre o in certi casi addirittura quattro e tutti senza casco!!!L'esistenza ha ritmi dettati dalla luce (dalle 6 a.m. alle 6 p.m.) e dalle stagioni un po' come da noi, ma in maniera più evidente. Girando per Bangkok capiterà di vedere grosse nuvole di vapore salire da larghe pentole frigolanti, monaci in sarong, scalzi e sovrappensiero ed instabili motorini caricati con tre ceste di verdura fresca, solo Siddharta Gautama sà come facciano a non ribaltarsi!!!

Questo articolo fa parte del diario di viaggio tenuto in diretta del progetto Downwind. Se volete leggere le altre puntate, ecco qui tutti gli articoli dei nostri dieci mesi in bicicletta nel sud est asiatico

 
 
 
Ultima modifica: 16 Giugno 2024
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Vero

Correva l'anno 1983: anch'io vidi per la prima volta la luce del sole estivo e sorrisi.  Nel 2007 ho provato per la prima volta l'esperienza di un'avventura a due ruote e, da quel momento, non ne ho potuto più fare a meno... nel 2010 sono partita con Leo per un lungo viaggio in bicicletta nel Sud Est asiatico, la nostra prima vera grande avventura insieme! All'Asia sono seguite le Ande, il Marocco, Il Sudafrica e Lesotho... e il #noplansjourney...

Se non siamo in viaggio, viviamo sul lago d'Iseo!

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