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Beagles di Green Hill
 
 
Il quattordici ed il quindici ottobre scorso uno striscione è apparso sul tetto dell'allevamento Green hill di Montichiari: "Questo lager deve chiudere!" - c'era scritto. Ma perchè un allevamento di cani, apparentemente come un qualsiasi altro allevamento, è divenuto oggetto di una simile protesta? Perchè effettivamente in quel capannone vengono cresciuti animali destinati ad una triste e dolorosa fine: novecento cani di media, attendono di essere trasferiti dall'allevamento verso tutta Europa...una vergogna dell'italia! Si perchè il loro viaggio sarà anche l'ultimo. Destinazione: le decine di laboratori di vivisezione presenti in Europa!

 

Per risvegliare un minimo la coscienza dell'opinione pubblica e accendere i riflettori su questa pratica selvaggia e medievale si è resa necessaria un'azione, del tutto pacifica, di disturbo. Alcuni attivisti di Fermare Green Hill sono quindi saliti sul tetto dello stabile per srotolare lo striscione di protesta. Nei giorni successivi fortunatamente le acque si sono mosse e la strada sembrerebbe andare nella giusta direzione: gli organi di polizia giudiziaria hanno presentato un'istanza presso il comune di Montichiari affinchè all'azienda venga tolta la licenza poichè è stato riscontrato che Green Hill non ha nessun registro di carico e scarico dei cani, che non ha segnalato ben 400 cani all’anagrafe canina, sono state inoltre sequestrate 35 carcasse di cani soppressi per non si sa quale motivo e non c’erano nell’azienda neppure i certificati di morte di questi animali.
Per fermare definitivamente la mattanza, oltre a provare disgusto, si può agire: ad esempio contattando Green Hill stesso per esprimere il proprio disdegno, contattando l'ASL lombarda per chiedere la chiusura dell'azienda ed altro ancora come puoi leggere a questa pagina. Aiutiamo tutti per interrompere questa pratica crudele e ingiusta che costringe alla sofferenza migliaia di animali innocenti!
 
 
Ultima modifica: 03 Giugno 2024
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Leo

Viaggiatore lento con il pallino per la scrittura e la fotografia. Se non è in viaggio ama perdersi lungo i mille sentieri che solcano le splendide Dolomiti del suo Trentino, sia a piedi che in mountain bike. Eterno Peter Pan che ama realizzare i propri sogni senza lasciarli per troppo tempo nel cassetto, dopo un anno di Working holiday in Australia e dieci mesi in bici nel Sud est asiatico, ora sogna la panamericana... sempre in bici, s'intende!

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