Viaggiare con la bici - La via italiana al cicloturismo: è questo il titolo del 3° Rapporto Isnart-Legambiente sul cicloturismo in Italia. Il documento attesta una crescita evidente nel 2022 con oltre 33 milioni di presenze che rappresentano il 4.3% del totale e generano un impatto economico stimato di oltre 4 miliardi di euro.
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Cicloturismo in Italia: 33 milioni di presenze e oltre 4 miliardi di Euro
Ieri, durante l'evento B2B alla Fiera del Cicloturismo che si terrà questo weekend, è stato presentato il 3° Rapporto Isnart-Legambiente sul cicloturismo. I dati che emergono sono più che confortanti ed evidenziano come i cicloturisti rappresentino una fetta importante del mercato globale turistico italiano.
Il rapporto individua tre profili di cicloturista:
- il turista con la bicicletta: è un turista che utilizza la bicicletta per spostarsi e conoscere il territorio, tendenzialmente noleggiando il mezzo sul luogo
- il cicloturista "puro": si tratta prima di un ciclista e poi di un turista che ha la dimensione della vacanza in sella come propria motivazione principale
- il ciclo-escursionista: utilizza la bicicletta per visitare un luogo non troppo distante dal suo domicilio abituale e godere del paesaggio
Come si può vedere dal grafico qui sopra l'impatto economico dei cicloturisti in Italia supera i 4 miliardi di €, circa 1 miliardo dai cicloturisti "puri" e circa 3 miliardi dai turisti che usano la bici in vacanza.
Il cicloturista sta maturando
Nel rapporto emergono anche altri dati interessanti:
- le presenze di cicloturisti “puri” dal 2019 al 2022 risultano più che raddoppiate, passando dai quasi 4 milioni e mezzo nel 2019, agli oltre 9 milioni registrati nel 2022 (+7% sul 2021);
- le presenze di turisti che utilizzano la bicicletta in vacanza diminuiscono, passando da 50 milioni di presenze nel 2019 a 23 milioni nel 2022;
- le presenze di turisti attivi aumentano (+12% rispetto al 2019), ovvero coloro che hanno come principale motivazione della vacanza lo sport, che passano da 57 a 63 milioni.
Il dato più evidente di questa rilevazione è l'inversione di tendenza: i ciclisti-turisti aumentano evidenziando un consolidamento e una raggiunta maturità del cicloturista. Il turista è diventato “pienamente e compiutamente” ciclista, organizza una vacanza in bicicletta e non "con" la bicicletta. Parte da casa con l'idea di viaggiare in bici anziché noleggiare in loco un mezzo da utilizzare sporadicamente durante la vacanza.
Identikit del cicloturista
Il cicloturista ha un’età media compresa tra i 28 e i 57 anni (nel 71% dei casi), cui si aggiunge una interessante quota di baby boomers (il 17,3% ha tra i 58 e i 72 anni), caratterizzati da una maggiore capacità di spesa rispetto ai più giovani.
I cicloturisti stranieri spendono tendenzialmente di più degli italiani, non solo (comprensibilmente) per le spese di viaggio (si parla di una differenza di 143 euro), ma anche per l’alloggio: in media 15 euro in più al giorno a persona. Un cicloturista su 3 viaggia in coppia, 1 su 5 da solo o con gli amici.
Le informazioni viaggiano sul web
La gran parte delle informazioni che un cicloturista cerca, le trova sul web: il 44% dei cicloturisti afferma di essere influenzato dalle informazioni raccolte in rete prima di partire (più del turista medio in Italia, 32,7%), il 65% (contro il 36,8% del turista medio) utilizza i social per condividere con la “comunità bikers” impressioni di viaggio, foto e recensioni di luoghi visitati e servizi utilizzati e noi di Life in Travel non possiamo che essere felici e orgogliosi di questo dato.
Ancora Veneto, Trentino-A.A. e Toscana ma il Sud avanza
Veneto, Trentino-Alto Adige e Toscana da sole attraggono il 47% dei flussi cicloturistici del 2022, ma progressivamente aumentano anche le presenze nelle regioni del centro e del sud. Il cicloturismo e l'interesse regionale nel proporsi come polo attrattivo per questa nicchia di mercato si va dunque sempre più diffondendo in Italia anche oltre alle regioni che storicamente hanno spinto su azioni di marketing mirate per attrarre questo tipo di clientela.
Non a caso nel rapporto viene dedicato un intero focus al diffondersi del cicloturismo nelle regioni del sud, sottolineando l'opportunità che esso rappresenta soprattutto per la destagionalizzazione e la mitigazione del fenomeno di overtourism estivo.
Cicloturismo, ebike e azioni concrete
Nel rapporto si sottolinea come l'esplosione delle ebike e in generale la crescita del mercato delle biciclette abbia contribuito anche alla diffusione del cicloturismo come pratica libera e trasversale e non confinata all'interno della sola percorrenza di piste ciclabili o itinerari protetti. I cicloturismi ormai rappresentano una pluralità di discipline, tutte da promuovere e rispettare.
Alla promozione del territorio vanno poi affiancate azioni di stabilizzazione e miglioramento infrastrutturale oltre che di manutenzione ordinaria e straordinaria dello stato dell'arte.Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) rappresenta l’occasione per un salto di qualità nell’infrastrutturazione dedicata del Paese, così da rafforzarne il potenziale ed il posizionamento come destinazione cicloturistica a livello europeo.
A fianco a questo andrebbe realizzata un'azione di sensibilizzazione e comunicazione gestita centralmente oltre che localmente.
Insomma, il cicloturismo in Italia si dimostra in ottima salute e sulla via per diventare stabilmente un segmento turistico importante in tutto il territorio nazionale se verranno concretizzate poche e semplici azioni che poterbbero davvero identificare il nostro bel paese come una delle mete più apprezzate dai cicloturisti e cicloviaggiatori di tutto il mondo.
Puoi scaricare il rapporto completo a questo link.
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