Dalla fine di settembre alla metà di ottobre, durante una camminata ad alta quota, non è raro imbattersi nel bramito del cervo che proprio in questo periodo raduna intorno a sé le femmine per riprodursi.
Nel parco dello Stelvio ci sono diversi luoghi dove è più facile udire il verso d’amore del cervo ed anche, con un po’ di fortuna, osservarlo, due di questi sono la Val di Rabbi e la Val di Peio.
Dati tecnici
Trentino - Val di Rabbi
Trekking nel parco dello Stelvio per ascoltare il bramito del cervo
DETTAGLI ITINERARIO
Partenza/Arrivo |
Fontanin
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Tempo |
6-7 ore
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Dislivello |
800 m circa
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Lunghezza |
20 km circa
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VALUTAZIONE
Difficoltà |
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Panorama |
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Foto
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Nel parco nazionale dello Stelvio ad ascoltare il bramito
Siamo partiti molto presto dalla Val di Non per raggiungere il centro visite del Parco dello Stelvio sito in Val di Rabbi per le 6:30 del mattino.
Il cervo non ama particolarmente il caldo e durante le prime ore del mattino ci sono maggiori possibilità di avvistarlo anche a bassa quota.
Una silenziosa carovana di automobili avanza nel buio della notte per raggiungere il parcheggio del Fontanin in Val Maleda, nel cuore del parco.
Zaino in spalla, binocolo e macchina fotografica con il teleobiettivo a portata di mano e si parte. L’alba stà rischiarando lentamente il cielo ed il bosco stà iniziando a svegliarsi. Il sentiero inizia subito a salire con estrema decisione obbligandoci ad un religioso silenzio in cambio di un respiro regolare: il bosco è fitto ed ancora piuttosto buio. Il verso di un picchio nero ci desta dal torpore, ma del cervo ancora neanche l’ombra.
Le nostre due guide, Silvano ed Ivan, ci raccontano della vita nel bosco, di quante specie lo abitano e di quanto siano importanti le varie fasce di vegetazione alpina. I cieli dalla Val Maleda sono sorvolati anche da aquile reali e, talvolta, anche dal gipeto, l’avvoltoio degli agnelli ma non è così facile avvistarli. Il sentiero si immette sulla strada forestale in direzione della Malga Stablaz alta ed il fitto bosco lascia spazio a pendii aperti e scoscesi, il posto giusto per ammirare i cervi.
I primi bramiti ci colgono di sorpresa facendoci venire i brividi: è incredibile quanto lontano si possa udire. Con il super cannocchiale di Ivan individuiamo il primo esemplare della giornata: è un cervo maschio e ci scruta dalla cresta del Monte Sole, anche se non si trova così vicino alla nostra posizione, dal mirino del cannocchiale sembra quasi di toccarlo. Avanziamo lentamente osservando con attenzione la Natura circostante: un altro cervo passa a 30 metri da noi ma è troppo veloce per le nostre macchine fotografiche appese al collo... averlo visto è comunque una forte emozione!
Saliamo lungo il percorso della fauna oltrepassando Malga Stablaz Bassa e continuando a salire lungo la forestale.
Superiamo anche Malga Stablaz Alta: luogo adatto per avvistare il gallo forcello, ci sussurra Ivan quasi sperasse di vederne saltare fuori uno all'improvviso dai bassi arbusti.
Camminiamo pochi minuti oltre la malga e, accompagnati dalle urla di qualche marmotta in allarme, giungiamo ad un vasto anfiteatro naturale.
Bastano pochi secondi per dare il via alla fiera degli avvistamenti: quattro femmine da una parte, un maschio con tre femmine ed un piccolo da un'altra, altro maschio ed altre femmine... Il sole non sà se restare nascosto dietro le nuvole o se rischiarare le nostre teste ed i grandi palchi dei cervi. La giornata è calda ma il cielo non è il tipico manto terso di settembre. Trascorriamo quasi due ore incantati ed un po' ubriachi dai continui allarmi cervo.
Saturi e felici, intorno alle 12:00 decidiamo di riprendere il nostro trekking: torniamo alla Malga Stablaz Alta e continuiamo lungo il sentiero in direzione del rifugio Dorigoni che non raggiungeremo puntando poi decisi verso Malga Stablasolo. All'altezza della Malga Forborida ci fermiamo per pranzare e sopra di noi, maestosa come una vera regina, l'aquila reale fà la sua comparsa. Ai nostri occhi è un puntino che si libra nell'aria ma con il cannocchiale è tutt'altro che piccola...dopotutto raggiunge un'apertura alare di 2- 2,5 metri!
Tra cervi, marmotte, picchio e aquila per oggi posso dirmi soddisfatta anche se vedere il gipeto sarebbe davvero incredibile.
Dalla Malga Forborida, dopo un tratto piuttosto pianeggiante in costa, il nostro sentiero inizia a scendere in direzione della malga Stablasolo. L'entusiasmo è alle stelle: si parla di ornitologia, animali e viaggi in bici ed a piedi nelle zone più remote della Terra!
Se anche voi, durante un'escursione nel
parco nazionale dello Stelvio ad ascoltare il bramito del cervo, passerete da Malga Stablasolo, non esitate un solo istante: fermatevi a mangiare una panna fresca con frutti di bosco... non la scorderete più!!!
Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico