Lo scorso fine settimana Milano è diventata protagonista del mondo del ciclismo. Nel suggestivo contesto cittadino del Velodromo Vigorelli si è infatti tenuta la Vodafone Milano Ride, un evento di tre giorni, da venerdì pomeriggio a domenica, che ha avuto il suo apice nell'appuntamento conclusivo della granfondo promossa da radio Deejay.
Format già collaudato
Il concetto ed il format di un evento del genere non sono nuovi e sono stati mutuati da altre grandi città europee come Berlino e Londra, dove da anni queste manifestazioni sono diventate vere e proprie feste dello sport con migliaia di partecipanti. La prima edizione nel capoluogo lombardo ha attirato un buon numero di curiosi (più di 1000 gli iscritti alla Deejay100) ed anche se ci sono ampi margini di miglioramento la base è ottima. La dimostrazione di un interesse sempre più crescente nei confronti di manifestazioni con protagonista la bicicletta è anche confermata dalla presenza di sponsor importanti che hanno creduto nell’iniziativa come ad esempio Friliver, azienda di integratori per lo sport che presidiava il Deejay Village con uno stand in cui provare i prodotti della linea (se te li sei persi prova a dare un’occhiata al loro sito www.friliver.it).
Com’è andata la Vodafone Milano Ride
Distribuiti sui tre giorni di manifestazione, gli appuntamenti previsti erano davvero molti e per tutti i gusti.
Si partiva il sabato con la Milano Fixed dedicata agli amanti dello scatto fisso passando dalla Citylife Urban Crono MTB, per chi predilige le ruote grasse, svoltasi nel contesto dello storico polo urbano della Fiera di Milano riqualificato da prestigiosi architetti del calibro di Hadid ed Isozaki. La grande conclusione si è tenuta domenica con la Deejay 100, granfondo che ha portato gli atleti a percorrere le strade di Milano e dell'hinterland a due ruote passando dal Castello Sforzesco prima di pedalare nell’area nord-occidentale della città. Parallelamente è partito anche il gruppo più colorato e più in sintonia con le nostre corde, quello della Milano Family Light. Giovani e meno giovani, famiglie e single, coppie etero e gay, tandem, risciò, personaggi esilaranti, gente con la parrucca, in costume e con bici improbabili. Un caleidoscopico serpentone che, lungo un percorso cicloturistico per tutti di 15 chilometri, ha acceso di allegria le strade cittadine per una mattinata.
Deejay village
L'intera manifestazione è ruotata attorno all'inconfondibile sagoma del Velodromo Vigorelli, storico e prestigioso edificio, vero e proprio monumento del ciclismo italiano, risistemato a fine 2016 e ora pronto nuovamente ad accogliere eventi come questo. Sul prato sintetico all’interno dell’impianto era presente il Deejay Village dove si sono svolte anche le premiazioni e dove noi abbiamo girato tra gli stand in attesa che si popolasse della reale anima di questo evento: il popolo dei ciclisti... tutti, nessuno escluso.
Durante il nostro girovagare abbiamo incrociato le ruote di Vittorio 100% Brumotti, il funambolo del trial che era tra i testimonial dell’evento. I personaggi che si aggiravano sul prato verde del Vigorelli in realtà non mancavano, dal "ciclista" Linus all’ex campione del mondo Alessandro Ballan. Insieme a loro, man mano che gli atleti giungevano al traguardo e che i pedalatori della Milano Light approdavano più rilassati degli agonisti, la festa si animava: la musica mixata dal deejay sul palco dettava il giusto ritmo a chi usava i rulli come defaticamento e cullava coloro che si rilassavano con un massaggio allo stand Friliver.
La massa dei pedalatori domenicali si è sdraiata sul prato sintetico del velodromo per godersi il meritato riposo, assistere alle premiazioni e farsi coccolare dal bel sole che ha baciato questa Milano Ride settembrina.
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