Si è conclusa la terza edizione degli Emtb Adventure in un territorio, il Garda Trentino, naturalmente vocato all’outdoor ed all’avventura. Il bilancio è certo positivo, chiaro riflesso del trend per cui la bici elettrica si è ormai accaparrata una importante fetta di mercato nel mondo ciclistico.
L’evento, che si è svolto su tre giornate, prevedeva 3 itinerari guidati: il Tour Valle del Sarca, il Tour Monte Calino nel Tennese ed il Tour Malga Campei sul Baldo. Per ogni itinerario era prevista una variante più facile ed una più impegnativa. Per l’occasione ho seguito il Tour Valle del Sarca "facile"; inoltre sabato mattina ho presenziato alla parte teorica dell’Emtb Adventure School con Stefan Schlie, la novità di quest’anno.
La mia esperienza sul percorso: la partenza
Punto di incontro è la piazzetta Lietzmann a Torbole che confina a sud col lago di Garda. Qui sono allestiti gli stand di Garda Trentino ove si possono ritirare le eMTB, iscriversi e prendere informazioni.
Per quanto riguarda le bici elettriche abbiamo a disposizione delle vere all star, sia come design che potenza: i modelli front e full, all mountain ed enduro, dell’azienda tedesca M1-Sporttechnik, con telaio in carbonio, e la flotta bici della TQ, costruita esclusivamente per offrire a noi la possibilità di testare le varie configurazioni del motore TQ.
Fanno un attimo di rumore alle basse velocità, come un po’ tutte d’altronde, ed alla partenza non sono agilissime, ma per il resto, una volta avviate, sono dei veri carri armati, così si spalancano le porte del divertimento.
Le nostre guide sono Giovanni per il percorso più facile e Marco per quello più impegnativo. Per quanto riguarda le nazionalità ci sono italiani, tedeschi e lituani.
Facile o impegnativo sono termini a volte faticosamente comprensibili. Confrontando le due varianti, il tour "difficile" presenta più salite, e quindi più discese, ed utilizza alcuni tratti sterrati che hanno bisogno di maggiore capacità di guida. Va da sé che ogni tracciato ha le sue difficoltà perciò la bici elettrica può dare quella sicurezza per poter arrivare a destinazione grazie all’aiuto della batteria, ma bisogna sempre essere accorti e concentrati. Una buona guida inoltre deve infondere tranquillità e conoscenza.
In primo luogo compattiamo il gruppo cosicché Giovanni possa presentare la giornata ed enunciare le varie avvertenze sulla sicurezza. Viene ricordato che bisogna regolare il cambio meccanico in base al percorso come su di una bici normale, possibilmente prima di una salita per non sforzare la catena, e solo dopo usare l’assistenza elettrica. Il percorso presentato è un suo (e mio) classico in quanto questo semplice tour abbraccia gran parte della Valle del Sarca e consente un'ottima visione d’insieme delle sue peculiarità morfologiche, paesaggistiche ed eno – gastronomiche.
Al cospetto dei monti Brento e Casale
Molte ciclabili costeggiano i fiumi e la nostra non è da meno. Ago della bilancia della Valle dei Laghi è il fiume Sarca, immissario del Garda. L’ultimo dei 150 ponti che lo scavalcano è proprio quello della ciclabile. Abbastanza rapidamente arriviamo al ridente paese di Arco (casa mia).
Il nuovo tratto di ciclabile, inaugurato qualche mese fa, ci permette di correre sopra il Sarca e di osservare con rispetto la rupe su cui stanno le rovine del castello del XII secolo. Le pause non sono solo importanti per poter dare spiegazioni e fare foto ma anche e soprattutto per ricompattare il gruppo. All’altezza del ponte romano di Ceniga salutiamo il fiume per spostarci sullo sterrato a ridosso del roccione del Brento, prima fra gli olivi e poi nel bosco di pini neri, in una zona che adoro per l’energia che emana.
La carrozzabile è una strada ampia con battistrada quasi compatto e pendenze dolci sino a raggiungere l’unica parte di trail rimasto ancora integro; un sentiero appena tecnico che sale sino alla panoramica sulla sottostante piscicoltura. Dico così perché ricordo il tempo in cui mi allenavo da queste parti, venti anni fa, quando le strade erano di molto più sgarrupate.
Presso il crossodromo internazionale “Il Ciclamino” situato a Pietramurata ritroviamo il Sarca e la ciclabile che seguiamo sino al ponte della statale. Siamo nella piana alluvionale del fiume, dove i vigneti creano ricercate geometria con le sagome montagnose che contornano la valle. Attraversato il ponte utilizziamo una strada bianca che ci porta “dentro” i filari sino a Sarche.
Tappa obbligatoria sarebbe castel Toblino col suo lago ma ci aspettano per il pranzo dunque tagliamo su asfalto la pianura per spostarci sull’altro fiume, il Remone, ed in un batter d’occhio arriviamo a Pergolese, all’azienda Agricola Fratelli Pisoni.
Anche nell’articolo riguardante il servizio bici bus parlai della cantina Pisoni. I due gruppi si sono riuniti in una grande tavolata per gustare i prodotti locali ed in special modo i vini (Leo e Vero non sono molto felici della mia astemia, per fortuna mi ritengono ancora simpatico e professionale). In questo ambiente ospitale possiamo rilassarci e conoscerci. Ci viene presentato un video sulla lavorazione dell’uva che sicuramente ha fatto presa visti i calici alzati.
Il rientro a Torbole
I gruppi si sono un po’ rimescolati quindi con una buona dose di allegria ci rimettiamo in movimento. Confesso che un ottimo momento per utilizzare le bici elettriche è dopo pranzo, a pancia piena. Percorriamo la provinciale sino all’inizio del lago di Cavedine per rientrare in ciclabile.
La luce che filtra dalle nubi riscalda ed illumina di mille colori il bosco che si prepara al riposo autunnale. Mi piace molto perché rilassa e mi fa sentire in pace. Non siamo i soli ovviamente; stormi di ciclisti in entrambi i sensi ci salutano ed a volte sorpassano.
Poco dopo la meravigliosa centrale di Fies, famosa in quanto sede della rassegna internazionale di teatro contemporaneo Dro de sera, usciamo dalla lingua di asfalto per percorrere l’ultimo tratto sterrato, un agevole sentiero a ridosso delle coste di Varino, fra il bosco e la campagna di vigneti. La bici elettrica ci regala le ultime sferzate di adrenalina prima di arrivare nuovamente ad Arco.
Qui ci attende il sostanzioso aperitivo all’interno delle eleganti sale affrescate del ristorante ai Conti d’Arco di palazzo Marchetti, sorto fra il XV e XVI secolo. Sarebbe stata da filmare la faccia estasiata dei partecipanti alla vista di tale rinfresco in tale location. Personalmente adoro il cocktail analcolico a base di frutta. Un ultimo piccolo sforzo e siamo di nuovo in piazzetta Lietzmann a riconsegnare soddisfatti le bici a darci l’arrivederci a prossime avventure. Alla fine abbiamo fatto 57 chilometri con circa 300 metri di dislivello.
La bici elettrica, in ultima analisa, ha permesso a persone non allenate, di diversa età ed estrazione sociale, di vivere una serena giornata in amicizia, nella natura e nella storia, sempre col sorriso stampato in faccia.
L’eMTB adventure school con Stefan Schlie
Come dicevo, novità di quest’anno è Il training giornaliero proposto da Stefan Schlie, vicecampione mondiale di trial e biker tedesco appassionato, composto da una prima parte teorica ed una seconda di pratica. Ho avuto modo di seguire la teoria, durante la quale è stata fatta una panoramica sul mondo delle e-bike, e devo dire che sono uscite riflessioni interessanti.
La bici col motore ha avuto al suo nascere notevoli resistenze perché non si volevano comprendere le sue potenzialità. C’è voluto tempo e molto lavoro per allargare i nostri limiti e sdoganare il divertimento motorizzato. Superato questo gap si sta ragionando sui percorsi dedicati per ampliare la zona di confort e la confidenza di guida. Altro settore su cui lavorare molto è l’etica e la responsabilità, soprattutto nelle zone di grossa densità. Un'ulteriore frontiera sono le gare in bici elettrica così da trasformarla in oggetto sportivo.
Da un punto di vista della sostenibilità e del consumo di energia si sta lavorando sulla miglioria delle batterie e sulla riduzione del peso delle bici. Uno degli scopi della e-mountain bike è la salute: portare letteralmente fuori casa giovani e non più giovani all’aperto, nei boschi, per fare attività fisica senza picchi di fatica.
Nel pomeriggio i miei colleghi hanno proseguito la lezione all'aperto in sella alle fiammanti eMTB. Mi hanno riferito che si sono divertiti e fatto un po' i "pirla" al cospetto dell'insegnante per nascondere le loro difficoltà. Hanno giocato su rocce e scale per comprendere come usare il piede d'attacco e la potenza del motore allo scopo di superare gli ostacoli. "Fra il dire ed il fare c'è di mezzo il mare" è stato il commento di un mio collega; comunque per loro è stata una fondamentale esperienza.
Una bella occasione di sport e condivisione
La Valle el Sarca, il Tennese ed il monte Baldo sono state le destinazioni proposte nella terza edizione degli Emtb Adventure. Sentendo le guide ed i miei conoscenti tutto si è svolto nel migliore dei modi. Nel precedente articolo avevo scritto di consultare il meteo prima di ogni uscita. Ecco, a volte il meteo proprio non c’azzecca. Domenica era prevista tanta pioggia invece il sole ha baciato i nostri eroi, compreso il campione motociclistico italiano Marco Melandri, ospite speciale dell'evento.
Dopo questa nota di colore rilancio gli Emtb Adventure quale occasione per scoprire ed adorare il Garda Trentino.
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