L'itinerario Pedemontano è uno dei classici percorsi in bici da seguire nel nord-est della nostra penisola, un modo alternativo di visitare i luoghi più suggestivi del Friuli in bicicletta. L'itinerario Pedemontano si sviluppa per 164 km partendo da Gorizia, al confine con la Slovenia, e terminando in due possibili percorsi in bici che si dividono all'altezza di Montereale Valcellina: il primo arriva fino a Barcis, nel cuore della Valcellina ed il secondo raggiunge la località di Budoia, a pochi chilometri dal Veneto.
Cos'è l'itinerario pedemontano?
La Pedemontana o
itinerario Pedemontano è un tracciato alternativo di Bicitalia Fiab (la numero 12) per percorrere la Torino - Trieste attraversando le zone pedemontane delle
Alpi in bicicletta lungo strade poco battute, sterrate o tracciati di campagna.
Visitare il Friuli in bicicletta oltre che essere salutare ed ecologico, è anche un modo economico e più autentico di approcciarsi al territorio. Lungo i 225 km della Pedemontana (segnalata da appositi cartelli) si incontrano
siti patrocinati dall'Unesco (un esempio su tutti è Cividale del Friuli),
riserve naturali protette,
luoghi poco conosciuti, fuori dai soliti itinerari turistici... Prima di cimentarsi in questa avventura è necessario sapere che visitare il Friuli in bicicletta lungo l'itinerario Pedemontano è sinonimo di
viaggio lento e non sempre comodo: alcune strade sono sterrate e quindi più faticose da percorrere, altre sono più lunghe per aggirare ostacoli naturali o vie di comunicazione troppo trafficate ed altre ancora non sono sempre ben segnalate magari a causa del vento forte che ha sradicato un segnavia (anche se nel tratto che abbiamo percorso noi, i cartelli che indicavano l'itinerario Pedemontano erano chiari e ben presenti!).
Come prepararsi a visitare il Friuli in bicicletta lungo la Pedemontana
L'itinerario Pedemontano da noi seguito, come abbiamo già detto, è
lungo 225 km ed attraversa completamente il Friuli passando da località e paesi ricchi di tradizioni e cultura, per non parlare della gastronomia... Percorrere l'itinerario in tutta fretta non avrebbe senso in quanto la vera peculiarità del viaggio in bici è proprio quella di vivere più intensamente i luoghi che si incontrano e non solo di attraversarli. A fronte di ciò,
quanti giorni ci serviranno per percorrere 225 km? Tre, quattro o forse più giorni? Il tempo di percorrenza è un fattore del tutto personale: c'è chi pedala in solitaria e non sempre si ferma, c'è chi ama fare soste continue o chi decide di sostare solo quando un luogo davvero lo ispira.
Generalmente, per passare da un capo all'altro di una regione come il Friuli in bicicletta è consigliato avere
almeno quattro o cinque giorni in modo da visitare tutte le attrattive con calma e senza fretta e, magari, uscire dal percorso Pedemontano almeno una giornata, per visitare un parco o una cittadina situata pochi chilometri fuori dall'itinerario. E poi è sempre meglio tenersi un giorno come margine di sicurezza: forature, imprevisti o semplicemente posti inaspettati dove si vuole sostare per più tempo sono sempre dietro la porta!
Viaggiando in bicicletta con borse o carrello per trasportare i bagagli, è necessario essere un minimo allenati anche per riuscire a faticare meno possibile e divertirsi di più ma, detto questo, non bisogna assolutamente essere dei superman per riuscire ad affrontare questo itinerario. Anche se la vostra forma fisica non è al top, viaggiare per la regione in bicicletta non è come affrontare un valico alpino, quindi non scoraggiatevi e partite ugualmente: vi affaticherete un po' di più i primi giorni, ma poi le vostre gambe reagiranno bene e, ad ogni pedalata, vi sentirete sempre più a vostro agio! Visitare il
Friuli in bicicletta è un'esperienza che consiglierei a chiunque... anche alle famiglie con bambini!
Dove mangiare e dormire lungo il percorso Pedemontano
Da Gorizia a Budoia, da est ad ovest del Friuli, le possibilità di soggiorno sono davvero molte: c'è chi preferisce viaggiare in bicicletta al risparmio trascinandosi dietro il peso della tenda o chi invece, dopo una giornata a faticare sui pedali, predilige una sistemazione più confortevole e rilassante come un bed and breakfast. I viaggiatori che vogliono esplorare il Friuli in bicicletta in maniera lowcost devono sapere che nell'entroterra i
campeggi non sono così diffusi. Lungo l'itinerario pedemontano se ne incontrano uno nella cittadina di Gemona (quindi dopo 82 km dall'inizio del percorso), due lungo le sponde del lago di Cavazzo (a circa 90 km dall'inizio del tracciato) ed uno nel paese di Barcis, in Valcellina.
Se le tue intenzioni sono quelle di raggiungere Gemona in due giorni, magari sostando una notte a Cividale del Friuli, dovrai pernottare in un b&b o in un hotel. Sul
lago di Cavazzo, poco dopo Trasaghis, possiamo sicuramente consigliare il
campeggio Val del Lago: affacciato sul lago, è un camping offre servizi basilari ma ad un ottimo prezzo! Il
campeggio San Francesco di
Barcis sorge invece appena sopra il lago artificiale omonimo, in una posizione strategica per visitare la Valcellina ed il suo canyon. Quando si viaggia, uno degli approcci più particolari è quello che si ha con le varie specialità gastronomiche del luogo: assaggiare, degustare e stupirsi di fronte a nuovi sapori è davvero divertente per non dire succulento! Il Friuli può vantare una gastronomia ricca e ben variegata... nell'area attraversata dall'itinerario pedemontano non si potrà fare a meno di sostare sulle colline fra Cividale e Gemona per sorseggiare un bicchiere di
buon vino (i più tradizionali sono il Tocai, il Picolit ed il Verduzzo). Deviando dalla Pedemontana di qualche chilometro si incontrerà San Daniele conosciuto in tutto il mondo per l'ottimo
prosciutto crudo. Zigzagando per il Friuli in bicicletta non potrete fare a meno di degustare anche il
frico, una specialità a base di formaggio!
I luoghi più belli da vedere lungo l'itinerario Pedemontano
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Gorizia: dominata dal castello, Gorizia è un luogo piacevole da visitare durante tutto l'anno. La città vecchia offre scorci pittoreschi e passeggiando (o pedalando) per le strette viuzze del centro potrete scovare angoli e antiche botteghe davvero inaspettate. Il duomo della città risale all'XVIII secolo, ma non è particolarmente interessante. La chiesa di Sant'Ignazio è invece un edificio barocco particolare. Prima di salutare Gorizia fate un salto anche alla sinagoga.
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Cividale del Friuli: questo paesino dell'entroterra del Friuli è patrocinato dall'UNESCO ormai da qualche anno per le sue bellezze storiche e culturali. Attraversato dal Natisone sopra il quale è stato costruito il Ponte del Diavolo, a Cividale del Friuli si possono visitare l'ipogeo celtico, luogo misterioso ricavato nel sottosuolo ( per entrarvi dovrete chiedere le chiavi al bar che sorge all'angolo!), il tempietto longobardo ed il Duomo. Se avete tempo dedicatene un po' a girare il paese a piedi... ne vale la pena!
- Le colline ed i vigneti: risalendo l'itinerario pedemontano a nord di Cividale si incontrano miriadi di colline coltivate a vigneti. Questa è una delle zone più rinomate del Friuli per la produzione di vino e girarle in bicicletta è una vera libidine.
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Gemona del Friuli: il terremoto che nel 1976 sconvolse questa zona del Friuli (e venne sentito anche nella altre regioni del nord Italia) ebbe il suo epicentro proprio a Gemona che fu in gran parte distrutta. Oggi, nel centro storico ricostruito si possono visitare il duomo (con una mostra fotografica che ritrae la chiesa prima e dopo il sisma) ed il museo dedicato proprio alla tragedia del 1976. Per raggiungere le vie centrali in bicicletta dovrete affrontare un paio di chilometri di salita, ma non disperatevi: la pendenza non è così accentuata!
Lungo il Tagliamento nella zona di Gemona l'itinerario Pedemontano interseca un altro percorso cicloturistico suggestivo che scende da Salisburgo in Austria per raggiungere l'Adriatico a Grado:
la ciclovia Alpe Adria.
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Riserva naturale del Cornino: situata a ridosso di rilievi carsici, la riserva è la protagonista di un progetto per il
reinserimento del grifone nel territorio friulano. Parcheggiando la bicicletta al centro visitatori (controlla prima gli orari di apertura stagionali!) potrete percorrere il tracciato all'interno della riserva per osservare i grifoni ed altri uccelli in volo ed il bellissimo lago turchese.
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Valcellina: questa stretta valle formata dal corso del torrente Cellina è un luogo solitario e silenzioso. Lungo le pareti verticali del canyon dove un tempo passava l'unica strada per collegare la pianura alla valle vivono rapaci ed altri volatili piuttosto schivi. Il canyon è percorribile a piedi o in bicicletta solo durante certi periodi. Per essere certi dall'apertura bisogna informarsi per tempo presso uno degli uffici turistici del Friuli.
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I boschi di Aviano: il Friuli in bicicletta è fatto anche di sentieri stretti che corrono in mezzo ad aree boscose lontano dal traffico e dai rumori della civiltà. I boschi che precedono Aviano sono davvero ideali per pedalare al fresco e per divertirsi un po' offroad. L'itinerario pedemontano è ben indicato ed anche all'interno della natura non rischierete di imboccare il bivio errato.
La nostra esperienza
Durante il
nostro bike and trek abbiamo percorso
due tratti dell'itinerario pedemontano: il primo da Gemona a Cividale (passando però da Faedis invece che da Tricesimo. Tratto collinare molto piacevole che permette di visitare la
chiesa dei SS. Gervasio e Protasio di origine longobarda!). Il secondo da Gemona a Budoia lungo gli 82 km che le separano. Da Gemona, dopo aver attraversato il ponte sul fiume Tagliamento (se non temete il freddo, potete fare anche il bagno!!!) si imboccano strade secondarie molto panoramiche ed in pochi chilometri si raggiunge la
località Peonis poco oltre la quale si incontra un monumento in ricordo del primo ciclista italiano vincitore di un tour de France
Ottavio Bottecchia (nel punto dove venne trovato agonizzante). Le circostanze di morte del ciclista sono ancora oggi avvolte dal mistero. La riserva del Cornino è una tappa obbligatoria per chi viaggia per il Friuli in bicicletta. Nei cieli sopra l'area protetta è facile scorgere la maestosa
fisionomia dei grifoni che raggiungono i tre metri di apertura alare (impossibile confonderli con altri uccelli!).
Oltre Cornino iniziano lentamente i saliscendi che portano ad attraversare paesi e località poco conosciute: alcune anonime, altre con particolarità interessanti come un monumento o dei vicoli stretti e pittoreschi. Da Meduno a Montereale Valcellina il paesaggio perde un po'di interesse per poi recuperarlo nei
pressi di Aviano quando l'itinerario pedemontano entra nei boschi. Anche nei dintorni di Caneva la Pedemontana friulana è divertente anche se, poco prima di entrare nel Parco San Floriano, dovrete deviare sulla strada normale a causa del crollo di un ponte che impedisce il passaggio. L'itinerario Pedemontano si potrà riprendere poco più avanti... Il tracciato, da Aviano in poi, è praticamente tutto in discesa tranne brevi tratti ed uno strappo di 10 metri al 15%. Guardatevi intorno perchè nelle spianate che si alternano al bosco è facile scorgere una ghiandaia, uno scoiattolo o un rapace fugace. Il percorso della Pedemontana friulana termina alla
stazione di Budoia.
Aiutarsi... con le ferrovie
Gran parte delle ferrovie che attraversano il Friuli sono a gestione regionale. Per consultare orari, modalità di trasporto e costi anche per portare con voi la bicicletta, potete consultare il sito della
tratta Casarsa Portogruaro dove sono descritte anche gli altri tragitti ferroviari del Friuli.
Per qualunque informazione riguardo il Friuli, le aperture di musei o del canyon della Valcellina, o qualche suggerimento per mangiare o dormire nelle varie località della regione, potete consultare il bellissimo sito della regione autonoma Friuli Venezia Giulia.
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