di Claudio Betta (il Forcello) e Claudio Menapace
Se un’anima è in me
vagherà nell’aria chiara dei monti.
E a maggio canterà
coi forcelli un canto d’amore
nell’alba livida di luce
sulla bianca arena tra i cirmi.
E accompagnerà alla rada pastura
il capriolo.
Ed ascolterà sulle vette
il cozzo uncinato del rude camoscio.
Ed albe e tramonti di sole
e vento e gelo e pioggia
e fiocchi di neve cadenti
saranno solamente suoi
nel silenzio immoto
degli infiniti orizzonti.
vagherà nell’aria chiara dei monti.
E a maggio canterà
coi forcelli un canto d’amore
nell’alba livida di luce
sulla bianca arena tra i cirmi.
E accompagnerà alla rada pastura
il capriolo.
Ed ascolterà sulle vette
il cozzo uncinato del rude camoscio.
Ed albe e tramonti di sole
e vento e gelo e pioggia
e fiocchi di neve cadenti
saranno solamente suoi
nel silenzio immoto
degli infiniti orizzonti.
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