Sentirsi catapultati in due epoche differenti nella stessa giornata è una cosa piuttosto rara e allo stesso tempo bizzarra; eppure è ciò che capita sui colli piacentini in bici! La rocca viscontea di Castell'Arquato e i resti romani di Veleia ubicati tra le dolci colline a sud del capoluogo di provincia fanno da sfondo a questo piacevole giro ad anello in bici attraverso le valli d'Arda e Chero.
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Colli piacentini in bici: la Val d'Arda e Castell'Arquato
Il percorso ad anello tra i colli piacentini ha inizio in una località nota per le sue architetture secolari: Castell'Arquato (224 m), cittadella fortificata di origine medievale le cui mura merlate custodiscono un gioiello fatto di palazzi, abitazioni in pietra, vie lastricate e un'ampia piazza, punto cardine di rievocazioni storiche a cadenza annuale.
Lasciata questa località, tanto attraente da renderla appetibile ai viaggiatori a pedali che vogliano compiere il Tour dei Castelli del Ducato di Parma e Piacenza in bici e visitare uno dei borghi più belli d'Italia, si comincia a pedalare per tre chilometri pianeggianti lungo la trafficata strada provinciale che si inoltra nella val d'Arda a fianco del torrente omonimo. Ci si sta spingendo verso le prime colline e conseguentemente sulle prime salite di questo giro sui colli piacentini in bici. Attraversato il paese di Lugagnano (229 m), sede della Riserva naturale geologica del Piacenziano, si prosegue seguendo le indicazioni per Veleia. Da questo punto in poi il traffico magicamente sparirà!
Un salto a Veleia Romana
Dopo l'incrocio la strada si restringe e prosegue in salita verso sud. La vegetazione, sempre rada, permette di apprezzare il panorama sulle dolci colline piacentine. Sul crinale, tra strappi più o meno accentuati e tratti più abbordabili, si giunge a un bivio: si gira a destra per cominciare la prima serie di saliscendi tanto tipici sugli Appennini. Si scende in una piccola valletta e si risale verso Vicanino, in un ambiente agreste molto rilassante, con campi coltivati sparsi ovunque. Proseguendo sulla strada principale e trascurando ogni bivio si giunge a uno scollinamento, oltre il quale si entra in val Chero, punto in cui svetta il particolare campanile di Rustigazzo.
Manca qualche centinaio di metri in discesa su questo tour dei colli piacentini per raggiungere Veleia Romana (460 m), una delle più importanti testimonianze archeologiche dell'Italia settentrionale. Bastano davvero pochissimi spiccioli per camminare all'interno di quello che fu un insediamento ligure trasformato in municipium romano nel I secolo a.C. Attraverso una ripresa aerea effettuata con un drone, chiaramente chiedendo il permesso ai custodi, si percepisce l'estensione di questo complesso e di tutte le sue parti. (Veleia Romana orari 2021: mercoledì e sabato dalle 13.30 alle 18.30).
La scoperta fortuita di alcuni frammenti di bronzo recanti delle iscrizioni avvenuta nel 1747 destò particolare interesse per cui, a partire dal 1760, si diede avvio agli scavi ufficiali. Essi permisero passo dopo passo di ricostruire la vita di questo nucleo. Una piccola area museale, corredata di pannelli descrittivi, raccoglie i reperti più significativi, oltre a una copia della tabula alimentaria traianea – la più grande iscrizione latina su bronzo dell'epoca romana – il cui originale è conservato presso il museo archeologico nazionale di Parma.
Dopo aver passeggiato tra i resti del foro, della basilica, delle abitazioni, delle terme e degli scavi possiamo inforcare nuovamente le nostre bici tra i sentieri piacentini, consapevoli di aver visitato un luogo poco conosciuto, ma veramente importante da un punto di vista storico, peraltro scoperto nello stesso periodo di Pompei.
Pedalando nel parco provinciale
Sicuramente i colli piacentini in bici ci stanno riservando, sino ad ora, delle sorprese inaspettatamente belle e così sarà fino alla fine di questo giro! Una volta completata la visita ci si dirige in salita fino a San Michele, luogo ideale per un'altra sosta e per riempire le borracce.
La tentazione, che poi si traduce in idea concreta, è di attraversare il Parco Provinciale del Monte Moria sia per la sua vicinanza a Veleia sia perché la curiosità non è mai troppa. Ci si alza di quota e la vegetazione si fa più fitta; l'ombra è sicuramente un toccasana, soprattutto nelle giornate più calde. Del resto, vista la vicinanza alla pianura padana, questo giro ad anello sui colli piacentini in bici, da un punto di vista climatico, risulta più godibile in primavera e in autunno, quando le giornate sono più terse e i paesi pullulano per le varie sagre!
Superato San Michele si svolta a sinistra e, prima di arrivare alla frazione Ca' delle Donne, si svolta nuovamente a sinistra abbandonando la strada principale che conduce al passo dei Guselli, luogo di passaggio dell'anello cicloturistico tra Bettola e Bardi. Le pendenze sono molto impegnative e l'asfalto si presenta sporco e un po' rovinato, molto insidioso per una bici da strada a dire la verità. Dopo tre chilometri in apnea all'interno di un silenzioso bosco profumato si raggiunge il rifugio del parco, posto a circa 1000 m di quota. Una sosta per pranzare è più che mai concessa al cicloturista stanco!
Rientro dalla Val Chiavenna
Il rientro avviene sul versante opposto lungo una bella discesa di cinque chilometri nel bosco con qualche scorcio interessante sulla val Chero e sull'alta val d'Arda. Proseguendo pacificamente su strade a traffico pressoché nullo si giunge a Taverne, dove un cartello indica la presenza di un percorso a piedi dal nome oscuro: si tratta del sentiero della quercia dei dragoni, legato alla presenza di un vecchio esemplare di quercia utilizzata dai dragoni (soldati di cavalleria francese) come punto di avvistamento del nemico, nel periodo in cui questa valle venne invasa dalle truppe napoleoniche.
Siamo sui colli piacentini in bici, alti sulla val d'Arda e con un bel panorama che spazia dal passo del Pelizzone al sottostante lago artificiale di Mignano fino alla pianura, tra percorsi MTB valli piacentine. Per la precisione ci troviamo sulle strade dei vini e dei sapori dei colli piacentini, respinti solamente dalla vista di un enorme cementificio sul fondovalle. Tornando a Lugagnano si scopre una variante molto carina che permette di evitare l'ultimo tratto, quello trafficato, fino al vicino punto di arrivo: la val Chiavenna, un chiaro esempio di omonimia che richiama l'attenzione sull'itinerario ciclabile della Val Chiavenna che si sviluppa a nord del lago di Como.
Un'ultima breve, ma impegnativa salita permette di raggiungere il borgo fortificato di Castell'Arquato – con la sua Rocca Viscontea e il Palazzo del Podestà – anticamente a controllo della sottostante vallata e al giorno d'oggi luogo d'incontri e di riscoperta del mondo di ieri. Per raggiungere la Collegiata si procede scendendo dalla bici per rispettare i divieti di accesso e camminando per pochi minuti lungo gli stretti vicoli lastricati. Una visita più che meritata alla conclusione di un bel giro ad anello sui colli piacentini in bici.
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