Non una, non dieci, ma 500 monache sono salite in bicicletta per attraversare l'Himalaya, da Kathmandu a Leh, dal Nepal al Ladakh indiano. 4000 km in bicicletta per denunciare il traffico di esseri umani che dopo il terribile terremoto del 2015 si sta consumando a discapito delle donne e dei bambini (in particolar modo) rimasti soli e indifesi. Un viaggio simbolico, ma anche concreto visto gli aiuti portati dalle monache ai villaggi sulla strada, che dimostra l'energia di queste donne che ogni giorno combattono per l'eguaglianza dei generi e per il rispetto dei diritti umani. Le monache buddiste dell'ordine Drukpa però non sono religiose qualsiasi...
Kung fu nuns
Cresciute di numero in poco tempo, 500 dalle 30 di dodici anni fa, le monache buddiste Drukpa grazie ad una riforma dell'ordine da parte del 12° capo monastico Gyalwang Drukpa, che ha pedalato con loro, hanno raggiunto una situazione paritaria con gli appartenenti di sesso maschile. Hanno imparato il kung fu per essere in grado di proteggersi da sole e hanno dimostrato di valere quanto i loro colleghi maschi. Grazie alle loro abilità nelle arti marziali sono soprannominate Kung fu Nuns. Durante il lungo viaggio in bicicletta le monache hanno incontrato personaggi di spicco della politica manifestando le loro preoccupazioni e l'intenzione di fare qualcosa di concreto per evitare il continuo traffico di esseri umani nella regione. Quella delle monache buddiste è davvero l'inizio di una rivoluzione in bicicletta necessaria...
La situazione delle donne in Nepal a seguito del terremoto del 2015 è raccontata in un articolo su Asianews
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