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Abruzzo in bici: il giro a tappe della mia regione
Scritto da giriperdue
Ho pianificato il giro in bici a tappe della mia regione, l'Abruzzo, partendo dal capoluogo L'Aquila, il 20 agosto e, in senso orario, ho voluto percorrere quanto più possibile le strade ai confini con le regioni limitrofe affinché fosse un vero e proprio periplo senza scorciatoie, tanto meno tagli di percorso.
Il viaggio: periplo dell'Abruzzo in bici
La prima tappa, di 74 km, mi ha portato a Campotosto, sull'omonimo e suggestivo lago a 1.400 s.l.m. nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.
Dopo la notte in tenda, il mattino successivo, ho affrontato alcune salite abbastanza impegnative tra i paesi di Crognaleto e Cortino, entrambi nella provincia di Teramo. Di fatto ho girato, andando verso NordEst, intorno alla catena montuosa del Gran Sasso per raggiungere, dopo circa 67 km, Rocca Santa Maria, a quota 1.100 dove ho dormito in un b&b.
Di seguito, l'indomani, passando per la Rocca di Civitella del Tronto ai confini con le Marche e la provincia di Ascoli Piceno, ho raggiunto la Statale n.16 Adriatica percorrendo verso Sud 152 km grazie al vento a favore per arrivare a S.Vito Chietino sulla costa dei Trabocchi dove ho dormito a casa di mio padre.
La mattina seguente ho raggiunto Vasto dove, per percorrere il confine a Sud della regione, ho lasciato la costa e mi sono inoltrato verso l'interno lungo la Statale n.86.
In prossimità di Fraine, un paesino nella provincia di Chieti, a causa di una frana, sono stato costretto a scendere di quota dopo averla guadagnata con tanta fatica, per risalire lungo una strada alternativa con pendenze proibitive che mi hanno fatto scendere dalla bici e proseguire, per un tratto di alcuni chilometri, spingendo.
Dopo 93 km, sconfinando di fatto in Molise, ho dormito ad Agnone, famoso per la fabbricazione secolare di campane, sito nella provincia di Isernia.
Il giorno 24, scendendo verso la Valle del Sangro, ho raggiunto Alfedena dopo aver forato tre volte perdendo tempo prezioso e percorrendo solo 61 km.
L'ultimo giorno ho attraversato il Parco Nazionale d'Abruzzo passando lungo il lago di Villetta Barrea e attraversando Pescasseroli, sede ufficiale dell'area protetta. Attraverso il passo di Carrito a 1.000 s.l.m. ho lambito le propaggini a Sud del Parco Regionale del Sirente e, percorrendo la Statale n.261, dopo circa 112 km sono tornato a casa nel tardo pomeriggio del 25 agosto.
Informazioni utili
E' stata un'esperienza davvero gratificante che spero di ripetere, su altri percorsi, il prima possibile. La bici utilizzata è stata una Cannondale da strada Caad3 in alluminio che ho adattato per il cicloturismo con un portaborse posteriore, un guarnitura compatta 50/34 con pignoni fino al 28, un attacco manubrio con angolazione regolabile per una postura di braccia e collo più rilassati, infine montando copertoni più larghi per sostenere il carico e rendere più confortevole la permanenza in sella.
Per quanto riguarda la preparazione fisica pratico la corsa a piedi su sterrati anche in salita tre, quattro volte a settimana uscendo in bici quando compatibile con gli altri impegni.
In totale per il giro descritto ho percorso 560 chilometri alla media di circa 18 km/h stando in sella da un minimo di 3h 30' a un massimo di 7h circa nella tappa pi ù lunga.
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giriperdue
Ho 49 anni e la bicicletta è una delle mie passioni sportive, forse la pi ù importante, in ogni caso quella che, con alti e bassi, riesco a praticare durante tutto l'anno con la partecipazione a qualche granfondo. Spero che la mia esperienza possa tornare utile in qualche modo a chi voglia emozionarsi pedalando in Abruzzo, la regione dei Monti e del Mare.
Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico