Siamo persone fortunate, viviamo in una parte di mondo in cui i sogni, a volte, si possono realizzare. Da domani, fino a fine gennaio, un altro nostro sogno uscirà da quel cassetto stracolmo.
Nella nostra vita abbiamo sempre cercato di seguire l'istinto, di non farci sopraffare dalla società che impone comportamenti e convenzioni. Abbiamo inseguito la Felicità e continuiamo a farlo, mettendo bene a fuoco le priorità di una vita troppo breve per essere vissuta nel rimpianto. Non sempre riusciamo a raggiungerla, ma spesso è solo questione di scelte. Noi abbiamo scelto di provarci fino in fondo, di non rinunciare a quel batticuore che ti assale quando ti catapulti in una nuova avventura.
Siamo persone fortunate perché abbiamo una famgila che non ci ha mai messo il bastone tra le ruote (in tutti i sensi!) nonostante a volte non comprendesse le nostre scelte.
Siamo persone fortunate perché abbiamo scelto di vivere la miglior vita possibile ed abbiamo trovato l'uno nell'altro un solido trampolino verso l'ignoto.
Questa volta l'ignoto si chiama Perù, si chiama Bolivia e poi forse Cile ed Argentina... saranno due mesi d'esplorazione, di pedalate e di scoperte.
Ande in bici... un sogno che si avvera
L'itinerario c'è, è lì, pronto ad essere completamente stravolto. Come sempre. Le ultime ore sono state frenetiche: un freno che fa gli scherzi, una catena che salta, un fornelletto che non si trova, la macchina fotografica che decide di abbandonarmi poco prima della partenza. Insomma, ordinaria amministrazione.
Da domani tutto lo stress lascierà spazio all'emozione, alla gioia più pura e semplice, quella della pedalata. Non importa se suderemo, faticheremo, spingeremo la bici per raggiungere quote mai esplorate. Non importa se oltre i 4000 m soffriremo: scenderemo, cambieremo strada. Di certo non ci fermeremo.
Sarà dura, sarà epica, sarà struggente, sarà magnifica, sarà un'avventura!
Il percorso
Le Ande... le avevo già scavalcate quindici anni fa, in Patagonia, ma erano le ultime propaggini, docili e gentili. Questa volta inseguiremo il sogno di cavalcarle, di attraversarle, entrare nel cuore ruggente di questo colosso che attraversa tutto il sudamerica da nord a sud. Partiremo da Nasca, a poche centinaia di metri sul livello del mare e con calma saliremo per acclimatarci. Aguas Calientes, ai piedi di Macchu Pichu è una chimera che, fango permettendo, cercheremo di raggiungere in bici. Poi Cusco, Arequipa, il lago Titicaca. Ma questi nomi sono mete che poco contano sulla strada di un cicloviaggiatore... sono punti su una mappa. Ciò che conta è quel che sta nel mezzo, paesi come Chivay, Cabana, Santa Lucia e mille altri. Nomi sconosciuti, promessa d'incontro e di conoscenza, di vita reale lontano dal turismo di massa.
Il Perù monopolizzerà il nostro incedere per gran parte del tempo anche se i sogni più dolci ci conducono in Bolivia, sull'Altiplano, anche grazie alle splendide foto e ai
racconti entusiasmanti di Paola e Silvano, tra salar e vulcani, lagune sconfinate e montagne variopinte. Anche in questo caso le piogge potrebbero condurci fuori rotta, ma l'avventura potrebbe essere ancor più entusiasmante.
Eviteremo La Paz per percorrere strade secondarie verso il parco di Sajama. Da lì l'idea è quella di fare una "capatina" in Cile prima di attraversare i due grandi Salar boliviani: il Coipasa e l'Uyuni, ma molto dipenderà dalle condizioni del fondo (è stagione delle piogge e potrebbero essere allagati). Proseguendo verso sud tra vulcani e lagune attraverseremo la riserva naturale Eduardo Avaroa per poi entrare in Cile.
La naturale prosecuzione dell'Altiplano è il deserto di Atacama ma dovremo fare i conti con il tempo che resterà a nostra disposizione... se le strade saranno "scorrevoli" ci portemo permettere un'estensione d'avventura, altrimenti interromperemo le nostre pedalate per saltare su un bus che ci riconduca alla civiltà.
Che l'avventura abbia inizio! Ci rivediamo l'anno prossimo:)
Come seguirci
Condivideremo con te le nostre avventure sul sito, sulla
pagina facebook e sugli altri social network con l'hashtag #transandina, ma spesso saremo in ambienti difficili, ai margini della civiltà. Con noi avremo un
dispositivo SPOT, un GPS che invierà ogni 20 minuti circa la nostra posizione ad un server. La funzione è principalmente di sicurezza, ma potrai anche seguire in diretta
il nostro percorso a questo link. Ringraziamo il
negozio Gialdini di Brescia che ci ha gentilmente fornito il dispositivo.
Ultimi commenti
Spero sia un gran viaggio e tienici aggiornati su come andrà!
Buone pedalate!